ESCLUSIVA - Lazio albiceleste: viaggio nel mercato argentino attraverso le voci di tre addetti ai lavori

Leo Rodriguez, Josè Alberti e Bernardo Brovarone analizzano i rapporti tra Lazio e Primera Division: tra passato, presente e futuro...
Pubblicato ieri alle 20.07
01.01.2013 08:07 di  Davide Capogrossi  Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Lazio albiceleste: viaggio nel mercato argentino attraverso le voci di tre addetti ai lavori

Almeyda, Claudio Lopez, Crespo, Veron: sono solo alcuni dei grandissimi campioni provenienti dall’Argentina che hanno fatto le fortune della Lazio a cavallo tra gli anni Novanta e il Giubileo, quando i biancocelesti facevano razzie di trofei. Cragnotti e il suo staff guardavano sempre con estrema attenzione in Argentina, anche se la maggior parte dei talenti che approdarono nella Capitale erano già campioni piuttosto affermati in campionati europei. Mauro Zarate è stato l’ultimo colpo grosso proveniente dalla Pampa: i risvolti non proprio entusiasmanti di Castroman, Sorin, Lequi, Talamonti e soprattutto di Carrizo avevano spostato il radar di ricerca di talenti. Con Zarate il trend sembrava cambiato, la prima stagione biancoceleste fu un punto di rottura evidente con gli anni passati. Poi anche Maurito si è lasciato risucchiare da questa sorta di destino funesto riservato agli argentini laziali, e oggi il ds Tare non sembra molto propenso a trattare giocatori con quel passaporto. I vari Ledesma, Bizzarri, Scaloni sono praticamente italiani a tutti gli effetti, Carrizo è in partenza così come Zarate: la deargentanizzazione è in fase di completamento. Più in generale nella nostra Serie A i soli Pietro Lo Monaco e Pierpaolo Marino sono propensi a scommettere (spesso con successo) sui talenti della Primera Division. Il livello della massima serie si è involuto, ma i prezzi sono rimasti piuttosto alti. Nelle scorse settimane si è parlato di un interesse della Lazio per due talenti argentini: Lucas Mugni del Colon ed Ezequiel Cirigliano del River Plate. Per tracciare un quadro della situazione del mercato in direzione Argentina-Italia e per effettuare un’analisi delle dinamiche attuali, la redazione di Lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva Leo Rodriguez, Josè Alberti e Bernardo Brovarone. Il primo è il procuratore di talenti come Denis, Gomez e Isla; il secondo è un agente Fifa ex attaccante e profondo conoscitore del panorama argentino; il terzo è un intermediario di mercato anche lui molto vicino alla dimensione della Primera Division.

Lucas Mugni è stato accostato alla Lazio e non solo, è pronto per il grande salto?

Rodriguez:E’ un buon giocatore, ma ancora deve crescere. E’ un ottimo prospetto, gioca in prima squadra da un anno, ha un buon piede ed un’eccellente lettura di gioco. Trova anche la via del gol con regolarità, ma deve ancora crescere per imporsi in un campionato difficile come quello italiano”.

Alberti: “So che il Milan lo cerca con insistenza, mi sembra che abbiano quasi chiuso, non penso che la Lazio sia interessata. E’  un ragazzo di 19 anni, un centrocampista del Colon, un buon giocatore, però è troppo giovane e senza esperienza. Son giocatori giovani che lì esprimono molto talento, ma nelle squadre grandi si perdono. Non è un giocatore da Lazio, è anche extracomunitario., non diventerà un fenomeno. Se lo prendono per il futuro può fare bene, in Italia deve andare in squadre piccole, mentre la Lazio può arrivare nei primi tre posti".

Brovarone: “E’ un trequartista puro con grande qualità ed abilità, può ricordare Pastore. Gioca di fino, vede il gioco meravigliosamente, un ragazzo con tanta personalità ed iniziativa e colpi da talento super. Ha tutto per venire in Europa e imporsi, è molto giovane e con margini di crescita. Alla Lazio lo vedrei bene, però in questo schema di Petkovic potrebbe avere qualche problema perché lui ha bisogno di due attaccanti davanti. L’operazione della Lazio la vedo un pochino più complicata".

Ezequiel Cirigliano è già un totem in Argentina, in Italia è molto richiesto…

Rodriguez: “Ha disputato una stagione non troppo felice, dopo la promozione in Primera Division del River Plate. Il suo rendimento si è molto involuto e adesso sarà una riserva. Deve tornare a migliorare e a recuperare un buon livello. Il futuro è sicuramente dalla sua parte ma il presente non è ottimo. Pronto per la Serie A? Secondo me ancora no, Cirigliano deve continuare a lavorare ancora ed è molto giovane”.

