FOCUS - C'è solo la Lazio: Milinkovic firma fino al 2022, il futuro è biancoceleste

Pubblicato ieri alle 14.40
14.04.2017 06:40 di  Laura Castellani   vedi letture
Fonte: Laura Castellani/Claudio Cianci - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - C'è solo la Lazio: Milinkovic firma fino al 2022, il futuro è biancoceleste
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Insidefoto/Image Sport

Mettete via i taccuini, riponete nel taschino le penne. Gli emissari del Manchester United, se sbarcheranno all'Olimpico, dovranno accontentarsi di assistere al derby a braccia conserte. Perché tanto, da Roma, Sergej Milinkovic-Savic non si muove. Tra i rinnovi in dirittura d'arrivo, vociferati e tanto sospirati, quello del centrocampista viene annunciato in mattinata. Detto, fatto: firma nero su bianco, l'inchiostro ribadisce gli intenti confessati da giocatore, agente e società, interessata più che mai a non lasciarsi scappare un gioiellino come Sergej. Respinta ogni sirena estera o nostrana, la società romana vuole tenerlo tutto per sé. Una preferenza, quella di Milinkovic, che la Lazio si è conquistata viaggiando sulle ali gloriose della sua storia, con quella maglia biancoceleste indossata da miti, per un ragazzino serbo, come Siniša Mihajlović e Dejan Stanković. Era estate, due anni fa: le lacrime nel centro sportivo viola, l'affare con la Fiorentina a monte e il volo direzione Capitale. Solo la Lazio, da oggi fino al 2022: Milinkovic non è di passaggio, nella Capitale. 

GIOVENTU' LAZIALE - Prima Lombardi, poi Murgia, infine Milinkovic. Il futuro è giovane: Sergej sposta di due anni più in là la scadenza del suo contratto, fissata, prima del rinnovo, nel 2020. "La sua dedizione è tutta per la Lazio. Il mio telefono squilla, ma vuole la Coppa Italia e la Champions con i biancocelesti", le parole - quelle del suo agente - che ogni laziale voleva sentire, adesso incise nella granitica solidità di un contratto. Inzaghi ne ha fatto uno dei suoi pilastri: segna, fa segnare, copre e corre. Quanto corre: solo l'instancabile Parolo macina più chilometri del classe '95.

FOMENTO - Alla sinistra di Biglia o come trequartista, il tecnico biancoceleste sa che può contare su Sergej, sulla sua capacità di essere determinante. Sette gol e sette assist, spesso decisivi, sicuramente provvidenziali nei derby di Coppa Italia: apre le marcature e lascia il compito a Ciro Immobile di assestare il colpo di grazia. Come se non bastasse già di per sé segnare in una stracittadina, per far impazzire il pubblico, l'esultanza che ne consegue è la ciliegina sulla torta: faccia da schiaffi, mentre la mano indica l'aquila sul petto. Il gesto inorgoglisce, la corsa sfrontata verso la panchina fa il resto. Chissà, forse quel tipo di laziale con quel tipo di orgoglio e faccia tosta che gli permetterebbe di posare come in una vecchia foto di Long John, impassibile mentre legge un quotidiano sotto la scritta sul muro "laziali bastardi".

"LO HA SEMPRE DETTO, AMA LA LAZIO" - Inter, Milan e Juventus lo puntano. Nel Regno Unito ci provano Manchester United e Chelsea, a gennaio mezza Liga si stava muovendo. "Si sentono e si leggono tante cose su di me, ma non ci penso nemmeno a lasciare la Lazio. E' un grande club", nient'altro da aggiungere. Anzi sì: l'umore di Sergej, a poche ore dalla firma, ci raggiunge chiaramente attraverso le parole del suo agente, Mateja Kezman, in esclusiva ai nostri microfoni: "Sergej e io siamo veramente felici che lui abbia firmato il nuovo contratto. Mi ha sempre detto che amava il club e i tifosi. È molto felice qui, ora vuole vincere dei trofei con la Lazio e continuare il suo percorso di crescita". Il resto d'Europa può attendere: per Sergej esiste solo la Lazio.