FOCUS - Lotito-Preziosi: il fallimento di un (non) progetto

Pubblicato ieri alle 12:17
06.02.2016 07:00 di Davide Capogrossi Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Lotito-Preziosi: il fallimento di un (non) progetto
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

"Contro il mio amico Lotito vinco sempre". È passato appena un anno ed Enrico Preziosi, presidente del Genoa, gongolava per l'ottava vittoria consecutiva contro il collega capitolino. Striscia interrotta con il 2-0 dell'ultimo incrocio sottoscritto dalle reti di Djordjevic e Felipe Anderson. Quello scambio di battute, frecciatine tra grandi amici, sembra solo un lontano ricordo.

SILENZIO STAMPA - Il numero uno del Grifone dribbla la stampa: troppe insidie si celano tra le domande sul possibile avvicendamento ai vertici e i risultati disastrosi della squadra, che ha conquistato sinora 3 punti in meno della stagione 1994-95. L'anno dell'ultima retrocessione, fantasma che Preziosi combatte come un temerario Ghostbuster. L'amico Lotito, qualche chilometro più a Sud, continua a celarsi dietro precompilati comunicati stampa, riservati alle vittorie. Freddi, inespressivi, ridondanti. Così come le dichiarazioni dei suoi tesserati, quando si perde. A margine della sconfitta con il Napoli, non abbiamo avuto il piacere di ascoltare le dichiarazioni di mister Pioli. È terminato il campionario delle spiegazioni? "Parolo, Parolo, Parolo" - i cronisti scomodano Mina, scommettendo su chi si presenterà ai microfoni in caso di sconfitta.

L'ARTE DEL BARATTO - Comunicazioni interrotte, ma solo verso l'esterno. Lotito e Preziosi proseguono la sinergia tra politica calcistica (non ci addentriamo in sabbie mobili) e calciomercato. Una chiacchierata per Sebastian De Maio, gustando una fetta di panettone tra le nevi di Cortina. Una promessa per Leonardo Pavoletti, bomber d'altri tempi che tanto piace alla dirigenza biancoceleste per sostituire Miro Klose. Una sfida per Ivan Juric, protagonista della favola Crotone, per il quale potrebbe profilarsi un doppio corteggiamento in estate. L'ultimo affare sfumato riguarda Abdoulay Konko: il Genoa ha fatto un tentativo nel rush finale, ha provato anche ad inserire l'argentino Ansaldi. Il giocatore ha rifiutato la destinazione.

L'ULTIMA PAROLA - Scambi di figurine, il mercato ha la memoria corta: Lotito ha già dimenticato il mancato riscatto di Giuseppe Sculli, un gentlemen's agreement mai rispettato da Preziosi. I due amici sono abituati a far mercato. Il romano scorre la sua nutrita rubrica come il Verdone coatto in Un Sacco Bello, a caccia del compagno d'affari. Le divergenze con il diesse Tare non sono una rarità. Il genovese (d'adozione) cambia dirigenti come fossero cravatte. Oggi tocca a Sean Sogliano, figlio d'arte, reduce dalla deludente esperienza di Carpi. Al momento è un uomo ombra, potrà essere operativo solo da giugno per il conflitto con la carica emiliana. Preziosi però continuerà ad avere l'ultima parola. Forse anche la penultima e la terz'ultima.

BALL DON'T LIE - È il motto preferito dagli sportivi americani. Il pallone non mente mai. Il Genoa dista 5 punti dal Carpi terz'ultimo, un crollo verticale dopo il sesto posto della passata stagione. La Lazio occupa la nona posizione, ha fallito tutti gli obiettivi dopo la grande cavalcata culminata con il blitz del San Paolo dello 31 maggio. Lotito e i suoi collaboratori hanno investito su un paio di giovani interessanti trascurando alcune lacune evidenti. Preziosi ha attuato la solita rivoluzione con 13 volti nuovi e una sfilza di addii. Due strategie che si sono rivelate fallimentari. La Lazio si è ritrovata con la necessità di operare già a gennaio ma con diversi giocatori sul groppone difficili da piazzare (compresi nuovi acquisti e calciatori freschi di rinnovo, ndr). Il Genoa ha rimescolato nuovamente le carte in una partita impazzita, con altre 7 new entries e 6 partenze. Due facce della stessa medaglia, due sfumature di una stessa mancanza di progetto. Due piazze con pressioni crescenti, il pubblico è saturo di promesse mai mantenute. Due presidenti che remano verso la stessa direzione: spavaldi, irremovibili, sereni nelle loro convinzioni. Scorrendo la classifica ed analizzando i progetti dei club della cosiddetta minoranza (gli Anti-Tavecchio, per intenderci), ci viene il dubbio sei i due amici non stiano remando - sulla stessa piroga - verso la cascata...