Consiglio Federale, Lotito protagonista: "Vogliamo la Serie A a 18 squadre, giovani al centro delle riforme" - VIDEO

Pubblicato ieri alle 17.45
13.09.2014 07:20 di Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Dal nostro inviato Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it
Consiglio Federale, Lotito protagonista: "Vogliamo la Serie A a 18 squadre, giovani al centro delle riforme" - VIDEO

AGGIORNAMENTO ORE 17.45 - Non solo conferenza, Tavecchio e Lotito si sono intrattenuti con la stampa anche all'esterno della sede Figc. "Con le riforme partiamo presto - ribadisce il presidente federale -, entro il mese faremo un discorso con tutte le componenti. Sono molto soddisfatto dell'inizio di questa prima fase operativa". Più esteso l'intervento del patron laziale, interrogato sulla polemica legata alla sua presenza affianco della Nazionale: "Ho pubblicato ieri un comunicato ufficiale su questa querelle, fa testo quello. Io sono qui per svolgere una funzione, quella di ammodernare il sistema". Lotito rilegge la nota in questione, quindi commenta: "Questa è la risposta a chi ha strumentalizzato le parole del Presidente del Coni Malagò. Tommasi? Ognuno esterna quello che ritiene più opportuno". "La riorganizzazione del sistema avverrà in tempi ristretti - torna poi a ripetere il consigliere federale -, il nostro obiettivo è attuare il programma di cui Tavecchio si è fatto portavoce". Nessuna dichiarazione invece sulla Lazio: "Ne parlo nelle sedi opportune, qui parlo di temi nazionali".

AGGIORNAMENTO ORE 16.45 - Al termine del Consiglio Federale, è andata in scena la conferenza stampa del presidente Carlo Tavecchio e di Claudio Lotito. "Il Consiglio Federale di oggi segna di fatto l'inizio della nuova governance - esordisce Tavecchio -. Apriamo una nuova stagione, quella delle riforme, della modernizzazione della Federcalcio con criteri di sburocratizzazione. Abbiamo individuato dei temi strategici, per arrivare il più presto possibile a una nuova riunione, dove verranno formalizzate sia le riforme da attuare immediatamente sia quelle che richiedono una modifica delle Noif (le norme federali, ndr). La riforma dei campionati? È la madre di tutte le battaglie - assicura il numero uno federale -. La riduzione delle società professionistiche partecipanti può portare a una migliore redistribuzione delle risorse". Parola poi a Lotito: il patron laziale, oltre alla carica di consigliere e di rappresentante della Serie A, riveste anche il ruolo di delegato alle riforme. "Il vero problema sono i giovani, che avranno la possibilità di fare esperienza - spiega il numero uno biancoceleste -. Abbiamo in mente modifiche alla composizione delle rose, che potremo far decorrere dal prossimo campionato: l'obiettivo della loro riduzione è quello di valorizzare i talenti italiani e i vivai. Metteremo in condizione le singole società di smaltire l'organico già a disposizione, è un processo a cui si arriverà gradualmente. Le squadre che partecipano alle competizioni europee già si attengono a una disposizione di questo tipo". "Vogliamo evitare un campionato all'insegna della precarietà - prosegue Lotito -. Vorremmo portare la Serie A a 18 squadre, la Serie B a 18-20Multiproprietà? Possono far coesistere la valorizzazione dei giovani, l'aumento dei ricavi e la tutela sociale del territorio. Con le seconde squadre si andrebbe incontro a una sperequazione territoriale e aumenterebbero i costi".

