Mutarelli getta benzina sul fuoco: "Lotito non è un presidente, voleva farmi smettere di giocare..."

Nella giornata di ieri si è consumata l'ennesima udienza che ha visto protagonista Claudio Lotito. Nella fattispecie si discuteva in merito al ricorso presentato da quest'ultimo nei confonti dello svincolo e del risarcimento danni, ottenuto poco più di anno fa da Massimo Mutarelli, il quale, intervenendo in esclusiva a Noi Biancocelesti, in onda su Radio Erre 2, ha detto la sua su questa vicenda, che finalmente ha avuto il suo epilogo, con una sentenza definitiva a lui favorevole: "Ho chiuso un bruttissimo periodo della mia vita. Era un anno che andava avanti questa vicenda. Lotito ha fatto tutti i ricorsi possibili, ma questa sentenza è la dimostrazione che ha commesso un grosso errore e che le sicurezze che ha sempre avuto, per cui andava in giro a sbandierare che avrebbe fatto un culo così a tutti, ultimamente stanno venendo meno, visto che anche con Pandev gli è andata male. Invece di essere spavaldo, forse si dovrebbe informare prima". Mutarelli ricostruisce la sua vicenda, che lo ha portato alla rottura con la Lazio: "Io chiesi di essere reintegrato, ma la Lazio ha tenuto la stessa linea, tenendomi fuori rosa. Io mi sono dovuto tutelare. Poi, quando si è chiuso il mercato e non sono stato messo in condizione neanche di approdare in altre squadre, l'iter processuale è andato avanti e alla fine mi è stata riconosciuta la ragione. Ho mantenuto dall'inizio alla fine la stessa posizione, senza scendere a compromessi. È stato detto di tutto, per esempio che avevo chiesto più soldi o che avessi delle squadre che mi cercavano e questo era il motivo per cui chiedevo la rescissione. Dà fastidio che si siano accaniti esclusivamente su di me, ma, nonostante tutto, la più grande soddisfazione è stata che hanno perso tutti i ricorsi. Sono arrivati persino a dirmi che volevano farmi smettere di giocare, questo era il loro intento, perché gli ero andato contro ed avevo intrapreso le vie legali. Se non mi fossi tirato indietro, mi avrebbero tenuto, senza farmi più giocare. È quello che hanno cercato fino a ieri, hanno cercato di riavermi non per impiegarmi in campo, ma per tenermi da una parte. Ci allenavamo in tre o quattro, ma non sapevamo cosa andassimo a fare, visto che non facevamo altro che fare gli stupidi e correvamo solo intorno al campo. Spesso non si aveva quasi voglia di andare al campo, ma ti allenavi solo per necessità personale, con la speranza di trovare un accordo per poter andar via. Quello che ci veniva chiesto per andar via era quello di rinunciare a tutto, senza avere neanche quello che ti spettava, portando una squadra che facesse anche guadagnare cifre astronomiche alla Lazio. Se la società non ci guadagna qualcosa, non vai via di là. Inoltre spesso chi ha ottenuto di essere ceduto in prestito ha dovuto rinunciare a diversi stipendi per potersene andare. A volte anche chi ha rinunciato a tutto non è riuscito ad andar via. Una volta che le persone lasciano la Lazio non vogliono più parlare di cosa accade lì, a causa dello stress accumulato, vogliono solo voltare pagina e dimenticare. Stendardo? Se ha firmato una lettera con cui ha fatto un passo indietro, vuol dire che deve aver subito grosse pressioni, visto che l'anno scorso mi sembrava molto convinto di fare vertenza alla Lazio, per una questione di dignità e non per soldi. Forse la sua paura era quella di rimanere legato alla Lazio, tenuto in angolo, come hanno cercato di fare con me e vedere compromessa la carriera. Quello che fanno passare è che i giocatori vogliono andarsene perché non vedono soddisfatte le proprie richieste economiche. Invece spesso non è così, ma si vuole lasciare la Lazio per motivi personali, come nel caso di Pandev. Per andare all'Inter ha rinunciato ad offerte molto più alte, ve lo assicuro. A Goran era stato promesso un rinnovo, che doveva avvenire all'inizio della scorsa stagione, ma non è mai arrivato. Lui alla fine ha chiesto la rescissione per una questione di principio, visto che poi, alla lunga, ti stufi a trattare con certa gente e preferisci cambiare aria. Se anche la Lazio gli avesse offerto tre milioni di euro non li avrebbe accettati, visto che ormai era determinato ad ottenere lo svincolo dalla Lazio. Per quel che riguarda Ledesma c'è stata meno chiarezza, perchè mi sembra che una volta le parti si avvicinano, una volta si allontanano, non si capisce bene cosa stia accadendo".
Mutarelli evidenza la differenza tra Lotito e gli altri presidenti delle società in cui è stato: "Gli altri sono presidenti, Lotito boh... Per esempio Zamparini non ha mai avuto cause con i calciatori, cercando sempre di trovare con loro una soluzione, qualora volessero andar via. In ogni squadra ci sono degli scontenti, ma in nessuna accade quello che succede alla Lazio. Facendo così Lotito sta perdendo diversi punti agli occhi della gente. Lotito ha i suoi motivi per non lasciare la Lazio. La società, a parte Lotito, non ha niente, manca di una struttura. Tare? Non ho pensieri su di lui... Alla Lazio c'è tutto per fare bene. Il posto, il centro sportivo, la gente, ma bisogna farlo con le persone giuste. Aveva iniziato bene, ma poi ha sollevato polveroni per niente, senza mai evitare lo scontro. Se parliamo di calcio, a Roma sono stato da Dio. Non mischiamo le due situazioni, Lotito è una cosa, i suoi tifosi, che ricordo molto molto volentieri, un'altra. A livello sportivo della Lazio hanno sempre parlato tutti bene. Il caso di De Silvestri, nato e cresciuto a Roma, è eclatante, visto che se n'è dovuto andare a malincuore ed è stato pure considerato ingrato. Se qualcuno mi dovesse chiedere consiglio se andare o meno alla Lazio, risponderei che se accetti le condizioni del contratto, dal momento della firma devi accettare sempre tutto quello che ti dicono e tribolo fino alla scadenza. Per il resto come piazza, tifosi e quant'altro è assolutamente desiderabile venire a Roma. Per questo molti, nonostante una società del genere, accettano di venirci".
Mutarelli ricorda sempre con piacere il derby vinto 3-0, che lo vide protagonista: "Per me fu il primo derby e ricordarlo fa sempre piacere. Fu una bella emozione vincerlo così e aver pure segnato. A livello personale fu una grande soddisfazione e non posso dimenticarla".
Mutarelli sta recuperando da un infortunio grave al ginocchio: "Sta andando bene il recupero, ma bisogna andarci cauti, perchè, finché non si è recuperato del tutto, il pericolo è sempre dietro l'angolo".