Quelli del '74, D'Amico: "Quello fu lo Scudetto per eccellenza", Giordano: "Ho giocato per chi non c'è più"

08.06.2010 08:25 di  Riccardo Mancini   vedi letture
Fonte: Corriere dello Sport
Quelli del '74, D'Amico: "Quello fu lo Scudetto per eccellenza", Giordano: "Ho giocato per chi non c'è più"

Quanto era felice, Pino Wilson, la sera del suo primo scudetto: lui, come tutti i suoi compagni, prolungarono i festeggiamenti per diversi giorni. Del resto, quello non fu solo il loro scudetto, ma di tutto il popolo Laziale. E oggi cosa resta di quel successo? "Una giornata particolare - ammette il capitano Wilson - dopo tanto tempo ritrovarci in campo è stata un'emozione bellissima. Peccato che la carta d'identità non sia più quella di allora. Siamo rimasti nella leggenda, nelle menti di tutti. Ancora ci ricordano a memoria. Questo ci riempie d'orgoglio". Nonostante la festa, come anticipato già ieri sera dalla redazione de lalaziosiamonoi.it, Lotito non è stato risparmiato dalla contestazione. Perchè, oggi, in fondo, è tutto diverso. Oggi è un rimpasto di eventi, fatti, ricordi schiacciati a fatica in un contenitore largo 36 anni. Dentro c'è un pò di tutto, anche un altro scudetto: "Un altro, appunto - guarda in su Vincenzo D'Amico - il primo è speciale, è "lo" scudetto, unico ed inimitabile. Il nostro non era scontato". Tanto per dire che la storia non si è fermata mai. Figuriamoci il tempo. E allora Wilson non è il più giovanotto d'allora e Sulfaro non è il grillo che saltava da un palo all'altro. Re Cecconi e Frustalupi non ci sono più: a loro la sorte è stata avversa. "Quando ci sono manifestazioni del genere, il cuore batte forte - sorride Stefano Re Cecconi, il figlio di Luciano - stare qui con i compagni di papà è bellissimo, sono tutte persone che ho dentro e aver condiviso questo momento è fantastico". Presenti all'appello Massimo e Maurizio, i figli di Maestrelli, l'architetto di quel capolavoro sportivo. E poi quelli che lo scudetto non lo vinsero mai. Giordano, Marronaro e Piscedda, tanto per dire. "Ho sostituito Chinaglia che non c'è - dice Giordano, bomber come sempre - ho preso il posto di quei ragazzi che purtroppo non sono qui". Garlaschelli che si fa male; Patarca che entra giusto qualche minuto; Antonio Lopez, Orsi, Di Chiara, Oddi, Bergodi, Bob Lovati a fare da tecnico. Pure il direttore di Rai Uno, Mauro Mazza, laziale da sempre, non è voluto mancare all'appuntamento, così come Pulici in borghese vicino alla panchina. Naturalmente anche il presidente della Polisportiva, Antonio Buccioni. "11 uomini in campo che difesero un simbolo, un maestro in panchina li rese campioni", lo striscione appeso sotto la Curva. Eterni ragazzi, ragazzi del '74...