ESCLUSIVA - Rinnovo Diakité, Lotito alza la posta ma non c'è ancora accordo. Savini: "Se la firma non arriva...". Intanto il giocatore rifiuta ogni destinazione

Pubblicato ieri alle 22,25
26.08.2012 07:30 di  Marco Valerio Bava   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Rinnovo Diakité, Lotito alza la posta ma non c'è ancora accordo. Savini: "Se la firma non arriva...". Intanto il giocatore rifiuta ogni destinazione

Stallo e confusione. La situazione Diakité è ferma e confusa. Dopo l'acquisto di Ciani, ora i tifosi si aspettano che venga blindato l'altro gigante. Calma piatta, ma solo all'apparenza, anche perché la soglia del 31 agosto si avvicina ed entro le 19 del prossimo venerdì si dovrà tracciare un bilancio. In un senso o nell'altro. La volontà è comune: la società vuole la conferma di Diakité e il giocatore vorrebbe rimanere. Logico, però, che il francese per restare a Roma, ha posto le sue condizioni. Economiche. La richiesta, vicina a un milione di euro, all'inizio ha spaventato Lotito. Una domanda che, anzi, ha irritato il presidente che, inflessibile, non intendeva muoversi dai 650.000 euro offerti. Una situazione di stallo, protratta per giorni. L'attesa, in certi casi, logora  e allora ecco che la rottura è stata più volte a un passo. Una rottura vicinissima nei giorni della trattativa Granqvist, con Preziosi intenzionato a inserire il francese nell'operazione. Diaki ha declinato, gentilmente, l'invito. Spera di rimanere, altrimenti vuole un miglioramento evidente. Lotito furioso, quasi con le spalle al muro e con la paura di perdere il suo pupillo a zero. Componenti che hanno spinto -qualche sera fa durante un incontro movimentato con l'entourage del calciatore- il presidente biancoceleste ad alzare l'asticella. L'offerta sul tavolo di Diakité è, ora, più allettante e si aggira intorno ai 750.000 euro (sui bonus non c'è certezza). "Non parlo di cifre e non mi risultano queste situazioni. Noi le trattative non siamo abituati a farle tramite la stampa", la piccata risposta di Ulisse Savini, agente del difensore in Esclusiva ai nostri microfoni. Una proposta che c'è, ma ancora non si accosta del tutto alle aspettative del giocatore. Continua Savini: "Le uniche squadre che ci hanno contattato sono Torino, Bordeaux e Genoa. Tutte squadre che hanno parlato direttamente con la Lazio. Chi vuole il giocatore deve parlare con la società e chi pensa che abbiamo una squadra dietro non conosce la trasparenza di Diakité e del suo agente". Secondo indiscrezioni, però, a Modibo si erano avvicinate anche Genoa e West Bromwich che, sul piatto, avevano messo oltre 800.000 euro. Offerte ricche. Così come quella del Parma che, nei giorni scorsi, aveva fatto pervenire una proposta economica, che si avvicina a quanto chiesto alla Lazio da Diakité. Il roccioso centrale, però, ha rispedito al mittente ogni offerta. Così come non ha preso in considerazione i sondaggi di Fiorentina e la corte del Bordeaux. Il francese sta riflettendo, deve dare una risposta, si è preso qualche giorno per riflettere e ancora non ha comunicato la sua decisione alla Lazio. "Ad oggi non sono previsti nuovi incontri -continua Savini- ma i contatti telefonici sono continui, ormai ci siamo intesi sulle basi di trattativa e se non si firma, è perché non c'è accordo". Savini preferisce non sbilanciarsi quando gli si chiede una percentuale sulla buona riuscita dell'operazione e rilancia: "Non faccio percentuali, dico solo che il contratto scade a giugno del prossimo anno e forse qualcuno dimentica che le trattative possono andare avanti anche dopo il 31 agosto. Il giocatore è abile e arruolabile fino alla fine di questo campionato". Il giocatore, però, non è stato convocato per Bergamo e nell'ambiente comincia a serpeggiare l'idea che la scelta sia tecnica, più che dettata dalle precarie condizioni fisiche di Diakité. Voci, di certezze ce ne sono poche. La situazione è intricata e ancora lontana da una soluzione. L'offerta biancoceleste, seppur migliorata, ancora non convince il giocatore che, dal canto suo, non scende dalle sue richieste. Sarà un finale di mercato caldo. Chissà l'autunno. Poi.