FOCUS - In medio stat virtus: Biglia alimentador del rullo Lazio

Pubblicato ieri alle 16:20
15.04.2015 07:20 di  Matteo Botti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Matteo Botti - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - In medio stat virtus: Biglia alimentador del rullo Lazio
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© foto di Federico Gaetano

Memoria centrale, cervello primo. Ciò che si muove entro la testa di Lucas Biglia finisce per divenire il destino di ogni azione biancoceleste. Semplice per chi gli è intorno, dialogare con lui. "Lucas è libero, mettila in cassaforte". Se Strootman è una lavatrice che trasforma palle sporche in pulite, Biglia simultaneamente lava, stira, riassetta. Senza far rumore alcuno. Il volante argentino sa sempre farsi trovare pronto a raccogliere l’invito del compagno. Anche nella larga vittoria contro l’Empoli, l’ex Anderlecht è risultato il primatista di passaggi completati: ben 60. Giornata comoda, relax in cabina di comando. Neanche troppi, a ben guardare, per uno che si avvicina alla media percentuale di 78. Biglia si ritaglia il suo spazio vitale in mediana. Si giochi in 2 o in 3 nel mezzo, poco gli importa. Non ha necessità di essere schermato da due corridori ai lati. La resistenza fisica è un’altra dote che ha messo in vetrina. El Principito accorcia verso la difesa quando si carica sul groppone il compito della prima impostazione. Chiavi della regia in mano, dispensa suggerimenti a destra e manca. Alimenta la manovra, la indirizza a suo piacimento. Lavora di fosforo, l’occhio individua il pertugio più corretto prima che la sfera transiti per i suoi piedi. E, una volta persa palla, si lancia in avanti al recupero della stessa, in piena sintonia con i propri compagni. Questione di meccanismi assorbiti in pieno. Questione d’ingranaggi oliati alla perfezione. Questione di Pioli.

TALENTO+APPLICAZIONE - Regista, interditore, mezz’ala. La perfezione non consiste nel fare cose straordinarie, bensì nel fare cose ordinarie straordinariamente bene. Il 29enne di Mercedes cuce l’azione a braccio. Senza spartito, è sempre buona la prima. Coadiuvato a turno dai Parolo e dai Cataldi, tesse le trame di gioco adatte a mettere in moto lo spaventoso impianto offensivo dell’Aquila. Allo stesso tempo, non si tira indietro quando c’è da difendere. Presidia la zona di competenza con vigoria, interrompe sapientemente le linee di passaggio avversarie. Lucas riesce a leggere in anticipo le mosse del nemico. Il dato delle palle recuperate a partita testimonia quanto affermato: quasi 17 a partita. Soltanto Ledesma (18.7) - tra i centrocampisti laziali - ha saputo far meglio in questo fondamentale, anche se il campione delle partite disputate dal patagonese è di gran lunga inferiore a quello dell’ex Argentinos Juniors. Se non propriamente di ruolo, Biglia mezz’ala lo è nell’indole, nello spirito. Lo scorso anno Reja gli ritagliò su misura i panni dell’intermedio in un centrocampo a 3. Risultati discreti, ma fare paragoni con l’attualità risulta fuorviante, oltreché complicato. Altro contesto, scenari differenti. Ma la propensione ad accompagnare l’azione fino ai limiti dell’area avversaria, quella sì, è rimasta intatta. Le conclusioni dalla distanza non latitano, Biglia ne fa registrare una a partita di media. Il canovaccio tattico messo a punto da mister Pioli esalta le caratteristiche del nazionale albiceleste, il gioco propositivo della Lazio ne porta in auge le tante qualità. L’attendismo, che per anni ha permeato il modo di interpretare le partite, è stato relegato in un angolo. Accantonato e chiuso a doppia mandata in un armadietto, in quel di Formello.

CORTEGGIATO - È chiaro che le prestazioni sontuose del biondo cresciuto in provincia di Buenos Aires non stiano passando inosservate. Se la scorsa estate il Real Madrid fece registrare il proprio interesse nei confronti del vicecampione iridato, cosa potrebbe accadere da qui a pochi mesi dopo l’annata strepitosa messa a referto dal metronomo di Pioli? Riuscirà Lotito a respingere le offensive delle big del Continente? Compito arduo. Già in occasione del match di Coppa Italia, sugli spalti del San Paolo erano appostati osservatori del Manchester United. Non solo Felipe Anderson, gli occhi indiscreti dei Red Devils erano posati anche su Biglia, per cui Van Gaal stravede. Avranno appuntato note piuttosto positive sui propri taccuini. A Napoli ha giganteggiato nella zona nevralgica del campo. Il suo strapotere ha messo in evidenza tutti i limiti e la povertà della mediana di Benitez. Per personalità, maturità, gestione dei momenti, il volante della Selecciòn ha impressionato la platea. Ha imparato nel tempo a controllare le proprie emozioni, del resto è nel picco più alto della sua carriera. E se è vero che le partite si vincono e si dominano nel mezzo, la dirigenza biancoceleste farebbe bene a non privarsi del suo Piccolo Principe.