Quel che preoccupa di più Reja è la difesa: nel 2012 solo due volte in campo i titolari

17.02.2012 00:32 di  Stefano Fiori   vedi letture
Fonte: Stefano Fiori-Lalaziosiamonoi.it
Quel che preoccupa di più Reja è la difesa: nel 2012 solo due volte in campo i titolari
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it

"Quando cambi ogni settimana almeno due o tre giocatori, trovare la giusta soluzione diventa difficile". E' l'equazione, difficilmente controvertibile, con cui il tecnico Edy Reja riassume tutte le difficoltà che ha incontrato durante la preparazione alla gara persa contro l'Atletico Madrid. L'allenatore friulano non ha fatto mistero di essere preoccupato, in particolare, per la situazione del reparto difensivo. In questi giorni, la linea arretrata biancoceleste è stata letteralmente decimata dagli infortuni: il brasiliano André Dias, frenato da una contrattura, è riuscito solamente ad accomodarsi in panchina, mentre Stefan Radu è rimasto a riposo, a causa di una tendinopatia che ne ha sconsigliato l'utilizzo. Tanto per non farsi mancare nulla, a metà partita una contrattura ha pensato bene di fermare anche Giuseppe Biava, che dovrebbe rimanere fuori per circa dieci giorni. Solamente l'impossibilità di effettuare più di tre cambi, poi, ha tenuto in campo Abdoulay Konko, uscito malconcio da un contrasto di gioco. Risultato? Contro l'Atletico Madrid della granitica difesa messa in piedi da Simeone, che stasera ha subito il primo gol dopo ben sei giornate (e solo in virtù di una papera del portiere Courtois), la Lazio non ha potuto contare neanche un secondo su un pacchetto arretrato che le garantisse sicurezza.

Domenica sera contro il Palermo, oltretutto, la sinfonia non sarà meno amara, dato che all'appello mancherà, oltre a Biava e quasi sicuramente Konko, lo squalificato Diakite. Reja dovrebbe consolarsi con il rientro di Dias e Radu, ma ancora una volta sarà impossibilitato a schierare la difesa titolare. Una condizione che, tra l'altro, lo "perseguita" da ormai troppo tempo. Considerando solamente questo primo scorcio di 2012, infatti, si evince subito come la squadra biancoceleste abbia giocato solamente due partite con i quattro difensori che danno più garanzie al tecnico friulano: Konko, Dias, Biava e Radu. Viene da pensare che non sia certamente un caso che a queste due gare siano corrisposte altrettante, roboanti vittorie: la trasferta del 29 gennaio contro il Chievo, culminata con una vittoria per 3-0, e la successiva sfida contro il Milan, in cui la Lazio ha inflitto ai rossoneri un secco 2-0. Nelle altre gare disputate quest'anno, infatti, gli interpreti sono sempre cambiati. Nella disfatta per 4-0 rimediata a Siena, battesimo infelice per il nuovo anno, i biancocelesti hanno giocato con Lionel Scaloni al posto di Konko e Stankevicius in sostituzione di Dias. In quell'occasione, tutta la difesa non suonò affatto un bello spartito. La giornata successiva, invece, Reja riuscì a recuperare Dias, che venne schierato in campo nella vittoriosa gara contro l'Atalanta, terminata 2-0 per i biancocelesti. Contro l'Inter a Milano, venne confermata la stessa linea difensiva - Zauri, Biava, Dias, Radu - ma alcuni evidenti errori, come in occasione del gol di Diego Milito, contribuirono alla sconfitta per 3-1. Difesa titolare, come detto, contro Chievo e Milan e sei punti conquistati in due partite. E' stata poi la volta di Genoa-Lazio: in quell'occasione gli errori difensivi commessi da un pacchetto arretrato formato da Konko, Diakite, Stankevicius e da Jabier Garrido, schierato a sorpresa, furono in grossa parte determinanti ai fini del risultato finale, che premiò i rossoblù per 3-2. Si arriva quindi alla vittoria in rimonta contro il Cesena, gara in cui Reja fu costretto a schierare Senad Lulic a sinistra, al posto dell'infortunato Radu, e Luciano Zauri centrale, a fare le veci di Dias. La partita contro l'Atletico Madrid, infine, è storia recente.

Edy Reja ha pertanto numerosi motivi per esprimere rammarico. Un allenatore non potrà mai lavorare serenamente se non può disporre di tutti gli effettivi che dovrebbe avere a disposizione, soprattutto se questa situazione si ripete con frequenza. La Lazio ha dimostrato di essere un grande gruppo e di saper fare fronte alle situazioni più difficili, mettendo in campo un impegno spesso encomiabile. Le carenze subite dall'organico, però, trovano sempre l'occasione di uscire fuori, spesso nel momento più sbagliato. Ecco quindi che il passaggio del turno in Europa League diventa veramente un'impresa titanica, aggravata dal rimpianto per una Lazio che non può schierarsi in campo al completo. Uno stato di cose che nasce anche dalla scelta di non rafforzare il reparto difensivo durante l'ultima sessione di mercato, quando invece mister Reja non avrebbe disdegnato affatto l'arrivo di un'alternativa importante, soprattutto per quanto riguarda la coppia centrale. Nel corso del girone d'andata, infatti, le prestazioni di quello che viene considerato il vice-Dias, ossia Marius Stankevicius, non sono state sempre all'altezza, confermando che il lituano probabilmente si esprime meglio sull'esterno. La speranza è che, come si augura Reja, la serie infausta di infortuni che sta bersagliando la Lazio, in particolare nel reparto arretrato, possa terminare il più presto possibile. Anche perché, come dichiarato ironicamente dal tecnico friulano, dal "mercato di marzo" ci si può aspettare solo il recupero dei suoi uomini.