Alberti: “Passarella in estate è venuto in Italia per fare il giro delle diverse società. E’ un giocatore che assomiglia molto a Mascherano, questo sì che è un buon giocatore. Ha vinto il campionato di B con il River Plate, gioca nell’Under 20 argentina. Però il problema che tutti questi giocatori che vengono in Italia trovano delle grosse difficoltà ad ambientarsi, per la preparazione fisica, l’alimentazione, la tatticità"

Brovarone: “E’ un metodista, ha ancora tempo perché è un ’92. Sono state fatte tante chiacchiere a vuoto, conosco perfettamente la tematica lavorando nella società che lo gestisce. Ha grandi doti, abbina l’impostazione di gioco alla rottura, sa stare perfettamente davanti alla difesa. E’ bravo ad impostare, lineare, con molto spirito combattivo. Deve definirsi fisicamente e a livelli di personalità, ma è un piccolo Mascherano che sta crescendo. La Lazio? Dipende un pochino dalle condizioni economiche, non vale al momento le cifre di cui si parla. E’ in assoluto uno dei più grandi talenti argentini, e uno dei migliori nella posizione di campo che occupa. Deve ancora dimostrare per giustificare certe cifre, ha il passaporto comunitario, attrae molto, ma secondo me oggi per 5-6 milioni sarebbe un’operazione da fare".

Il vice Klose si può trovare in Argentina?

Rodriguez:Io credo che nel calcio le comparazioni sono difficili. Viatri è bravo ma ha disputato un campionato non positivo, anche per via di un infortunio. “Chucky” Ferreira (attaccante del Velez classe ’91, ndr) si è reso protagonista di un ottimo torneo. Poi ci sono due giovani con grande futuro. Sono Lucas Melano del Belgrano ed Ezequiel Rescaldani del Velez, poi consiglierei anche Funes Mori. Questi ultimi tre hanno un glorioso futuro davanti a loro”.

Alberti: “Ci sono, però il problema è la mentalità. Funes Mori ad esempio è un buon giocatore, ma è reduce da un brutto infortunio e bisogna stare attenti. In questo momento la Lazio sta andando molto bene, è evidente. Io avevo anche segnalato dei giocatori, i talenti a cifre convenienti ora si trovano di più in Brasile. Tempo fa segnalai ad esempio l’argentino Salvio a Lotito, poi quando giocò con l’Atletico Madrid contro la Lazio fece partite straordinarie. E Lotito mi disse: “Ma questo era quello che mi avevi segnalato due anni fa?!”. Giocava nel Lanus, l’aveva venduto per 2 milioni, poi Lotito mi fece: “Perché non me l’avevi detto che era così forte?”. Tare in quell’occasione disse che Salvio non valeva niente. Inviai anche fax per Hulk e Verratti tempo fa, venendo ignorato. Oggi c’è anche Leandro Diaz, attaccante di 20 anni del Lanus, un buon giocatore”.

Brovarone: “In questo momento io voto Lucas Viatri del Boca. E’ un centravanti vero, di peso specifico, forte fisicamente. Reduce da un infortunio al crociato, per il peso corporeo che ha recuperare da un infortunio del genere non è semplice. Chi conosce il calcio argentino sa chi è Lucas Viatri, può essere un’ operazione  molto intelligente perché lo paghi il giusto ed  un giocatore che con la serenità di lavorare tranquillamente può arrivare a fine anno ad un valore di 12-13 milioni di euro, quando oggi lo paghi 3-4 milioni. E’ molto interessante anche Facundo Pereyra del Velez. Rescaldani? E’ un po’ acerbo e per la struttura fisica che ha in Italia io non lo rischierei fossi la Lazio. Non deve sbagliare, ha tanti attaccanti nella rosa ma pochissimi di cui usufruire, quindi deve prenderne un paio, di cui uno pronto e uno da lanciare”.

Marino e Lo Monaco guardano sempre in Argentina, ma i loro colleghi sembrano sempre più disinteressati alla Primera Division?

Rodriguez: “Marino e Lo Monaco conoscono bene il mercato argentino perché hanno gente di fiducia con la quale intrattengono rapporti di lavoro e perché hanno tantissima esperienza loro stessi. Marino è anche una grandissima persona dal punto di vista umano, pure Bigon guarda con interesse ai nostri talenti. Il calcio argentino assomiglia molto a quello italiano, per questo motivo i giocatori non fanno fatica ad adattarsi. Al momento non arrivano più tanti calciatori argentini soprattutto perché non si sono molti soldi”.

Alberti: “La Lazio preferisce prendere giocatori europei, in Polonia, Croazia, magari giocano bene sei mesi poi spariscono. A Tare piacciono questi giocatori: vengono qua e si impegnano al massimo, ma non hanno talento, sono solo fisici. Nel passato la Lazio ha costruito la sua fortuna sugli argentini, però ultimamente il trend è cambiato. L’anno scorso stavano distruggendo Hernanes in una posizione sbagliata, Zarate lo hanno distrutto. E’ difficile per i ragazzi che provengono dall’Argentina giocare in queste grandi squadre".

Brovarone: “Ha perso fascino per valori specifici, perché in questo momento ci sono tante situazioni che poi si possono rivelare dei bluff autentici. Di grandissimi talenti ce ne sono pochi, c’è il ragazzino del Racing, Luciano Vietto, che è un ragazzo veramente forte in prospettiva, Paredes del Boca, però non è così semplice. Fanno bene ad andarci con molta cautela, chi ha sempre operato in questo territorio si serve di grandi mediatori che avvisano sempre le società con le quali hanno rapporti, Lo Monaco e Marino in questo senso hanno i loro punti di riferimento storici. In Argentina siamo in attesa di un riciclo generazionale di livello, ne sta soffrendo un po’ anche la Nazionale”.