ESCLUSIVA - Troglio su Gentiletti: "E' un marcatore alla Heinze! All'esordio fece autogol, ma poi..."

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21.08.2014 07:50 di Davide Capogrossi Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Troglio su Gentiletti: "E' un marcatore alla Heinze! All'esordio fece autogol, ma poi..."

"E' una grande opportunità per il mio futuro". Santiago Gentiletti a 29 anni si ritrova per la prima volta con il ruolo del protagonista. E' lui il secondo colpo per la difesa tanto decantato dal presidente Lotito. E' sbarcato stamane all'alba a Fiumicino, occhiali da sole e camicia nera, sembrava un infiltrato de Le Iene. Il suo compito sarà più arduo rispetto a quello dei giornalisti d'assalto della prima serata: non far rimpiangere il tanto amato Biava e il mai amato Astori. La strada è in salita, ma El Chueco ha fatto il cosiddetto 'callo'. E' ripartito da zero due anni fa, dopo il fallimento al Brest, nella sua prima stagione in Europa. Con il San Lorenzo si è rimesso in gioco, ha appena conquistato la Champions del Sudamerica, non si è mai arreso. Nè dopo la retrocessione nè tantomento quando veniva schernito da giovane, per quelle dita dei piedi leggermente all'indentro (l'origine del suo soprannome, ndr). Il suo esordio al Gimnasia La Plata, nove anni fa, fu tutto un programma. Clamorosa autorete alla 'prima', man of the match nella gara seguente. Lo ricorda con una certa nostalgia Pedro Troglio, l'allenatore che lo gettò nella mischia del grande calcio e che lo ha ritrovato nel 2010 all'Argentinos Juniors. L'indimenticato ex centrocampista della Lazio (1989-91) è tornato a guidare i Basureros e si è concesso per un'intervista focalizzata proprio su Gentiletti, in esclusiva ai microfoni di Lalaziosiamonoi.it.

Santiago Gentiletti è un giocatore della Lazio, manca solo l'ufficialità. Possiamo parlare di 'colpo'? "E' un acquisto importante per la Lazio, io l'ho fatto esordire in Serie A nel 2005. E' bravo con i piedi, è abile nel gioco aereo sia in difesa che in attacco, è veramente un giocatore da tenere in considerazione. Ha vinto in titolo in Argentina, la Coppa Libertadores qualche giorno fa con il San Lorenzo. E' molto abile anche in marcatura".

E l'aspetto caratteriale? "E un bravo ragazzo, con un carattere forte. E' un vero leader in campo...".

A chi lo possiamo paragonare? "E' difficile, non voglio esagerare. Per come sta in campo, per la capacità di fare la differenza, lo possiamo paragonare a un Baresi, con le opportune cautele del caso. Per caratteristiche tecniche è un marcatore alla Heinze, usa molto bene il colpo di testa. Non è uno di quei centrali duri, che non sa trattare la palla".

La Lazio lo segue dal 2010, ti ha mai chiamato per una consulenza? "No assolutamente, non mi hanno mai chiamato. Da un paio d'anni a questa parte, da quando ha vinto il titolo con l'Argentinos Juniors, è diventato un vero giocatore. Quando ha esordito in prima squadra era ancora acerbo e debole, ora è diventato forte, sta giocando alla grande, ha le qualità per mettersi in mostra nel calcio italiano. E' nel pieno della maturità, è pronto per un palcoscenico importante".

Può agire in diverse posizioni, dove lo vedi meglio in Italia? "Il ruolo che più gli si addice è quello di centrale sinistro in una linea a quattro. Può giocare anche come terzino sinistro, all'occorrenza anche come centrocampista davanti alla difesa, ma per caratteristiche lo vedo come centrale".

Ti ricordi il suo primo giorno di scuola? "Il giorno che ha esordito in prima squadra arrivò un traversone da sinistra, lui ha voluto respingere e realizzò un autogol. La partita seguente è stato il migliore in campo, questo dimostra tutto il suo temperamento. Era un ragazzo giovane, che ebbe la sfortuna di trovare l'autorete all'esordio, ma poi si riscattò alla grande. Un giocatore veramente di personalità".

In quali aspetti è migliorato maggiormente dai tempi della prima esperienza nel tuo Gimnasia La Plata? "E' migliorato moltissimo nella marcatura, nella pressione nei confronti dell'attaccante. Adesso è veloce a contrastare l'avversario, ed è anche bravo nell'uno contro uno. E' migliorato molto anche a livello di personalità, sbaglia di meno, ha vinto trofei importanti che gli hanno permesso di stare più tranquillo in campo".

Dove può ancora migliorare? "Il calcio italiano gli darà molta più cattiveria in marcatura contro i migliori giocatori del mondo, non sarà semplice. Penso possa migliorare in questo aspetto...".