SPECIALE AURONZO - Analisi tecnico-tattica di Lazio-Al Nasr: in difesa c'è molto da registrare, bene il possesso palla e lo sviluppo della manovra. Zàrate e Kozak in crescita

AURONZO DI CADORE - Dogma 3-5-2. Mister Reja ce l'ha nel sangue e non stenta ad abbandonare il suo credo. Dopo le prove tattiche andate in scena in quel di Belluno nel corso dell'ultima amichevole giocata contro la formazione di casa militante in serie D, match in cui il tecnico goriziano ha accennato un abbozzo di 4-3-3, ecco il prepotente ritorno all'antico. Tre difensori schierati in linea (Biava, Dias, Radu), i cui movimenti in uscita ed in fase di non possesso palla sono stati testati a più riprese da Giovanni Lopez nel corso della settimana; due cursori di fascia chiamati a spingere lungo i rispettivi out e a contenere le discese avversarie (Lichtsteiner e Del Nero), tre centrali di centrocampo pronti con sciabola e fioretto a distruggere il gioco avversario e a ricamare le trame offensive (Brocchi, Matuzalem e Bresciano) ed un attacco composto dalla freschezza dei giovani Zàrate e Kozak. Meglio non rischiare il duo tutto esperienza e gol: sia Tommaso Rocchi che Sergio Floccari sono, infatti, al rientro da due infortuni di entità e di natura differente. Le condizioni meterologiche e del terreno di gioco consigliano prudenza. L'esperimento di Matuzalem in cabina di regia stuzzica molto Edy Reja. Ed infatti il tecnico carnico decide di lasciare inizialmente fuori Cristian Ledesma, apparso ancora in netto ritardo di condizione rispetto al brasiliano. Una staffetta che potrebbe continuare a riproporsi durante la stagione, vista sia la scomoda situazione del mediano argentino con la società capitolina sia la convinzione dello stesso mister biancoceleste, secondo il quale Matuzalem difficilmente riuscirebbe a reggere 90 minuti da mezzala (ruolo in cui era stato impiegato lo scorso anno e anche da Delio Rossi).
Due tocchi e palla in velocità, sono questi i dettami tattici che Reja ha impartito ai suoi prima del match. Manovra e velocizzazioni sono le novità del pomeriggio, questo è il passo in avanti mostrato dall' undici romano nella gara odierna, nonostante la sconfitta immeritata (1-2) maturata contro la formazione saudita di Walter Zenga negli ultimi minuti della sfida. La manovra si fa sempre più fluida, mister Reja può dormire, almeno per il momento, sogni tranquilli. Probabilmente, quella di questa pomeriggio, è stata una delle migliori prestazioni da parte della Lazio, dall'11 luglio a questa parte, anche se in fase difensiva c'è ancora qualcosa da registrare: troppe indecisioni del terzetto schierato da Reja, che sbaglia specie in occasione del vantaggio arabo, dopo un errore da parte del numero 30 in mezzo al campo, oltre a mostrare imbarazzanti disattenzioni per tutto l'arco dell'incontro.
Il terreno di gioco bagnato, di certo, non aiuta la maggior tecnica e capacità di gestire il pallone da parte dei biancocelesti che iniziano comunque la partita in modo spigliato e deciso, nonostante le gambe siano ancora imballate. Matuzalem si muove a seconda dei movimenti dei suoi compagni, si fa vedere, è tonico, è un punto di riferimento, anche se in fase di non possesso stenta ancora un pò. Non ha il passo e la fisicità di Ledesma, si vede, ma entra costantemente nel vivo del gioco. Lo assistono un Cristian Brocchi molto vivace e combattivo ed un Mark Bresciano, positivo in fase di contenimento ma anche e soprattutto di ripartenza. L'italo-australiano caracolla tra le linee col suo inconfondibile passo, tentando, a più riprese, l'imbucata per gli avanti capitolini. Rappresenta certamente una delle più belle sorprese di questo pre-campionato. Lichtsteiner (poi sostituito da Cavanda) e Del Nero macinano chilometri sulle rispettive fasce di competenza: la benzina nel serbatoio è sempre più numerosa ora bisogna imparare a sfruttarla al meglio.
In avanti, Mauro Zàrate, pericoloso dopo appena 7 minuti con un sinistro al fulmicotone, nella prima frazione di gioco, cerca la posizione migliore, arretra forse un pò troppo il proprio baricentro ma sembra essere maggiormente in palla rispetto all'uscita di domenica in quel di Belluno. Contro la formazione veneta, infatti, El Pibe de Haedo era apparso, ancora una volta, completamente avulso dalla manovra. Stavolta, invece, il talento argentino è molto mobile, crea superiorità numerica con i suoi dribbling, è vivace e diligente. Un netto passo in avanti, c'è molta fiducia attorno a lui: il che fa ben sperare. Vistoso miglioramento anche per Libor Kozak: il gigante ceco, nonostante le 7 reti in 5 partite, non aveva convinto del tutto il tecnico goriziano. Lento ed ancora poco preciso nei disimpegni, aveva stentato ad integrarsi negli schemi e nei movimenti. Questo pomeriggio, facendo leva sulla sua potenza fisica, ha fatto letteralmente a sportellate con la difesa giallo-blu, ingaggiando e spesso vincendo il duello personale coi propri dirimpettai ed andando ad un soffio dalla marcatura personale.