FOCUS - La vittoria degli esordienti: dall’asso Murgia al riscoperto Luis Alberto, in 7 al debutto europeo

Pubblicato il 15/09 alle 14:00
16.09.2017 07:00 di Gabriele Candelori Twitter:    vedi letture
Fonte: Gabriele Candelori - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - La vittoria degli esordienti: dall’asso Murgia al riscoperto Luis Alberto, in 7 al debutto europeo

Debuttante e vincente. La Lazio di Simone Inzaghi supera il primo banco di prova europeo. Magari non a pieni voti, ma la rimonta contro il Vitesse è da applausi. È la vittoria del tecnico biancoceleste e dei suoi esordienti. Erano ben sette alla prima in assoluto in una competizione continentale. Anche se poi il debutto fuori dai confini nazionali era anche il suo. Comunque “nessun regalo” ha spiegato Simone in conferenza stampa: solo fiducia ed esigenza di gestire le forze. In cinque tra l’altro non erano mai partiti dal primo minuto in questa stagione. Tra questi Alessandro Murgia, simbolo del nuovo corso e di un turnover che paga. L’ex Primavera non giocava addirittura dalla Supercoppa vinta con la Juventus grazie alla sua zampata decisiva. In Olanda ne è arrivata un’altra, di nuovo quella del 3-2 finale. A soli 21 anni qualità e sacrificio lo hanno fatto diventare goleador anche in Europa League. Un eroe di coppa, l’uomo giusto al momento giusto. Il personaggio centrale nella copertina del successo di Arnhem, popolata dai debuttanti di Inzaghi. “Sono contento dei ragazzi che hanno giocato meno, ho avuto le risposte che cercavo”, ha commentato nel post partita. Una vittoria costruita nella ripresa con la forza dei titolari e la voglia dei meno esperti. Riviviamo allora nel dettaglio la loro serata, quella che nonostante tutto resterà più a lungo impressa nella loro mente.

DI GENNARO - Si può esordire in Europa anche a 29 anni. Un premio a una carriera spesa sui campi del Belpaese aspettando l’occasione giusta. Gliel’ha regalata la Lazio. Ed era difficile chiedergli di più. Di Gennaro non scendeva in campo da maggio e il calo fisico del secondo tempo ne è la diretta conseguenza. Giocate semplici e belle aperture. Gli manca solo il ritmo partita.

LUIS ALBERTO - Un’evoluzione continua. Anche col Vitesse Luis Alberto è tra i più positivi. Gioca ovunque cambiando tre ruoli in 90 minuti: mezz’ala, regista e trequartista. A non subire variazioni è la qualità, lo spagnolo vede il calcio prima degli altri. E comincia anche l’azione del 2-2. “Mi sento un altro giocatore”, ammette a fine partita. “Ora non posso farne a meno, è un elemento preziosissimo”, risponde Inzaghi.

LUIZ FELIPE - Tra i debuttanti è probabilmente quello che va in più difficoltà. Impossibile rimproverare comunque un classe ’97. In un minuto paga dazio dell’inesperienza: prima perde palla e viene ammonito, poi lascia troppo spazio a Rashica sul vantaggio olandese. Inzaghi lo toglie per non rischiare il secondo giallo.

LUKAKU - La condizione fisica non è ancora delle migliori. Nel primo tempo si rende protagonista anche di un paio di buone progressioni, ma cala vistosamente con il passare dei minuti. Rashica nella ripresa lo sorprende spesso fuori posizione, palesando la presenza di ancora qualche limite difensivo.

MARUSIC - Dalla parte opposta arriva anche la prima di Marusic. Una costante spinta nei primi 45 minuti e una prestazione condizionata dall’errore sul 2-1. L’esterno montenegrino non va incontro al pallone perdendo la marcatura di Linssen. Con un po’ di fiducia e maggiore attenzione potrà migliorare.

MURGIA - Torniamo a Murgia e al quarto gol della sua avventura in biancoceleste. Ancora una volta decisivo. Corre tantissimo, è l’ultimo a mollare, si inserisce, torna in difesa. E soprattutto segna da veterano: resiste alla carica e infila Pasveer. Personalità e dedizione: “È il primo ad arrivare nel centro sportivo e l'ultimo ad andare via. Per l'impegno che ci mette è giusto che si tolga queste soddisfazioni”, i complimenti di Inzaghi. Ora il ragazzo cresciuto a Formello si candida per una maglia da titolare anche in vista della trasferta di Genova.

STRAKOSHA - Dopo aver scalato tutte le gerarchie, gli mancava solo il debutto europeo. Quello con l’Albania era arrivato già a marzo, al Gelredome ecco anche quello a livello di club. Sui gol non ha colpe. Corre qualche brivido lungo la schiena, sulla bordata di Matavz invece ci mette i guantoni e salva la Lazio. Sarebbe stato il gol del 3-1.