FOCUS - Lazio, adesso non guardarti indietro: cinque punti da cui ripartire la prossima stagione

Pubblicato il 22/5 ore 16
22.05.2018 07:05 di  Valerio De Benedetti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Lazio, adesso non guardarti indietro: cinque punti da cui ripartire la prossima stagione
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Passerà, ci si metterà tutto alle spalle e si ricomincerà di nuovo. Dopo una caduta la Lazio e i suoi tifosi si sono sempre rialzati e lo faranno anche questa volta. La partita di ieri contro l'Inter non è che lo specchio di una stagione intera. Un dominio totale, quasi assoluto, a cui fa seguito una beffa finale immeritata. Un colpo al cuore, volti increduli e un senso di ingiustizia che permane. La mancata qualificazione in Champions è un rimpianto, una delusione cocente che sembra ricalcare le emozioni della notte di Salisburgo. La Lazio l'ha sfiorata, l'ha sognata, l'ha perfino accarezzata, salvo poi vederla scivolare via in pochi minuti di assurda follia. Alla fine è la tristezza, rispecchiata nelle immagini dei bambini sconsolati a fine partita, il sentimento che ha preso il sopravvento. Il fato è stato beffardo, ma sono tante le cose positive che questa stagione si porta via con sé, e da cui la Lazio dovrà per forza di cose ripartire. 

I TIFOSI - L'Olimpico sold-out è un colpo d'occhio notevole. Ben 68mila persone allo stadio non si vedevano da tempo in casa Lazio. Nemmeno un seggiolino libero, e poi tante sciarpe, tante bandiere e tante famiglie vestite di biancoceleste. L'amore, l'affetto, la vicinanza della gente è sicuramente uno dei valori da non disperdere, l'emozione dei bambini un sentimento da coltivare. Inzaghi e i suoi ragazzi hanno riunito un popolo che negli anni sembrava essersi perso, almeno in parte. Lo hanno fatto con semplicità, senza pretendere nulla. La gente lo ha capito, e i successi ottenuti e gli obiettivi sfiorati sono il frutto di tutto questo. L'unione fa la forza, e la Lazio insieme ai suoi tifosi è stata sicuramente più forte, riuscendo a rialzarsi nei momenti di difficoltà, a venir fuori da situazioni scomode e complicate, a mettersi alle spalle i tanti soprusi subiti. È mancato il giusto premio finale, come spesso è accaduto nella storia della Lazio. Ma è da qui che si deve ripartire per ripetersi e migliorarsi nella prossime stagioni.

INZAGHI - Simone Inzaghi è il simbolo, l'emblema di questa squadra. D'altronde venti anni di Lazio non ti scivolano addosso facilmente. L'allenatore-tifoso, il collante di una squadra piena di forti personalità, campioni e futuri grandi giocatori. Nessuno dimenticherà l'abbraccio con cui al Bentegodi travolse Milinkovic-Savic, non proprio uno facile da spostare, come nessuno cancellerà le corse ad accompagnare i suoi calciatori verso la porta avversaria. Li ha sempre difesi i suoi ragazzi, anche dopo Salisburgo, anche dopo la sconfitta cocente di ieri. Non è un caso se Napoli e Juventus abbiano bussato alla sua porta per portarlo via da Roma. Ma Inzaghi non si muoverà dalla Capitale, la Lazio lo ha blindato e se lo tiene stretto. Anche la prossima stagione sarà lui a guidare i biancocelesti, per provare a migliorarsi, a zittire ancora una volta le voci di chi darà la Lazio spacciata già ad inizio anno. 

IL GRUPPO - Una famiglia, una banda di amici. In tanti si sono sbilanciati nell'accostare questo gruppo ai grandi del passato. Merito di una serenità ritrovata, di giocatori leader in campo e fuori, consapevoli delle proprie potenzialità e capaci di divertirsi e far divertire. Fin dall'inizio la forza di questa Lazio è sempre stata proprio questa. Ogni cosa al suo posto e guai a scomporla. Le individualità son state importanti si, ma probabilmente non lo sarebbero state così tanto senza il gruppo. Le 29 reti di Ciro Immobile in campionato, l'esplosione di Luis Alberto, la reazione di Felipe Anderson ad un periodo buio, lo strapotere tecnico e fisico di Milinkovic-Savic, non sono frutto del caso. Lasciare un ambiente così non sarà facile per nessuno. L'impressione è che siano state gettate le basi per un futuro che da qui in poi non potrà che essere roseo e ricco di soddisfazioni. 

EUROPA LEAGUE - L'unica squadra italiana ad aver raggiunto in questa stagione i quarti di Europa League è proprio la Lazio. Napoli. Milan e Atalanta ci hanno provato, ma hanno dovuto arrendersi e abbandonare la competizione in anticipo. L'eliminazione per mano del Salisburgo è pero una ferita ancora aperta per come è arrivata. Gli uomini di Inzaghi sembravano ormai ad un passo dalla semifinale, poi pochi minuti di pura follia hanno distrutto un cammino fino a quel momento quasi perfetto. Amarezza si, ma anche una consapevolezza acquisita: in Europa la Lazio può dire la sua. La Champions rimane un sogno, ma il presente dice che anche la prossima stagione sarà Europa League. I biancocelesti con un anno in più di esperienza, potranno confrontarsi ancora una volta con questa competizione e magari puntare ad arrivare in fondo, candidandosi fin dall'inizio ad essere una delle favorite per la conquista del trofeo. Un traguardo importante che vale anche l'accesso diretto alla Champions League. 

LA SUPERCOPPA - Forse qualcuno lo avrà già dimenticato, ma la Lazio, insieme alla Juventus, è l'unica squadra del campionato ad aver conquistato un trofeo in questa stagione. La vittoria della Supercoppa contro i bianconeri ad agosto, rimane una gioia bellissima per i tifosi biancocelesti e non solo. Un trofeo alzato al cielo contro ogni pronostico, che ha dato vita ad una stagione in cui la Lazio ha superato i propri limiti, andando oltre quanto ci si potesse aspettare. Il gol di Murgia a tempo quasi scaduto resterà indelebile nella storia dei colori biancocelesti. Le conquiste si costruiscono piano piano, ma l'impressione è che la strada intrapresa sia quella giusta e che solo continuando così si potrà tornare grandi. Senza guardarsi indietro, ma puntando sempre più in alto.