AGGIORNAMENTO ORE 16 - Continua il via vai davanti alla sede. Davanti ai cronisti presenti, pochi minuti fa, si è fermato Mario Macalli, presidente della Lega Pro: "Io sono andato a vedere entrambe le partite delle Nazionali. La vedo sempre in tribuna. Se vado con la squadra è ovvio che poi mi ritrovo a bordo campo visto che arriviamo insieme con il pullman. Poi salgo sopra, sugli spalti, soprattutto se piove.. Una sovrapposizione di Lotito? Può darsi, ma questo fa parte del suo modo di fare e del suo personaggio. Non ricordo chi lo abbia detto, forse il presidente della Sampdoria, che se Lotito va ad un matrimonio vuole fare anche lo sposo. Se vogliamo scherzare scherziamo: Lotito non è mai sceso negli spogliatoi; qualcuno ha anche esagerato e credo che ora sia il momento di tornare seri". Intanto Michele Uva è il nuovo direttore generale della Federazione.

AGGIORNAMENTO ORE 13 - Arrivato Claudio Lotito. Il numero uno biancoceleste entra negli uffici della FIGC alle 11.40 in punto senza rilasciare dichiarazioni. A parlare ai cronisti presenti, invece, ci pensa Damiano Tommasi, presidente dell'Associazione Italiana Calciatori. "Lotito fa sempre parlar di sé, penso abbia detto bene il presidente della Sampdoria. Mi sorprende che il presidente Lotito, che conosce i regolamenti, non sappia che i calciatori sono elettori e che hanno i loro rappresentanti nel Consiglio Federale. Qua non si tratta di rapporto di lavoro, mi sorprende si parli di dipendenti quando si parla di temi federali. L’ambiente della Nazionale non l’ho vissuto in questo ritiro, ma chi gestisce le convocazioni ed il ritiro sa gestire anche le presenze". 

C'è aria di cambiamento, di storica rivoluzione. E chi poteva essere il protagonista se non il vulcanico presidente della Lazio, Claudio Lotito? Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, sarà infatti proprio lui, oggi, al Consiglio Federale, a illustrare il lavoro svolto dal 18 agosto. Quando il neo presidente Tavecchio gli affidò la delega ad personam per le proposte di riforma dell’assetto normativo della Figc. Sarà lui, ancora lui, quindi, a gettare le prime basi per l'avvento del calcio del terzo millennio. Lo farà attraverso riforme improcastinabili: tra queste, i club organizzati tecnicamente sul modello licenza Uefa (rose di 25 giocatori, di cui 6/8 provenienti dal settore giovanile, tesserati da almeno 3 anni), nuovi format dei campionati pro (serie A a 18, B a 20, Lega Pro a 36/40 squadre, gradualmente in un arco di quattro anni) con immediato blocco dei ripescaggi, liberalizzazione della multiproprietà e del doppio tesseramento dei tecnici nella stessa stagione (autentici cavalli di battaglia lotitiani). Fra i punti c'è anche una rivisitazione delle regole: Il ripescaggio non sarà più sulla base del fattore "storico" della città ma verrà dato maggior peso al diritto Sportivo e verrà introdotto il bonus azzurro per chi darà giocatori alla nazionale. Questi i punti da vagliare e da prendere in considerazione, ci sarà da discutere e non sarà la seduta odierna a sancire la svolta, ma nella persona di Lotito il calcio ha trovato un uomo determinato che non si fermerà alle prime difficoltà, anche forte dello zoccolo duro che ha portato alla presidenza di Tavecchio. Ed è proprio quest'ultimo che nella medesima seduta finirà di comporre i pezzi del puzzle post Abete: con la nomina del nuovo Direttore Generale, secondo le regole dell’articolo 28bis dello Statuto (il presidente federale sceglie il dg, consultando il numero uno del Coni e sentito il CF). Ad Antonello Valentini, storica colonna di via Allegri -sotto 4 presidenti, altrettanti commissari straordinari, 8 ct prima di Conte, 14 tra Mondiali e Europei alle spalle- succederà Michele Uva, fin ora Dg di Coni Servizi con Malagò. Una carriera di dirigente sportivo poliforme, già in Figc come responsabile del Centro Studi. Completano il puzzle Gabriele Gravina (capodelegazione U21) al Club Italia (per la gestione manageriale) e Andrea Abodi alla presidenza di Federcalcio srl, ancora ricoperta da Giancarlo Abete (avvicendamento fissato nella prossima riunione di Cda).