FOCUS - Tu lo conosci Lukaku? Tutti i numeri dell'underdog che ha convinto al derby

03.03.2017 19:00 di  Laura Castellani   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Tu lo conosci Lukaku? Tutti i numeri dell'underdog che ha convinto al derby
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© foto di Federico Gaetano

E pensare che alla vigilia del derby di Coppa Italia, quello di Jordan Lukaku era il nome che più impensieriva i tifosi, mentre consultavano le probabili formazioni in vista della sfida all'Olimpico. Bastano 80 minuti, ai sostenitori biancocelesti, per ricredersi. D'altronde, Simone Inzaghi c'aveva messo una buona parola: "Valuterò l'opportunità di schierare una difesa a 3, abbiamo Lukaku che mi ha sempre dato garanzie". Il mister, di Jordan, si fida e non ha problemi ad ammetterlo. Impossibile dargli torto: mercoledì sera, Lukaku era a dir poco incontenibile. Irrefrenabile sulla fascia sinistra, in grado di neutralizzare clienti come Bruno Peres e Salah in fase di copertura, per poi scendere e creare occasioni, provando anche, nel primo tempo, di centrare la porta. Le squalifiche di Radu e Lulic potevano essere pesantissime per gli equilibri biancocelesti. E invece, chilometri da percorrere, tanto fiato, tante occasioni: ecco servita la ricetta-Lukaku. 

BEATA COPPA - Con il torneo di Tim Cup, Jordan ha un feeling particolare: dopo l'infortunio, infatti, riesce a conquistare una casacca da titolare solo contro il Pescara in campionato e il Genoa in Coppa Italia. In quell'occasione, il terzino belga riesce anche a servire la palla giusta a Ciro Immobile, che verrà trasformata dal centravanti di Torre Annunziata nel gol del 4-2. Il suo arrivo a Roma, con quel cognome pesante, era stato accolto dal solito scetticismo. Difficile dissolverlo: la caviglia si era messa in mezzo, costringendo Lukaku a fermarsi già a ottobre, poi nuovamente a fine gennaio. Aggiungici la concorrenza di due come Radu e Lulic, capisaldi irrinunciabili per Simone Inzaghi. Complicato ritagliarsi spazio, in questa Lazio. Di certo, però, se c'è una cosa che Jordan sa fare, è intercettare le opportunità senza compiere l'errore imperdonabile di lasciarsele scappare: mercoledì sera ha convinto tutti. Inzaghi compreso. 

NUMERI - Una percorso in sordina: finora, a tenere banco, più che la velocità sul manto erboso, era quella delle disavventure automobilistiche. La prestazione di mercoledì rimette al centro il campo: le occasioni create dalle sgroppate sulla sinistra di Lukaku sono 3. Il belga gioca 40 palloni in 80 minuti, mette a punto 19 passaggi riusciti, 16 nella metà campo avversaria. Corsa a perdifiato e cross, a trovare Immobile o Felipe Anderson: un canovaccio che si ripete, e che vede il terzino ex KV Oostende realizzare 4 cross. Prestazione di fisico e di carattere: Jordan vince 4 duelli, 4 contrasti e recupera 2 palloni. Poi c'è quel tiro al 25', in cui Lukaku prova a insaccare il pallone respinto da Allison, troppo alto, però, sopra la traversa. Un motorino nelle gambe: dopo 80 minuti di corsa incessante, Jordan non ce la fa più. "Ho corso tanto", ammette al termine della sfida, giocata con il modulo che predilige, dove può spingere in attacco per poi ripiegarsi in copertura. Dispendioso, ma qualcosa che al classe '94 riesce molto bene. Stop ai festeggiamenti e alle simpatiche bordate al compagno di Nazionale, Nainggolan. Ora si torna a lavorare, cercando di conquistare altre occasioni, nuovi palcoscenici. Prendendo insegnamento da quel mito degli anni 90' con il quale è cresciuto. Ispirazione sportiva a cui, tra l'altro, Jordan deve anche il nome: "I cant' accept not trying"