ESCLUSIVA - Sosa: "La vicenda Klose simile al mio addio alla Lazio. Ora ci vuole un tecnico che sappia imporsi - VIDEO

23.05.2016 14:23 di Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Sosa: "La vicenda Klose simile al mio addio alla Lazio. Ora ci vuole un tecnico che sappia imporsi  - VIDEO

“Sembra che Sosa stia ancora giocando nella Lazio. Indubbiamente fa piacere. È bello ritrovare gli amici di un tempo e i tifosi questa sera”. Sorridente, solare, con una battuta sempre pronta. Spirito sudamericano, insomma, ma con un pizzico di ironia tutta italiana. È sempre il solito Ruben Sosa, ex attaccante biancoceleste di una Lazio pioniera, che stava gettando le prime fondamenta per le grandi vittorie di fine decennio. A poche ore dalla grande kermesse ‘Di Padre in Figlio’, Ruben ci ha confessato le sue emozioni, soffermandosi anche sul momento dei capitolini: “Sono stato quattro anni alla Lazio e sono stati bellissimi. Quel coro poi lo ricordo ancora e lo sento spesso ancora oggi la domenica. Quando sei alla Lazio per tanto tempo lasci anche il cuore e questo i tifosi lo sentono”.

Hai incontrato anche Riedle e Doll dopo tanto tempo. Prima scherzavano dicendo che sono più in forma di te… risponderai stasera sul campo?

“No, no, in campo ho già dato tutto tempo fa. Mi sono divertito e purtroppo il ginocchio non è più quello di una volta. Loro non hanno avuto questi problemi. Mi ha fatto piacere ritrovare Riedle che non vedevo da tempo, ma quando ci rincontriamo è come se giocassimo ancora alla Lazio. Poi qui c’è anche Doll, che è stato un grandissimo calciatore, con grande tecnica, peraltro molto simile a noi sudamericani”.

Di solito quando segnavi e correvi sotto la Nord vedevi sempre una curva piena. Oggi non è proprio così…

“Mi dispiace molto. Sono arrivato in una Lazio che veniva dalla Serie B e che la domenica giocava in uno stadio sempre pieno. Negli anni ha vinto tanto ma anche quest’anno non è riuscita a tornare in Europa. Speriamo che questo presidente riesca a portare giocatori importanti per poter competere anche per lo scudetto o le prime posizioni. Oggi domina la Juventus, ma quando giocavo io c’era un campionato più competitivo. Mi auguro che la Lazio continui a crescere tornando subito in Europa”.

Da attaccante ad attaccante, che idea ti sei fatto sulla vicenda Klose?

“Mi sembra una situazione molto simile alla mia, quando andai via dalla Lazio. Quando terminò il mio contratto qui a Roma la società (all’epoca c’era stato da poco il passaggio di consegne tra Gianmarco Calleri e Sergio Cragnotti, ndr) non mi ha contattato chiedendomi di rimanere. A quel punto ho pensato sarebbe stato meglio guardare altrove, e ho scelto l’Inter. Ecco, credo che Klose si sia sentito nella mia stessa posizione. È un grande del calcio internazionale e avrebbe dovuto ricevere un trattamento migliore”.

A te avrebbe fatto piacere rimanere alla Lazio?

“Sì, sono stato quattro anni alla Lazio e sono stati bellissimi. Non ho ricevuto alcun segnale dalla società e quindi sono andato via. Mi dispiace perché mi sono trovato benissimo a Roma e con i tifosi c’è sempre stato un grande feeling. Sono arrivato quando la Lazio era stata appena promossa in Serie A e da quell’anno la squadra ha iniziato a crescere sempre di più. Oggi però bisogna costruire una Lazio ancora più forte. Ci vogliono i giocatori per i vincere”.

Oggi ti occupi di calcio giovanile. C’è qualche prospetto interessante in Uruguay pronto per l’Italia, e perché no, anche per la Lazio?

“Ti dico solo che Luis Suarez l’ho avuto a 17 anni nel Nacional di Montevideo. Mi sembrava all’inizio un giocatore un po’ svogliato. Poi è cresciuto in un modo incredibile anche professionalmente ed è diventato quello che oggi conosciamo. Ci sono tanti altri giovani che possono fare il grande salto in Europa. Al Nacional ci sono già alcuni di 17/18 anni che dimostrano già di avere la stoffa giusta. Credo però che il presidente debba cercare giocatori pronti per fare subito una grande squadra con un investimento importante. Non è il momento di prendere dei giovani, ai quali devi dare loro del tempo per crescere e a cui non puoi affibbiare il peso della squadra. Ora serve una punta forte, ma prima di tutto un allenatore che conosca la Lazio, l’ambiente e i suoi tifosi e che sappia imporsi con la società sul mercato”.

A proposito di allenatore, fino a qualche giorno fa Sampaoli sembrava vicino alla panchina biancoceleste...

"Ho saputo che era a Roma per incontrare la dirigenza. Al di là di chi sarà il nuovo tecnico, ci vuole una figura che sappia imporsi e che dica alla società i giocatori che vuole per fare una Lazio davvero forte".

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