FOCUS - La regola dell'ex, una fastidiosa consuetudine tutta laziale

04.05.2015 10:25 di Matteo Vana Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - La regola dell'ex, una fastidiosa consuetudine tutta laziale

Minuto 49, calcio d'angolo per l'Atalanta. Pochi si aspettano quello che di lì a poco succederà. Solo i tifosi laziali, abituati al Fato beffardo, sanno che la punizione è dietro l'angolo. Il colpo di testa vale l'1-0 nerazzurro, a segnare non poteva essere che lui: Giuseppe Biava. Il gol arriva ancora una volta, i biancocelesti sembrano aver fatto l'abbonamento a quella che sta diventando una fastidiosa regola. Più esatta della matematica, la maledizione dell'ex non salta mai un appuntamento. Quando un giocatore che ha militato tra le fila laziali la incontra, la castiga.

SIGNORI CAPOSTIPITE - Che siano state bandiere o semplici comparse poco importa, basta aver collezionato qualche minuto con la Lazio per punirla alla prima occasione utile. In principio fu addirittura Beppe Signori, con una doppietta, a rischiare di frantumare i sogni di gloria laziali. Il simbolo di un decennio andò a segno quando militava nel Bologna. Quell'uno-due però non impedì ai biancocelesti di mettere la mani sul secondo scudetto della loro storia. Da una bandiera all'altra, anche Pavel Nedved si trovò a far i conti con la regola dell'ex: il suo gol in un Juventus-Lazio, al contrario di quello targato Signori, fu decisivo ai fini del risultato e rischiò di far scivolare la sua ex squadra in Serie B. C'è poi chi decide di esagerare: è il caso di Goran Pandev ed Hernan Crespo, due che i gol li hanno sempre fatti, ma alla Lazio con un certo piacere. L'argentino impresse la propria firma su due pareggi, quelli contro l’Inter e il Parma. Il macedone fece ancora meglio, segnando prima con la maglia dell'Inter poi con quella del Napoli, con tanto di esultanza polemica contro il presidente Lotito. E poi senza dimenticare i vari Di Vaio, Floccari, Chiesa: tutti ex accomunati dalla stessa sorte e dagli stessi gol all'ex.

BIAVA L'ULTIMO (?) - Attaccanti o difensori poco cambia, c'è spazio per tutti. Nel 2007 fu la volta di Paolo Negro, in un Siena-Lazio che sarebbe meglio dimenticare: salvezza per i bianconeri, sconfitta e addio ai sogni biancocelesti. Sempre rimanendo in tema difensori, come non citare Stephan Lichsteiner: lo svizzero riuscì a fare meglio di tutti segnando addirittura in una finale, quella di Supercoppa dello scorso anno, una goleada che dalle parti di Formello ancora brucia. L'ultimo in ordine di tempo era stato il brasiliano Hernanes passato all'Inter: alle lacrime dell'addio, sostituì un sinistro terrificante che non lasciò scampo al portiere laziale. Fino ad arrivare a ieri, quando Biava ha deciso di confermare quella che sta diventando una delle regole non scritte del calcio. Una formula difficile da confutare, soprattutto quando i risultati sono così evidenti. Lo chiamano gol dell'ex, quando ci sono di mezzo i biancocelesti sarebbe meglio cominciare a chiamarla regola.