La verità di Reja su Zàrate: "È lui che si è fatto fuori, vuole andare via... Se restasse? Nessun problema ma deve migliorare in testa e costanza"

Pubblicato ieri alle 17.00
24.08.2011 09:10 di  Marco Ercole   vedi letture
Fonte: Marco Ercole - Lalaziosiamonoi.it
La verità di Reja su Zàrate: "È lui che si è fatto fuori, vuole andare via... Se restasse? Nessun problema ma deve migliorare in testa e costanza"
© foto di Lalaziosiamonoi.it

FORMELLO – Doveva trattarsi di una semplice conferenza stampa di preparazione alla partita di Europa League in Macedonia ma, subito dopo aver anticipato la formazione (che ancora una volta non vede Zàrate nell’undici titolare) ai giornalisti presenti in sala stampa, l’intervista si è trasformata in uno sfogo personale di Edy Reja che ha voluto una volta per tutte fare chiarezza sulla situazione legata al nome di Mauro Zàrate.

LO SFOGO SU ZARATE: “CREDO CHE LA SUA VOLONTA’ SIA QUELLA DI ANDARE VIA” – Il tecnico goriziano visibilmente stufo delle continue domande sull’argomento e di una situazione che rischia di protrarsi fino al 31 agosto, ha deciso di vuotare il sacco scaricando tutta la colpa sul giocatore stesso: «Sapete perfettamente come è andata la scorsa settimana. Ho stilato la lista e lui si è tirato fuori. Sono problemi che dovete chiedere al ragazzo non a me. Lui ha visto la convocazione e non ha risposto andandosene via. Me ne sono accorto la sera a cena quando noi eravamo qui e quando ho domandato dove fosse Mauro, Rocchi mi ha detto che non c’era. Poi mi è arrivata una telefonata serale e mi ha detto “ci vediamo domani”.  Poi il giorno dopo ci siamo ritrovati e lui si è chiamato fuori. Lui probabilmente non vuole precludere un suo trasferimento giocando in questa manifestazione, però mi dà l’impressione che la volontà sua sia quella di andare via. È un discorso che riguarda la società. Ho una rosa di giocatori e devo scegliere quelli che ritengo più adeguati». Incredibile la rivelazione di esordio dell’allenatore della Lazio che poi ha continuato a specificare la situazione aggiungendo ulteriori importanti dettagli: «Non è la prima volta che succedono questo genere di cose per quanto riguarda il ragazzo. A tal proposito vorrei puntualizzare una cosa, io non ce l’ho con nessuno. Le dichiarazioni di suo fratello  non contano nulla, visto che l'agente del calciatore è Bozzo. E il procuratore non ha mai detto nulla. Guardavo il minutaggio di Zàrate dell’anno scorso ed è uguale a quello di Ledesma e di tanti altri. A parte le giornate di squalifica il suo minutaggio era come quelli degli altri e anche questo testimonia come io non ce l’abbia con nessuno. Non ho mai detto una parola su di lui e non so da dove tiriate fuori il discorso che ce l’ho con Zàrate. È questo che mi fa incazzare».

NESSUN PROBLEMA SE L’ARGENTINO DOVESSE RIMANERE ALLA LAZIO – Schietto e diretto come sempre e anche di più, Zio Edy che non ha nessun timore di dover affrontare una situazione che se non dovesse risolversi entro il 31 agosto potrebbe affidargli un compito difficile da gestire: «Se rimanesse non ci sarebbe nessun problema, è un valore aggiunto, un giocatore di grande qualità. È chiaro che deve rivedere alcuni suoi atteggiamenti. È coniugato felicemente, tra poco diventerà padre e deve per forza prendersi delle responsabilità. Ha 23 anni  e questo è il periodo giusto per la maturazione. Dipende esclusivamente da lui, io lascio le porte sempre aperte a tutti. Sono tutte balle quelle che dicono che ce l’ho con qualcuno. Un buon calciatore deve avere 3 componenti: qualità, costanza di rendimento e testa. Le qualità nessuno le discute ma occorre migliorare le altre componenti durante tutto il percorso settimanale perché io sono molto attento a quello che accade nel rettangolo di gioco. Lui è giovane ed ha tutte le possibilità per migliorare. Mi auguro che resti per sfruttare questo potenziale, ma deve pensare a migliorarsi in questi aspetti. Mi dispiace perché a volte sento cose non vere, l’anno scorso ha giocato in tutte e tre le posizioni dell’attacco e gran parte delle partite le ha fatte da punta centrale così come faceva anche con Delio Rossi. Siccome lo facevo giocare io così però sembrava che lo mettessi là per metterlo in difficoltà. Bisogna essere corretti e ci deve essere uniformità di giudizio senza prese di posizione».

