FOCUS - Rimontare is possible, c'è sempre una prima volta

Pubblicato il 7/12 ore 18
08.12.2014 07:10 di Davide Capogrossi Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Rimontare is possible, c'è sempre una prima volta
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© foto di Federico Gaetano

Ecce rimonta. Come nei più celebri film sul calcio, come nella più esaltante delle partite alla Playstation con l'acerrimo nemico, come impone la storia della Lazio. La trasferta di Parma porta in dote i tre punti e questo è quel che conta. Interrotta la striscia di tre partite senza vittorie, quinto posto agganciato in solitaria, a tre lunghezze dal sorprendente Genoa di Gasperini. Una Lazio che viene colpita da Palladino, ma stavolta si rialza ed evita il ko, ribaltando l'esito dell'incontro. E' la prima volta che i biancocelesti completato una rimonta, un problema atavico che si era confermato anche in questa stagione. Una vittoria per l'Europa, ma anche per testare la capacità di reazione di questa squadra.

VADE RETRO KO - "Quando stiamo sotto fatichiamo un po' a segnare" - notava Marco Parolo nel corso delle ultime settimane. "Negli anni passati la rimonta ci riusciva - aveva puntualizzato Mauri -. In alcune partite non entriamo in campo con la giusta convinzione, poi se prendiamo gol tutto è più difficile". E' stato proprio il centrocampista brianzolo ad avviare il recupero con la sua preziosa rete poco prima dell'intervallo, iscrivendo anche il Parma nella speciale classifica delle sue vittime. Sfatato il tabù della rimonta, una maledizione seconda solo alle reti subite nel primo quarto d'ora del secondo tempo. Una grande prova di forza della Lazio, contro un Parma al lastrico, in astinenza di punti e quindi pronta a tutto. Vincere soffrendo, mostrando una reazione. E' il primo ingrediente per diventare grandi.

(NON) RIMONTA STORY - Passando in rassegna questo scorcio di stagione, il primo ko fu in quel di S. Siro, all'esordio contro il Milan. Honda, Muntari e Menez tagliarono le gambe ai biancocelesti. L'autorete di Alex alimentò le speranze, distrutte dal rigore fallito da Candreva. Alla terza la rimonta fu quasi impossibile, contro il Genoa, visto il vantaggio di Pinilla a tre minuti dal termine e l'inferiorità numerica causata dall'espulsione di de Vrij. Quattro giorni più tardi Kronos era un fido alleato della Lazio. L'Udinese passò in testa con Thereau al 26', Pioli provò in tutti i modi a ribaltare gli equilibri, proponendo per la prima volta le due punte. Tanto fumo e poco altro. Contro l'Empoli Djordjevic aveva preso per mano la squadra, accorciando le distanze dopo i gol di Barba e Maccarone. Quasi mezzora di attacchi a testa bassa, senza creare grossi grattacapi a Sepe. Il turno seguente contro la Juventus non ci fu un minimo di reazione. Pogba, Tevez e di nuovo Pogba. Lazio travolta sul piano del gioco e su quello mentale. Pioli ha insistito tanto sull'aspetto della reazione. Oggi è stato accontentato, un segnale importante. La Lazio c'è e, se colpita, sa come rialzarsi.

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