FOCUS - Milinkovic primo della classe, Kishna e Hoedt sulla buona strada: ecco il bilancio degli acquisti

08.10.2015 14:15 di Andrea Centogambe Twitter:    vedi letture
Fonte: Andrea Centogambe - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Milinkovic primo della classe, Kishna e Hoedt sulla buona strada: ecco il bilancio degli acquisti

Una lavagna davanti a sé, un gesso in una mano e gli occhiali nell'altra. Pioli traccia un bilancio dell'inizio di stagione, ripensa alle delusioni che ancora bruciano nell'animo dei suoi. Non le vuole cancellare, gli sono servite per ritrovare la Lazio, la sua Lazio. È stato un déjà vu per il coach biancoceleste, quel gruppo di ragazzi che a fine partita si abbracciava, scherzava e sorrideva, s'è materializzato nuovamente sotto i suoi occhi. Non sono gli stessi di un anno fa, spuntano anche cinque volti nuovi. Sono i giovani rampanti arrivati nella Città Eterna per diventare grandi: Hoedt, Patric, Milinkovic-Savic, Morrison e Kishna, è giunta l'ora delle prime pagelle.

PATRIC - Ex capitano del Barcellona B, Patricio Gabarrón Gil non può essere definito un desaparecidos. Ad allontanarlo da questa scomoda etichetta non sono i desolanti 44' accumulati nella disfatta del Bentegodi contro il Chievo, bensì l'uso compulsivo dei social network. Tra una foto di un piatto di broccoli e un messaggio d'incoraggiamento, Patric s'è fatto notare più su Twitter che in campo. Acquistato a parametro zero come vice Basta, viene provato ad Auronzo di Cadore come mezz'ala, esterno di centrocampo e d'attacco. Semplici esperimenti, nulla più. Una volta giunti gli impegni ufficiali, si perdono le tracce del cagionevole spagnolo. L'esclusione dalla lista Uefa la dice lunga sulla considerazione che Pioli nutre nei suoi confronti. Quando Basta ha alzato bandiera bianca, in campo s'è visto Konko. VOTO: sv

HOEDT - Ha imparato l'italiano ancor prima di vestire la maglia biancoceleste, professionalità allo stato puro. Wesley Hoedt è una delle note positive di questo inizio di stagione. Fa il suo esordio da titolare in campionato nel match vinto 2-0 contro l'Udinese. Zapata e Thereau sono due clienti scorbutici, ma al triplice fischio è lui ad esultare. Si fa apprezzare anche alla Dnipro Arena (eccezion fatta per la dormita generale sul pareggio di Seleznyov), crolla rovinosamente al San Paolo sotto i colpi di Gonzalo Higuain. Una sberla formativa, per lui e per tutta la squadra. Riprende subito la retta via in Europa League, quando all'Olimpico arriva il Saint-Étienne. Ai francesi realizza il primo gol in maglia laziale, non solo. Al triplice fischio è il calciatore con la migliore percentuale di passaggi andati a buon fine (il 94,4%), con più tiri in porta (2), passaggi intercettati (7) e falli commessi (4, insieme a Milinkovic). Il bilancio recita 458 minuti giocati, 6 presenze e una rete all'attivo. VOTO: 6

MORRISON - L'erede di Paul Gascoigne, il binomio genio e sregolatezza incarnato alla perfezione da un 22enne di Manchester. Si potrebbero spendere fiumi di parole su Ravel Morrison, ci sarebbe materiale in abbondanza per scrivere un romanzo sul suo passato che torna sempre d'attualità. Ma oggi sono i suoi numeri a far notizia: 61 minuti giocati in 4 presenze. Eppure durante il ritiro di Auronzo era stato uno dei migliori. Non secondo Pioli. “Va poco nello spazio, deve lavorare di più per la squadra. Ancora non parla una parola d'italiano, anche questo ha ritardato la crescita sua e della squadra", dichiarava soltanto pochi giorni fa il coach biancoceleste. La reazione (poi smentita) di Ravel su Twitter non s'era fatta attendere. Oggi l'inglese grida: “Non sono un problema, sono solo incompreso!”. Parole che si aggiungono ad altre parole. Pioli attende i fatti. VOTO: sv

MILINKOVIC-SAVIC - Il grande investimento dell'ultima sessione di mercato. Dieci milioni per un classe '95, fresco campione del mondo con la Serbia Under 20. In tanti lo attendevano al varco per fargli spesare quell'investimento, Milinkovic-Savic ha risposto con un gol al debutto da titolare. Non ha tremato, il serbo, ha messo in campo qualità, muscoli e una maturità insolita per un 20enne. Basti vedere la punizione (poi trasformata da Parolo) che si guadagna contro l'Hellas, un mix di malizia e lucidità. Il gigante Sergej (1,92 per 82 kg) ha trovato la sua posizione ideale sulla trequarti, in quella zona di campo che pochi mesi fa era proprietà di Stefano Mauri. I due interpretano il ruolo in maniera diametralmente opposta: Milinkovic non ha ancora la capacità del brianzolo di muoversi tra le linee e di leggere con largo anticipo qualsiasi situazione di gioco. Ma è sorprendente la mole di palloni recuperati, la strapotere fisico nei duelli aerei, l'attitudine ad aiutare in fase di non possesso e a seguire sempre l'azione. Non è casuale la chiamata della Serbia, Sergej sembra nato per giocare nel calcio che conta. Ad oggi in biancoceleste ha collezionato 8 gettoni (467') e un gol. VOTO: 6.5

KISHNA - Era un esperto dei gol al debutto, per questo nessuno si è sorpreso quando ha gonfiato la rete contro il Bologna. C'era tanta attesa per vedere all'opera Ricardo Kishna, un esterno d'attacco tutto numeri e fantasia. Pioli s'è affidato a lui alla prima di campionato, lo ha riproposto dal 1' in altre cinque occasioni. Grazie al suo mancino la Lazio è tornata pericolosa su calcio piazzato, ne sa qualcosa la testa di Milinkovic-Savic. Ma dall'olandese ci si aspetta più concretezza, e soprattutto che il suo folle amore per la bola si riduca sensibilmente. Emblematica l'azione vista nel match col Frosinone, con Biglia che detta il passaggio e Kishna che preferisce concludere di punta. C'è un dato su tutti, però, che fa capire quanto l'ex Ajax possa essere utile alla causa: insieme a Dybala, Florenzi e Telles, è il giocatore che effettua più cross a partita (2.2) di tutta la Serie A. Un certo Miroslav Klose andrebbe a nozze su quei palloni. VOTO: 6