IL PARAGONE CON LAVEZZI E LA SODDISFAZIONE PER IL MERCATO – Reja ha continuato la disamina sulla condizione del ragazzo facendo una analogia con il primo Lavezzi quello che trovò al suo arrivo a Napoli: «È la stessa identica cosa. A Napoli Lavezzi si era presentato con 85 kili il primo giorno e gli dissi subito che così non funzionava e lui piano piano è migliorato sempre di più. Mauro si è presentato con 81,7 kili, Klose pesa 81,5. Devo tenere in considerazione anche questi aspetti o no? Io sono sempre stato sincero e bisogna anche che il popolo laziale sappia come vanno le cose. Ho sempre fatto da copertura a tutti ma adesso mi sono stancato. L’unico che viene sempre criticato sono io».  In seguito Reja ha voluto esprimere la sua soddisfazione per il mercato in generale della Lazio ma anche in questo caso non si è potuto fare a meno di tirare nuovamente in ballo il numero dieci biancoceleste: «La Lazio ha operato in una maniera straordinaria per quanto riguarda le indicazioni, speriamo che i risultati ci confortino perché è sul campo che si vedono i veri valori. Noi siamo riusciti grazie agli sforzi della società a dare qualche cosa in più rispetto allo scorso anno. Abbiamo cercato di mettere vicino componenti importanti a una squadra già forte e adesso dobbiamo vedere come ci si comporterà in campionato. Secondo me la società ha operato benissimo. Poi non siamo riusciti a raggiungere tutti gli obiettivi ma mi sembra che i risultati siano ottimi. Per quanto riguarda Zàrate si discute su una cosa che non esiste, si cercano situazioni di disagio che non esistono. Sento sempre “Chissà se saprà gestire questi giocatori?”, sono nel calcio da 50 anni, ho gestito giocatori di tutte le razze. Ma che discorsi sono questi?».

"CONTRO IL RABOTNICKI AVREI VOLUTO PROVARE IL 4-3-3 CON MAURO MA NON E' STATO POSSIBILE" - Vuole togliersi tutti i sassolini dalle scarpe l’allenatore friulano ed ecco che ancora una volta il discorso ricade su un’eventuale permanenza dell’argentino con la maglia della Lazio: «Ho provato a comportarmi con lui in tutte le maniere. Più di stimolarlo, più di criticarlo non posso fare. Sono le stesse che faccio anche con gli altri, con Hernanes ad esempio, solo che quando riprendo lui e magari sbuffo perché sta dall’altra parte del campo e non mi sente, sembra sempre che ce l’abbia con lui. Io sono fatto così, parlo sempre apertamente. Quello che sento lo dico. Ieri sera ho visto la partita del Napoli con il Barcellona. Ci sono due componenti nel calcio, quando hai la palla e quando non la hai. Quando non la hai devi metterti in condizione di poter recuperare la palla. Io desidero solo che uno si metta davanti al difensore in possesso di palla, ma non dirò mai a Zàrate, a Klose o a Cisse di rientrare fino a centrocampo. Poi è ovvio che se c’è bisogno di portare un risultato in porto si può chiedere un sacrificio».In chiusura Reja ha escluso che con una eventuale partenza di Zàrate la Lazio possa ritornare ancora una volta sul mercato: «Non abbiamo in programma nessun tipo di entrata. Soprattutto in fase offensiva abbiamo 8 attaccanti. Se dovesse rimanere sono felice perché avrei alternative in fase offensiva e potrei giocare anche con tre attaccanti in qualche partita. Era nelle mie idee provare questa soluzione anche nella gara contro il Rabotnicki all’andata schierandomi con un 4-3-3 e chiedendo a Mauri o a Hernanes di rientrare, ma l’evento della partenza di Maurito non mi ha permesso di provare».