Napoli-Lazio da sfida in campo a tentata aggressione in Tribuna Stampa...

04.04.2011 22:57 di  Alessandro Zappulla   vedi letture
Fonte: lalaziosiamonoi.it-zappulla
Napoli-Lazio da sfida in campo a tentata aggressione in Tribuna Stampa...
© foto di LALAZIOSIAMONOI.IT

Napoli -Lazio non è stata solo sfida in campo. Napoli - Lazio ieri al San Paolo si è trasformata nostro malgrado in un attacco incivile di sputi, spinte insulti e gavettoni nel bel mezzo della Tribuna Stampa. Mi verrebbe da dire è la solita storia, quando di mezzo ci sono stadi come Napoli, Firenze, Livorno ed Empoli. Stadi non etichettabili in chiave negativa per chissà quale rivalità di confine, bensì strutture fatiscenti, prive della sicurezza sufficiente per permettere a noi giornalisti di espletare in tutta tranquillità le nostre funzioni. Non è ammissibile infatti che l'assenza di una netta separazione fra la tribuna del comune tifoso e il sito ove si racconta il calcio accenda la miccia che inneschi puntualmente un incendio poco domabile. A Napoli ieri si è rischiato lo scontro fisico fra un gruppo di sedicenti tifosi e un paio di nostri giornalisti romani. Uno di essi è Daniele Baldini, il caporedattore de Lalaziosiamonoi, che nel momento del 2-2 azzurro, si è ritrovato coinvolto nel vortice degli insulti e nel tentativo serrato di un contatto fisico sfiorato appena (alla fine si è beccato un gavettone da un addetto ai lavori, cosa GRAVISSIMA!!, e sputi dalla tribuna sottostante, ndr). Pochi stweart a far da cordolo fra una tribuna e l'altra, nessun organo di polizia a garantire l'ordine (la forza pubblica è intervenuta solo nei minuti finali della gara. Praticamente a cose fatte o per fortuna solo rischiate, ndr) ed il lavoro compromesso per il resto della gara. Il Capoufficio stampa del Napoli ssc è accorso sul posto per sedare gli animi dei fans azzurri, nel vano tentativo di ripristinare calma e tranquillità. Seppur apprezzabile il suo impegno va considerato che un uomo contro 20 invasati è sensibilmente poca cosa. Inoltre il suo intervento seppur repentino risulta macchiato da una discutibile interpretazione dell'accaduto a posteriori. Infatti ai nostri microfoni stamane ha spiegato: "In tribuna stampa bisogna essere più professionali, meno tifosi. Io ho garantito il prosieguo del lavoro ad ognuno di voi, ma non si può fare le cronache delle partite esultando...". Riportando queste frasi a stento riesco a trattenere il sorriso: "Ma come? E i vostri coloriti radiocronisti?? - mi chiedo - Basta fare un giro su youtube o accendere la tv la domenica per ritrovare in diretta i maestri dei racconti di parte... Inoltre saltare sulle sedie in tribuna stampa o gettare acqua in testa ai colleghi non credo che corrisponda ad un comportamento prettamente professionale".

Delusi per la sconfitta si, ma non solo quella in campo. Stavolta pesa di più il mancato rispetto sugli spalti degli addetti ai lavori. Noi, e qui mi ci metto anch'io ed il mio caporedattore, si deve dare l'esempio su come vivere il calcio. Si deve rispondere ad un codice deontologico e cosa più importante si deve garantire l'ordiene e la tranquillità per permettere a tutti di poter espletare in piena libertà il proprio mestiere. Ancora una volta i giornalisti imparino la lezione dai tifosi, quelli sani, quelli sportivi, quelli che ieri hanno colorato il San Paolo e spinto la propria squadra verso il successo.