FOCUS - Ecco la Lazio dei giovani: in campo con il Sassuolo cinque nati dopo il 1990

02.03.2015 11:00 di Antoniomaria Pietoso Twitter:    vedi letture
Fonte: Antoniomaria Pietoso - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Ecco la Lazio dei giovani: in campo con il Sassuolo cinque nati dopo il 1990

"Noi siamo i giovani, i giovani più giovani". La canzone di Catherine Spaak si adatta alla perfezione alla Lazio che sbanca il Mapei Stadium. Contro il Sassuolo la squadra di Stefano Pioli vince, diverte e incanta, ma soprattutto si regge sui giovani. Già i giovani, tanto acclamati e richiesti a mezzi stampa, ma che nella maggior parte dei casi scaldano le panchine. Certo, poche squadre possono contare su così tanti talenti poco più che ventenni. Il mister della prima squadra della Capitale non ha paura nel gettarli nella mischia perché, come si suol dire, "quando uno è bravo la carta d'identità non conta". Così la Lazio si è presentata a Reggio Emilia con ben cinque giocatori nati dopo il 1991. In un match che Mauri e compagni non dovevano sbagliare - dopo i passi falsi di Empoli e Cesena -, il club con l'aquila sul petto ha dimostrato maturità, ma soprattutto di aver imparato dai propri errori. La Lazio dei ventenni ha giocato, senza eccedere nei complimenti, la miglior partita della stagione e a trascinarla sono stati proprio i poco più che teenager.

CAMBIO DI REGISTRO - Numeri incredibili per una squadra che fino a due anni fa faceva dell'esperienza dei suoi ultratrentenni la sua caratteristica principale. Biava ('77), Dias ('79), Brocchi ('76), Floccari ('81) e Rocchi ('77) erano cardini della vecchia Lazio, ma oggi si è cambiato registro. Cavanda ('91), de Vrij ('92), Felipe Anderson ('93), Cataldi ('94) e Keita ('95) nell'undici titolare contro il Sassuolo sono un segnale importante. Un'età media che si è abbassata a 26 anni e mezzo senza contare, poi, che in panchina sedevano anche Onazi ('92), Perea ('93) e il terzo portiere Strakosha ('95). La bella gioventù biancoceleste si sta rivelando l'arma in più della Lazio di Pioli. Sì, è vero, cardini della squadra sono ancora tre trentenni: il capitano Mauri, provvidenziale con i suoi inserimenti e i suoi gol, il bomber Klose, arrivato alla 300esima rete in carriera, e il dinamico Parolo, autentico uomo ovunque. I ragazzini, però, non vivono di luce riflessa e stanno sfruttando le occasioni a loro concesse. Grande merito va a Stefano Pioli che ha saputo trovare il mix giusto tra giovani di belle speranze e giocatori più esperti.

PIOLI È L'ARTEFICE DEL MIX  - L'ex Bologna ha creato un cocktail quasi perfetto reso frizzante dalla freschezza dei ventenni in rosa. Stefan de Vrij, nonostante non abbia ancora compiuto 23 anni, è sempre più il leader della retroguardia capitolina. Personalità, carisma e senso della posizione invidiabile, hanno fatto di lui un'autentica arma in più. Non è un caso che la Lazio abbia perso le tre partite in cui lui era assente. Cosa dire poi di Luis Pedro Cavanda, un giocatore che sembrava lontanissimo dal progetto biancoceleste e destinato a volare in Premier o Bundesliga. Pioli ha saputo rigenerare e rimotivare il terzino, facendolo sentire nuovamente importante. Il belga-angolano non ha deluso le aspettative del mister e nelle ultime due partite non ha fatto rimpiangere un titolarissimo come Basta. Dalla difesa al centrocampo dove Danilo Cataldi è molto più che un giovane dalle belle speranze. Massimo Mauro si è sbilanciato dicendo che sarà il centrocampista della Nazionale per i prossimi 15 anni. C'è da credergli. Maturità e piedi vellutati a cui si è aggiunto il fondamentale anno di formazione vissuto a Crotone. L'attacco, poi, ha rivisto Keita tornare ad esprimersi sui livelli della passata stagione. L'ex Barcellona, che deve ancora compiere 20 anni (il prossimo 8 marzo), non ha trovato il gol, ma ha tenuto in apprensione l'intera retroguardia del Sassuolo. L'ex Primavera sembra aver capito cosa vuole da lui Pioli e i risultati in campo si vedono. E poi c'è lui: Felipe Anderson. Del brasiliano si è detto e scritto molto. Inseguito, strappato al Santos e poi aspettato per un anno e mezzo è di colpo esploso e non vuole fermarsi. L'infortunio è alle spalle e Pipe si conferma il craque stagionale della Lazio. Gol e assist a ripetizione, FA7 continua a volare e con lui tutta la squadra.

IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE - Ai fantastici cinque vanno aggiunti i tanti giovani in prestito e pronti a tornare all'ombra del Colosseo in estate. Da Crecco a Filippini, fino a Minala e Lombardi, altra linfa verde da aggiungere alla rosa. Non va dimenticata la Primavera di Simone Inzaghi, che ieri ha dominato il derby con la Roma. Una squadra che colleziona vittorie e trofei ed è pronta a regalare nuovi talentini da mettere al servizio dell'allenatore parmense. Il futuro biancoceleste è roseo grazie e soprattutto ai giovani. Il domani è nelle loro mani perché, come canta Ligabue, "Il meglio deve ancora venire" e i tifosi possono sognare in grande.