SPECIALE AURONZO - Gol da cineteca: Il messaggio del Professore - VIDEO

AURONZO DI CADORE - Classe, astuzia e qualità di gioco: ecco le doti di chi alla palla sa dare del “Tu”. Francelino Matuzalem, alias “Il Professore”, da aspirante condottiero ad illustre gregario. La discesa inattesa e a tratti immeritata, di chi nella Lazio rappresenta uno dei talenti più spiccati in assoluto. Corsa, lavoro e tanto impegno, Francelino ci crede e sogna di prendersi Lazio, quella che non ha mai conquistato. Non si rassegna Matu. Lui, che dopo l’ultimo mercato s’è visto declassare a terza scelta di un centrocampo in cui Ledesma rappresenta la certezza e Cana la prima alternativa. Una stagione, quella passata, vissuta in chiaroscuro, costernata come al solito da tanti infortuni e pochi momenti di gloria. La Lazio ha tirato le somme e l’ha fatto a bocce ferme, quando Edy Reja pur stimando il talento carioca ha chiesto alla socità un ulteriore rinforzo. La condizione fisica è per Matuzalem una vera maledizione, un tallone d’achille insormontabile, che ne limita fortemente tenuta e rendimento. L’anno passato poi, sull’assenza dal campo del Professore, (22 presenze totali ma effettivi 1706 minuti pari a 18 gare, ndr) ha pesato e non poco un’irruenza a tratti ingestibile, che gli è costata ben 5 giornate di squalifica nella fase finale del campionato. Matu il condottiero, Matu il fantasista, Matu il talento inespresso, che emoziona e fa emozionare. Di lui a Roma negli ultimi anni si son perse le tracce, nei suoi confronti l’aspettativa ha lasciato il passo alla rassegnazione. Eppure il giocoliere che inventa e meraviglia c’è ancora. “Francelino è il giocatore più forte che ho mai allenato”, disse qualche tempo fa Mircea Lucescu, tecnico dello Shakhtar Donetsk, “Matuzalem ? Io lo chiamo il Professore, perché non sbaglia mai un passaggio”, spiegò Reja in conferenza stampa. Matu oggi è come un faro, che ha smesso di illuminare; è una stella offuscata, che vuol farsi spazio per riconquistare in sordina il proprio angolo di paradiso. Gioca nella Lazio e Francelino la sua consacrazione la cerca proprio con la Lazio. Il mercato delle scelte più o meno oculate (vedi la sovrabbondanza di centrali con l’arrivo di Cana, ndr) l’ha spinto verso il basso nelle preferenze di Edy Reja. Una salita che sa di sfida, l’ennesima, che l’asso brasiliano ha deciso di vincere. Lo vuole fare partendo dall’inizio, da quel precampionato che oggi chiuderà il suo primo atto con la sfida allo Slavia Praga. La voglia c’è e la volontà di giocare pure, tant’è vero, che il regista dai piedi fatati pur di recitare un ruolo da protagonista, nella nuova Lazio, si sta adattando ad ogni compito sulla mediana, anche quelli a lui poco congeniali. Matu nasce centrale, ma l’abbondanza di soluzioni ha spinto il tecnico biancoceleste a provarlo nel ruolo d’interno.
“Sta facendo bene. L’ho visto particolarmente in forma rispetto all’anno scorso e sto schierandolo anche da interno”. Parole di Reja che sanno di promozione e aspettativa. Matu recepisce e lavora. Sul campo ha voglia di strafare e di insidiare la scena a quei nuovi arrivati che catalizzano applausi e attenzioni. Un pallone sporco, arpionato e addomesticato. Un palleggio naturale per sistemare la sfera e un fendente preciso che da metà campo uccella Marchetti sotto al sette. Gol da cineteca, colpo da maestro, anzi no da Professore, che esplode nell’euforia generale. Non è una gara ufficiale, né un’amichevole di fine estate. È solo un allenamento, o per meglio dire una partitella in famiglia, ma Matu sorride ed esulta. È un gol bello, bellissimo, festeggiato da tutti, compagni compresi. Forse è poco, o forse no, ma è pur sempr un inizio. E’ la Lazio che si forma, è la Lazio che verrà e per il Professore le lezioni sono davvero appena iniziate.