FOCUS - La Capitale spaccata: Roma all’inferno, Lazio in paradiso

Pubblicato l'8/05 alle ore 10.01
09.05.2017 07:25 di  Francesco Bizzarri  Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - La Capitale spaccata: Roma all’inferno, Lazio in paradiso

Si ride e si festeggia da una parte. Musi lunghi e parolacce contro l’allenatore dall’altra. Punti di vista diversi per i tifosi di Lazio e Roma. Eppure i giallorossi lottano ancora per il secondo posto. Che ha il sapore della sconfitta (altro scudetto mancato), ma serve per entrare diretti in Champions League e lasciare il Napoli dietro. Roma è così spaccata in due nonostante due squadre in alto, a discapito ‘delle milanesi’, in difficoltà perenne. Il calcio però si basa non su un sistema meritocratico. Ma sui sentimenti, passione, amore per i colori. Dunque contano poco i punti, i gol, le partite vinte, la posizione in classifica. Così una parte della Capitale vede il paradiso, l’altra l’inferno. 

LAZIO, L’EUFORIA EUROPEA - No, non c’entra nulla Macron e la sua nuova ventata di europeismo proveniente dalla Francia. La banda di Inzaghi conquista matematicamente l’Europa League della fase a gironi. Un traguardo prima sognato, poi sperato, infine superato. Bello, bellissimo tutto. Perché se una cosa non la speri e poi arriva, il godimento è doppio. Tipo quando sei bambino e vorresti per regalo la nuova Play Station appena uscita, nera lucida, con il nuovo ‘FIFA’ (quando in copertina ci sarà Milinkovic?), ma i tuoi hanno subito detto 'no'. Arriva Natale, sei scettico pensando al solito maglione rosso con le renne, e invece no. Godi, tanto, per quel senso di inaspettato che non ha prezzo vedendo la scatola tanto desiderata. Dalla stagione 2011/2012 la Lazio è sempre in Europa. Adesso, forse, sarebbe giusto provare a vincere?
E poi c’è una finale di Coppa Italia da giocare. Grazie Mihajilovic, hai dimostrato che la Juventus è battibile. Ci vuole la rabbia di un derby, l’intelligenza fine di un calcolatore, la furbizia dei campi della provincia, quel pizzico di cattiveria che ha avuto Davide per battere Golia.

ROMA, L’ADDIO AL RE (E PURE A SPALLETTI) - Le sconfitte in Champions League, le sconfitte in Europa League, la Juventus sempre superiore, le dimissioni di Sabatini, le scoppole al derby, ‘Dzeko è forte, ma…’, l’imbarazzo per la vicenda Strootman e l’addio di Totti al calcio. Il capitano incatenato in panchina è l’immagine che brucia di più. I tifosi chiedono rispetto, caro Spalletti. L’allenatore è uscito allo scoperto: "Tornare indietro? Mai verrei ad allenare la Roma”. Una polveriera con esplosioni continue. La squadra vince a San Siro contro il Milan per 4-1, una bella vittoria. L’unico problema? Che Totti non sia entrato per salutare la Scala del calcio, poco importa se sia tornato il secondo posto. Tutti tristi, nessuno pare contento. Tranne sull'altra sponda del Tevere. Il vento è cambiato dunque, Roma ritorna a sorridere con i colori bianco e celesti. Dall’altra parte, nonostante un secondo posto, c’è aria di lutto con i fazzoletti neri in mano. E mentre la società giallorossa ha aperto da giorni le vendite dei biglietti per l’addio di Totti sul prato dell’Olimpico, il 28 maggio contro il Genoa, la Lazio va alla caccia dell’ultimo tagliando per la finale di Coppa Italia. Semplici punti di vista, ad ognuno il suo.