FOCUS - Pazza idea Keita: Pioli studia un falso nueve per la Champions

Pubblicato il 27 aprile alle ore 16.55
28.04.2015 07:25 di Francesco Bizzarri Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Pazza idea Keita: Pioli studia un falso nueve per la Champions
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© foto di Federico Gaetano

La chiave tattica ce l’ha Pep Guardiola. Con il suo Barcellona ha aperto tutte le difese avversarie andando a vincere tutto. Ora Pioli gioca a fare il moderno. O almeno ci prova. Keita falso nueve è più di un’idea. Contro il Chievo Verona, Klose alza bandiera bianca al sessantesimo. Dentro il numero 14, che va a prendere la posizione del tedesco, come prima punta. All’arrembata finale partecipano tutti: roba che il nove andrebbe cercato con il radar, con Perea alla ricerca della spizzata da tripla. Ma i dubbi nascono per il match contro il Parma: Miro potrebbe non farcela, e allora si studiano le alternative d’attacco.

CHE STORIA - Messi è di un altro pianeta. E di falso, nei piedi, ha ben poco. L’unico falso nueve con il nome dell’argentino sulla maglia lo si può trovare alle bancarelle con il numero sbagliato. Al Barça ha il dieci e lode. Marton Bukovi era un omino in bianco e nero, allenatore del MTK Budapest degli anni 40 e 50. E la Lazio è entrata in questa particolare storia. Il tecnico perse il suo attaccante titolare, tale Norbert Höfling, approdato proprio a Roma. Iniziò a puntare su un esterno tutto brio e velocità. Peter Polas, divenne il primo falso attaccante della storia del calcio. E infatti, subito dopo, si conquistò anche quel numero da bomber vero.

IL NOVE D’AREA - Djordjevic ancora assente. Perea non convince. Keita, spagnolo, potrebbe ispirarsi ai miti connazionali. Senza una punta di ruolo, l’idea si accende nella mente di Pioli. Una sorta di 4-2-4. Intelligenza e personalità, fare gioco, saltare l’uomo e finalizzare. E dopo il calcio totale, che ha ispirato la Lazio bella e vittoriosa come l’Olanda di Cruijff, ecco un’altra chiave tattica. L’ex canterano, di filosofia tiki taka e roba varia ne capisce. Cerca il primo gol in campionato. Lo scorso anno, da esterno, ne segnò 6 tra Serie A ed Europa League e 9 assist. Mica male. Ora vuole provarci da punta vera: ha il fisico, non l’esperienza da goleador. Per quella serve tempo.

IL (FALSO) MAURI - Anche lui è ai box. Contro il Parma è più no che sì. E se girasse quel sei sulla maglia per diventare un nove? Uno falso appunto. Lo scorso anno Reja ebbe l’intuizione. Con un parco attaccanti in emergenza, il capitano parlò chiaro: “Mister voglio giocare più vicino alla porta”. Dopo i sei mesi di stop per la squalifica, Stefano risultò decisivo con 12 presenze, 4 gol e 2 assist. Resta un’alternativa dell’alternativa, ma lo spirito di sacrificio di certo non gli manca. Sperando in Klose, aspettando un Djordjevic in forma, c’è anche lui. La filosofia applicata al calcio, funziona?