FOCUS - Derby di Coppa e dove giocarli: da San Paolo a Siviglia, i precedenti degli uomini di Inzaghi

01.03.2017 13:02 di Federico Erdi Twitter:    vedi letture
Fonte: federico Erdi - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Derby di Coppa e dove giocarli: da San Paolo a Siviglia, i precedenti degli uomini di Inzaghi

De Vrij, Biglia, Milinkovic-Savic, Felipe Anderson, Immobile: probabilmente i 5 uomini più importanti della Lazio di Inzaghi, il derby dipenderà soprattutto dalle loro prestazioni. Dovranno mettere a disposizione della squadra tecnica, intelligenza, grinta ma anche esperienza. Non hanno mai vinto una stracittadina. Ci proveranno questa sera, per la prima volta nella competizione nazionale. Ma tutti hanno già disputato (e vinto) un derby di coppa in altri Paesi: da Rotterdam a San Paolo, passando per Vojvodina, Bruxelles e Siviglia. Ecco i precedenti dei 5 imprescindibili di Inzaghi.

STEFAN DE VRIJ – La sfida giocata da de Vrij è di quelle di lusso: la stagione è 2009-2010, il suo Feyenoord affronta l’Ajax nel ‘De Klassieker’ ma soprattutto nella finale di KNVB Beker, coppa nazionale olandese. Doppio match andata e ritorno senza storia: l’Ajax, troppo più forte, esce vittorioso in entrambe le partite. Stefan aveva appena 18 anni e si trovò davanti un attaccante niente male: Luis Suarez. La prima terminò 2-0 all’Amsterdam Arena, con de Vrij in campo 90’ minuti; nel match di ritorno uscì al primo tempo sul risultato di 1-0 per l’Ajax che poi dilagò 4-1, per un totale di 6 gol fatti in due incontri. Stefan spera che questa volta andrà meglio.

LUCAS BIGLIA – Altra rivalità, altra coppa: stavolta si gioca Anderlecht-Gent in Beker van Belgie. Nel cosiddetto G5 (le cinque big) del Belgio non ci sono squadre amiche: quando poi si affrontano in finale il clima diventa incandescente. La stagione è 2007-2008, un Biglia ventiduenne dal capello folto e biondo trionfa allo Stade Roi-Bauduin, vecchio Heysel, con la maglia dell’Anderlecht. Finisce 3-2 in rimonta con il gol di Gillet che fa esplodere i tifosi dei Les Mauves: è il secondo trofeo europeo del Principito, dopo il campionato belga del 2007. (Nella foto Biglia è in basso a sinistra)

SERGEJ MILINKOVIC-SAVIC – ‘Derbi nizije’ o ‘Derbi ravnice’: lo chiamano così il match che infiamma la Serbia settentrionale. Novi Sad e Subotica sono le città più grandi della provincia di Vojvodina: quando le squadre locali si affrontano, ecco che viene fuori il ‘derby delle Terre Basse’ o ‘derby classico’.  La stagione è la 2013-14, il Vojvodina Novi Sad di Milinkovic-Savic affronta lo Spartak Subotica nella semifinale della Kup Srbije, coppa nazionale serba. Un doppio incontro che vede la squadra del gigante serbo vittoriosa in entrambi i casi per 1-0. Per Sergej 16 minuti nel match di andata e 90’ in quello di ritorno, con tanto di gol vittoria e biglietto per la finale. Un colpo di testa che si infila a fil di palo e l’esultanza euforica (vedi foto): emozioni che Milinkovic spera di rivivere il prima possibile. 

FELIPE ANDERSON – Una semifinale di Coppa Libertadores tinta di verdeoro, anzi bianconero.  Divisi da cultura e sport, uniti nel colore della maglia, Corinthians e Santos si giocano il ‘Classico Alvinegro’ in un match andata e ritorno: siamo nel giugno del 2012, Felipe Anderson ha appena compiuto 19 anni. Troppo pochi per reggere la pressione di una sfida del genere: Mister Ramalho gli concede solo 9 minuti di gioco nel match di andata.  Nel doppio incontro la spunta il Corinthians, che vince 1-0 in casa del Santos e pareggia 1-1 al ritorno. Ora Felipe è cresciuto e non vede l’ora di giocare un match del genere da protagonista.

CIRO IMMOBILE – Nell’esperienza non troppo positiva di Immobile al Siviglia, c’è comunque una nota quantomeno affascinante. Una delle 15 presenze di Ciro con i biancorossi è nell’andata degli ottavi di Copa del Rey contro il Betis: 64 minuti in campo e vittoria per 2-0. Il gol non è arrivato, ma giocare il derby di Siviglia in Coppa è uno dei rari ricordi postivi di Immobile in Spagna. Ovviamente la stracittadina romana è un’altra cosa: stavolta poi in palio c’è la finale, per Ciro saranno sensazioni diverse.