FIGC, Lotito non si candida: il punto sui possibili scenari

Pubblicato alle 00:13
15.01.2018 07:35 di  Saverio Cucina  Twitter:    vedi letture
Fonte: Alessandro Vittori - Lalaziosiamonoi.it
FIGC, Lotito non si candida: il punto sui possibili scenari
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© foto di Federico De Luca

Claudio Lotito non presenterà la sua candidatura alla presidenza della Federcalcio. Il 29 gennaio quindi in corsa ci saranno Cosimo Sibilia, Damiano Tommasi e Gabriele Gravina. Nonostante le voci che si sono rincorse in questi ultimi giorni, ai tre non si è aggiunto Lotito. Secondo Gazzetta.it il presidente biancoceleste non è riuscito a raccogliere le firme necessarie, perché nonostante l’appoggio di Napoli, Sampdoria, Milan, Genoa, Udinese, Atalanta, Chievo, Verona e Crotone, il Benevento ha deciso per il no, come Juventus, Inter, Roma, Torino, Fiorentina, Sassuolo, Bologna, Cagliari e Spal. Sempre secondo la rosea, stesso discorso anche in Serie B dove su 22 club i sì erano 11 a fronte dei 12 necessari. Altri rumors invece parlano di un ripensamento dovuto a possibili conseguenze che la Lazio avrebbe subito in seguito ad una sua corsa per la Federcalcio.

APPOGGIO A SIBILIA - La figura di Lotito rimane fondamentale in queste due settimane di campagna elettorale prima delle elezioni del 29 gennaio. Il suo consenso, sommato al 34% della Lnd, potrebbe rendere Sibilia eleggibile al terzo scrutinio quando servirà superare il 50% (mentre nei primi due la soglia è 75% e 66%). In questo caso avendo giocato un ruolo fondamentale, Lotito sarebbe in assoluta pole position per la carica di vice presidente vicario. Tuttavia qualora non ci sia nessuna convergenza di un candidato su uno degli altri due, anche la soglia della maggioranza resterebbe difficile da superare. Il rischio è quello di un tripolarismo stagnante e l’impossibilità di esprimere una governance.

COMMISSARIAMENTO - Il presidente del Torino Cairo e tutta l’area dissidente sembra avvicinarsi sempre di più al candidato della Lega Pro Gravina. Nonostante ciò i numeri sono bassi, considerando il solo 17% di partenza. Lo stesso Gravina ha avviato dei colloqui con Tommasi alla ricerca di punti comuni su cui lavorare. Un ticket tra i due, con l’appoggio dell’Assoallenatori di Ulivieri (10%) e degli arbitri (2%), potrebbe avere insieme all’ala dissidente di Lega A e B i numeri risicati per governare. Nel frattempo sullo sfondo resta vivo lo spettro del commissariamento da parte del Coni. Nelle prossime due settimane quest’ultimo tema prenderà sempre più consistenza, soprattutto nel caso in cui Gravina e Tommasi non dovessero trovare un punto d’incontro. Malagò dopo Italia-Svezia aveva ipotizzato un intervento, poi sventato dai legali. Chissà che non sia l’esito di questa campagna elettorale a dare l’occasione per il commissariamento.