FOCUS - Ansia e calcoli da derby: un biscotto (non) val bene l'intera torta

Pubblicato il 24/05 ore 14:30
25.05.2015 07:30 di Francesco Bizzarri Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Ansia e calcoli da derby: un biscotto (non) val bene l'intera torta

“Il calcio è l’unica religione al mondo. E noi diciamo ‘no’ al biscotto”. Che peccato. Parlano chiaro i tifosi di Lazio e Roma. Alla vigilia del derby, l’ipotesi pareggio sembra alquanto improbabile. Il Napoli, contro il carro armato Juve, stecca e pensa: e se le due squadre della Capitale cercassero un punto e ci condannassero all’Europa League? Ma la stracittadina biscottata non ha fascino, e poi c’è sempre un secondo posto da conquistare. Soldi e accesso alla fase a gironi della Champions. Per un’estate in infradito e costume fino alla fine di agosto. Supercoppa permettendo.

LO SAPEVI CHE - La storia del biscotto viene dal mondo dell’ippica. Per combinare una corsa, si dà ad un cavallo un biscotto alterato con sostanze sedative o stimolanti. In base al trucco si scommette come se non ci fosse un domani al bancone dell’ippodromo. Un termine arrivato anche nel calcio. Una partita combinata sottobanco, magari per una salvezza all’ultima giornata: accordi più o meno taciti, che hanno riempito la storia del calcio mondiale. Noi italiani ne sappiamo qualcosa. Sì, di acchitare, ma anche nel subire. E a Roma acchittare vuol dire combinare, organizzare. Ci scusi Pasolini, “che se ne va acchittato pei lungotevere a rimorchiare”. Lui, bontà letteraria, intendeva un uomo vestito con ricchezze addosso. Euro 2004, Portogallo. Danimarca-Svezia passano il turno a braccetto, con un’Italia ferma al palo. La Nazionale guidata dal Trap, dopo essersi complicata la vita nelle due partite precedenti, confidava nella bontà d’animo dei danesi per passare. E invece le due squadre prepararono un bel biscotto dal sapore nord europeo, con gli azzurri a casa tra le critiche. “A pensar male si fa peccato ma si azzecca sempre”, diceva Andreotti. 

L’IMPASTO - Tutti in cucina? Magari con le dosi giuste: un pareggio al derby, poi quello che succede all’ultima giornata è tutto da scoprire. La Lazio però rischia: a Napoli, con la Champions già in tasca, sarebbe comunque difficile vincere e sperare. La Roma, all’Olimpico, all’ultimo turno di questo campionato poco entusiasmante - salvo la battaglia per l’Europa - riceverà un Palermo pronto a venire in gita nella Capitale. E allora, invece della bilancia e del forno, potrebbe servire la calcolatrice. Sarà un derby che mette in palio un secondo posto: alla fine l’obiettivo è a 90 minuti. Così il biscotto diventa indigesto e potrà essere servito ai rispettivi cugini. L’orario, per una merenda posticipata, è perfetto. La Lazio vuole vincere: i pasticcini, con qualche bottiglia piena di bollicine, meglio mangiarli per un party Champions. Ci penserà Klose ad ordinarli? E le foto sotto la Curva, chi le fa?