ESCLUSIVA Radiosei - Delio Rossi: "Zàrate, un giocatore anonimo". Poi rivela: "Se mi chiamasse la Roma..."

Pubblicato ieri alle ore 21.00
11.10.2012 07:05 di  Giorgia Baldinacci  Twitter:    vedi letture
Fonte: Giorgia Baldinacci - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA Radiosei - Delio Rossi: "Zàrate, un giocatore anonimo". Poi rivela: "Se mi chiamasse la Roma..."
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© foto di Alberto Fornasari

Dai cuori dei tifosi biancocelesti non è mai uscito, quattro anni col suo accento di Rimini a sedere sulla panchina della Lazio. Mister Delio Rossi e la qualificazione in Champions, e la Coppa Italia al cielo, e l'affetto del pubblico. In tanti tante volte hanno sognato un suo ritorno, ma niente rose e fiori tra lui e la società: "Se tornerei? Non mi pongo proprio il problema. Alla Roma andrei senza problemi, sono un professionista". E questo assioma è ineccepibile. La sua Lazio sembra ormai un'immagine lontana, anche i ricordi si offuscano, ma non si lasciano dimenticare: "A livello qualitativo era meno forte di ora, una squadra di nomi nuovi, come Behrami o Lichtsteiner. Ho dovuto costruire una Lazio un po' più di prospettiva - spiega Delio Rossi in esclusiva ai microfoni di Radiosei - Sembra cambiata la strategia societaria, ora si decide di puntare su giocatori più affermati, si alza l'asticella anche per i contratti. Ma entrambe le mentalità sembrano aver dato ragione al presidente Lotito".

BRAVO PETKOVIC - La Lazio di oggi è più forte? E' questione di mentalità, qualcuno direbbe. Ma non Delio, il mix per gli applausi e i sorrisi è più complesso. Esperienza chi di chi scende in campo e intuizioni tattiche del mister, questa è la soluzione: "Conoscevo poco Petkovic, ma nel suo impatto con una realtà importante come la Lazio ha dimostrato intelligenza. Ha saputo mediare le sue idee, andando incontro al gruppo - chiarisce l'ex tecnico biancoceleste - Sta portando sì la sua mentalità, ma la bravura di questo allenatore non sta nelle parole ma nei fatti e nel lavoro quotidiano. Non c'è bisogno di un diktat mentale, la Lazio ha giocatori navigati. La sua intuizione migliore finora? Aver portato Hernanes ai suoi livelli più alti". Non si aspetta delusioni dalla Lazio, Rossi. Il meglio, in un crescendo dall'era Reja a quella Petko, deve ancora venire. E deve essere ancora dimostrato: "Sono due anni che la Lazio lotta ai vertici, e per due anni ha sfiorato la Champions con Reja. Ora parte dal piazzamento minimo del quarto posto, il mio consiglio? Assicurarsi che le seconde linee siano all'altezza dei titolari quando questi avranno un calo. Solo così può puntare più in alto".

RAGAZZI TRISTI - Se i più sorridono di questa Lazio, qualcuno ha ancora il muso. C'è Modibo Diakitè messo in un angolo, quel disaccordo con la società per il rinnovo contrattuale che non si risolve. E Petkovic finora ha dovuto fare a meno di lui, ma per quanto ancora? "E' fuori per una querelle economica, forse Lotito vorrebbe un po' più di riconoscenza da parte del francese per avergli dato l'opportunità di affermarsi a grandi livelli - continua Rossi - A me tecnicamente piace, l'ho visto crescere". Telenovela senza fine? Un po' come il solito caso-Zàrate. L'esclusione dai convocati per Pescara, i sorrisi tristi, le chance non sfruttate sul campo. Ma soprattutto l'appoggio dei tifosi che, solo ora, comincia a venire meno: "Il problema di Zàrate è che non è più lui, è snaturato ed è diventato un giocatore anonimo. E' stato un investimento importante per la Lazio, la società sta cercando di recuperarlo ma non so se sia questo il modo giusto".

OCCHIO ALLA ROMA - I soliti proclami di inizio agosto non ha come sempre rispettato le aspettative dei tifosi. Un inizio un po' deludente e altalenante per la Zemanlandia 2.0, ma la qualità e la squadra per sovvertire i pronostici ci sono: "Non è partita bene la squadra giallorossa, per fare quel tipo di calcio devi essere al massimo sia fisicamente che mentalmente. Quando i risultati non arrivano - spiega Rossi - arrivano invece le polemiche, di contro c'è una Lazio che mantiene la supremazia cittadina da due anni. Ma per me ci sono i presupposti per andare avanti".