ESCLUSIVA - Mendicino da il suo arrivederci: "Spero di tornare per giocarmi qualcosa d'importante..."

27.08.2009 13:40 di  Alessandro Zappulla   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Mendicino da il suo arrivederci: "Spero di tornare per giocarmi qualcosa d'importante..."
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© foto di Alessandro Zappulla

È nato nel settore giovanile biancoceleste e con l’aquila sul petto ha fatto tutte le trafile. L’anno scorso esordì in prima squadra a Firenze e per lui fu il coronamento di un sogno. Ettore Mendicino e la Lazio una storia che sa di favola vera, da raccontare e tramandare. La voglia di calcio che si sposa con la passione, il tifo, l’appartenenza, che d’un tratto prendono corpo e diventano professione. Un cammino verso un futuro già scritto su cui Ettore punta forte, completamente fuso con il bianco e il celeste che batte forte dentro. Un destino che per maturare chiede però un passaggio obbligato fatto di coraggio e voglia di lottare, quella che Mendicino nutre in se da una vita. E si perché la giovane aquila laziale per spiccare il volo ha deciso di fare pratica altrove, in serie B nel Crotone, dove lo attende una stagione importante. Raggiunto in ESCLUSIVA da Lalaziosiamonoi.it Ettore ha raccontato la sua vita da laziale tra ricordi e speranze, legate ad un futuro che il giovane attaccante sogna ancora nella Lazio…
Ettore dopo tanti anni di settore giovanile nella Lazio, parti per la tua nuova avventura a Crotone. Che scelta è stata?
“E’ strano andare via dalla Lazio e dalla società per cui ho giocato una vita intera. Questa però è un’esperienza che spero possa darmi tanto. Andare a giocare a Crotone è stata una scelta maturata nel corso dell’estate in seguito a determinati episodi. All’inizio infatti sia io che la società avevamo pensato che avrei potuto trovare spazio qui sin da subito. Però poi con l’acquisto di Cruz le cose sono cambiate e la Lazio ha preferito mandarmi via. Io comunque non mi sono fatto nessun problema ed ho accettato tranquillamente le scelte della società”
Tanti anni nel settore giovanile della Lazio per poi approdare in prima squadra come è nata la tua storia biancoceleste?
“Io ho iniziato tutte le trafile nel settore giovanile. Arrivai dal Fiumicino nove anni fa e da bambino non avrei mai immaginato di poter approdare in Serie A .Questa è stata l’emozione più grande per me che sento di essermi guadagnato sul campo attraverso l’impegno ed il lavoro”.
Qual è il ricordo porti con te a Crotone?
“Ce ne sono stati tanti. Ricordo da ragazzino che arrivammo in finale con i giovanissimi nazionali per giocarci una finale scudetto, ed anche se poi l’abbiamo persa, arrivare sino a li è stato molto importante. Parlando di oggi invece ricordo con affetto le trasferte di Liverpool e Porto che mi hanno lanciato nel calcio internazionale. Quei momenti mi fecero avvertire un clima da Champions…”
Rossi e Ballardini, il primo ti fece esordire il secondo rappresenta la nuova guida biancoceleste. Che differenze noti?
“Sicuramente io devo dire grazie a Delio Rossi. Lui ha creduto in me sino a portarmi all’esordio. I metodi di lavoro sono differenti, e questo lo hanno confermato anche i miei compagni di squadra nelle interviste ad Auronzo. Rossi lavorava più sui concetti di gioco, mentre Ballardini è un allenatore che ti fa giocare di più. Tra i due con Ballardini ci si diverte di più, anche se nel calcio poi serve sia la teoria che la pratica. A me personalmente sono serviti tantissimo gli allenamenti di mister Rossi…”
Quale giocatore della prima squadra ti è stato più vcino?
“Difficile scegliere. Eravamo 36 giocatori, ma siamo stati un gruppo unito. Penso De Silvestri, che da poco ho salutato, forse perché era vicino a me come età, ma anche Pandev e Baronio mi hanno dato dei buoni consigli”
Ettore Mendicino si ispira a qualcuno?
“Io i miei idoli li ho avuti sempre nella Lazio. E il giocatore a cui mi ispiro è Goran Pandev. Anche adesso che ho scelto il numero di maglia a Crotone ho preso il 90 che è il mio anno di nascita, ma se non ci fosse stato avrei scelto il 19 come Goran”
Dunque ora sei triste perché Pandev se ne andrà?
“Si questa è una cosa che mi dispiace parecchio, sia da giocatore e tifoso della Lazio, sia per lui che come persona so che sta soffrendo molto per questa vicenda”.
Vai via con l’amarezza di non aver trovato spazio quest’anno o con la grande voglia di tornare l’anno prossimo?
“No guarda non ho amarezza. La società con me si è comportata benissimo perché mi ha dato la chance di vagliare le possibilità e di discuterne con lei. Vado via con la massima tranquillità e con tutta la voglia di far bene e tornare, anche perché vado a Crotone solo in prestito”.
A cosa può puntare questa Lazio?
“Non deve porsi obiettivi. Ci sono le basi ed ora deve cercare di andare più lontano possibile, con la convinzione di essere una grande squadra…”
Ettore che massaggio vuoi lasciare ai tuoi tifosi?
“Voglio dirgli grazie per tutto l’affetto manifestato in questi anni. Mi sentivo sempre favorito nelle scelte fatte dai tifosi. A volte quando non giocavo, e direi giustamente perché ancora devo crescere, sentivo la gente lamentarsi perché il mister non mi mandava in campo. Ecco io in queste situazioni ho sempre sentito forte la loro fiducia. Ora li saluto con un grande abbraccio e un arrivederci all’anno prossimo sperando di poter tornare con un altro peso, per giocarmi qualcosa d’importante…”