“Roma scende in campo” - L’atteggiamento del pubblico romanista non macchia una bella serata di sport. De Rossi: “La presenza della Lazio è stato un segnale positivo” - FOTO

14.12.2010 09:05 di  Federico Farcomeni   vedi letture
Fonte: Federico Farcomeni - lalaziosiamonoi.it
“Roma scende in campo” - L’atteggiamento del pubblico romanista non macchia una bella serata di sport. De Rossi: “La presenza della Lazio è stato un segnale positivo” - FOTO
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Tutto grazie a Lazio, Roma e Virtus. Per una volta le squadre si fondono, gli intenti si uniscono e le mani si stringono con amicizia e rispetto. Per una volta un derby assume connotati divertenti e solidali, almeno sul parquet del Palalottomatica. Fuori, in tribuna, il clima è completamente diverso. Fabio Camillacci, uno dei presentatori della serata, invita ripetutamente i presenti a smettere di lanciare i salvagenti di cartone (distribuiti genialmente a scopo pubblicitario) a mo’ di frisbee avvelenati. “Qualcuno rischia seriamente di farsi male, ci sono anche dei bambini qui a bordo campo”. Macché. Inutile che Elisa Rossi (vincitrice di X Factor nel 2009) canti “Roma nun fa la stupida”. Più adeguati i Fantomatik che con una serie di strumenti a fiato intonano “We don’t need no education”. Quando viene nominata la Lazio ululati e fischi, che proprio non si addicono ad una serata di beneficenza. Stesso trattamento per ogni singolo giocatore biancazzurro, per Lotito ed Alemanno. Camillucci allora continua ad invitare alla calma e alla sportività (“oggi non deve esistere antagonismo”), ma il pubblico (manco a dirlo, per la stragrande maggioranza, di fede romanista) cessa “il fuoco” solo a metà della prima partita, quella di basket, tra le due squadre. Solo a quel punto la Lazio e i suoi giocatori smettono di essere i nemici di sempre. Ci mettono mezza serata, ma insomma alla fine i tifosi capiscono che l’occasione è benefica e non ha senso protrarsi in inutili ostilità. Sparuta la presenza laziale, quantificabile in non più di una decina di unità (poche sciarpe ed una sola bandiera!). Gli speaker di Roma e Virtus lo intuiscono e anziché riservare un trattamento equo ai giocatori delle due squadre, preferiscono galvanizzare gli idoli romanisti perché certi della risposta entusiasta del pubblico. Gaffe dello speaker giallorosso quando intona il famoso e abusato “po-po-po” dimenticando (o forse ignorando) che la canzone dei White Stripes nacque proprio in un derby vinto dalla Roma e per di più come insulto nei confronti del tifosi laziali. Alé. La sagra della grossolanità. Renzo Giannantonio, voce ufficiale della Lazio, fa il massimo per portare una parte del pubblico dalla sua parte e ci riesce egregiamente. La sua prestazione riequilibra un po’ le sgradite sinfonie giallorosse.
Il campo, dicevamo, è lo spot dell’amicizia e della sportività. Le due esibizioni durano mezzora ciascuna. Nella prima, a basket, i giocatori della Virtus possono segnare soltanto da tre e il canestro vale solo un punto. Nella seconda, a calcetto, la regola è rovesciata: i calciatori di Lazio e Roma non possono segnare neanche per sbaglio, mentre un gol dei giocatori della Virtus vale addirittura triplo. Le due compagini vengono mischiate ma divise in rappresentativa Italia e Resto del Mondo. A difendere i “colori italiani” nella stessa squadra ci sono Berni, Vitali, Okaka, Perpetuini, Floccari, Crosariol, Greco, Datome, Tonolli, Rosi, Rocchi e De Rossi (coordinati da Claudio Ranieri). Nel Resto del Mondo (allenato da Boniciolli, tecnico della Virtus) trovano il modo di coesistere Ledesma, Dedovic, Pena, Mexes, Washington, Muslera, Smith, Hernanes, Diakité (che si esibisce anche in una schiacciata nel riscaldamento), Kozak, Gonzalez, Bizzarri, Cavanda, Traoré (2,06 di altezza!), Baptista e Taddei. A basket è un trionfo assoluto per il RdM che vince 30-18. Tommaso Berni però è l’MVP per l’Italia: segna perfino con un gancio all’indietro! Il portiere, Kozak e Diakité sono quelli che dimostrano più dimestichezza con la palla a spicchi tra le mani. Tutto sommato, anche Muslera si difende bene.
A calcio l’Italia si prende la rivincita sconfiggendo gli improvvisati avversari 30-28. Ledesma e De Rossi vanno in porta (Gonzalez sostituirà l’argentino in seguito), Berni e Pena cercano le verticalizzazioni. Muslera ci prova in contropiede. È tutto capovolto. Come quando De Rossi pesca Rocchi, che appoggia per il gol di Gigli: alias, la locandina dell’evento. I sorrisi proprio non possono mancare. Il clima è anche ravvivato dalle continue imitazioni di Perrone che si prodiga nelle voci di Pizzul, Piccinini e Compagnoni (e ci riesce anche bene) per accompagnare la gara. I giocatori si divertono e si vede. Mexes che scherza con Rocchi (fa un brutto effetto vederlo di giallorosso vestito nella partita di basket!) o De Rossi che fraternizza con Berni non sono scene comuni. Però è stato bello. “Rispetto all’anno scorso, il fatto che ci fosse anche la Lazio è stato un segnale positivo” – ha ammesso lo stesso De Rossi a fine serata – “è stato utile per stemperare la tensione di questa rivalità”. “I soldi raccolti stasera andranno ai bambini del Bangladesh: ci sono tantissime persone che non sono fortunate come noi” sintetizza Ranieri. Da una parte Ranieri, De Rossi e Taddei, dall’altra Berni e Perpetuini. Tutti rifiutano di parlare del momento attuale di Lazio e Roma. Cose dell’altro mondo.

World Food Programme ricorda che con 2 euro è possibile donare 10 pasti, inviando un sms al 45567, dal 6 al 17 dicembre (solo clienti Vodafone). Nel 2009 sono stati raccolti abbastanza fondi per donare 344.000 pasti ai bambini del Bangladesh.