I NUMERI DEL MATCH - La 14esima in bacheca, supremazia territoriale e i record di Immobile, Murgia e Inzaghi

Pubblicato il giorno 14/08 alle ore 19
15.08.2017 07:35 di Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
I NUMERI DEL MATCH - La 14esima in bacheca, supremazia territoriale e i record di Immobile, Murgia e Inzaghi
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Supercoppa Italiana numero quattro per la bacheca biancoceleste. Un trionfo forse sorprendente rispetto alle attese e alle turbolenze della vigilia, ma ampiamente legittimato sul campo, grazie allo strapotere fisico, atletico e tattico dimostrato dai ragazzi di Inzaghi. È il quarto trofeo dell’era Lotito, il quattordicesimo della storia della Lazio, che raggiunge così la Roma al quarto posto nella classifica totale dei titoli conquistati dai club italiani (prima la Juve con 63, poi Milan e Inter rispettivamente con 48 e 39).

SUPREMAZIA – Sono ben 10 le occasioni da gol create dai capitolini, al netto di un possesso palla pari al 56% nella metà campo avversaria. Un controllo quasi totale della gara, caratterizzato dal sacrificio del gruppo ma anche dall’estro dei singoli. Su tutti Ciro Immobile, autentico bomber biancoceleste. Per l’ex Toro, numeri da incorniciare: è il primo trofeo conquistato con un club italiano (con la maglia del Borussia Dortmund aveva vinto la Supercoppa di Germania), la prima doppietta stagionale in una gara ufficiale, la prima ai danni della Juventus, contro la quale non aveva mai vinto. Con il rigore trasformato ieri, inoltre, Immobile interrompe per la Lazio un digiuno di reti contro la Vecchia Signora durato 748 minuti. L’attaccante partenopeo infine eguaglia Stefano Fiore nell’aver siglato due gol in una finale proprio a scapito dei bianconeri. Per l’ex centrocampista laziale si trattava della finale di andata della Coppa Italia. Discorso a parte poi per Alessandro Murgia. Il centrocampista classe ’96 è il più giovane calciatore ad aver deciso una finale (21 anni e 4 giorni), superando Dejan Stankovic, che a tre giorni dal suo 22° compleanno, siglò il quarto gol della Lazio contro l’Inter nella Supercoppa italiana del 2000 terminata 4-3. Per Murgia un gol all’ultimo respiro in zona cesarini, proprio come Nesta nella finale di Coppa Italia nel 1998 contro il Milan (anche lui in scivolata) e Sergio Conceiçao nell’agosto successivo, ancora una volta contro la Juventus in Supercoppa.

DISCIPLINA TATTICA, CORSA, SACRIFICIO NELLE DUE FASI – È un blocco unico la squadra di Inzaghi. Compatta in ogni reparto, corta in fase di non possesso, dinamica e letale nelle ripartenze. Determinanti nell’interpretare le due fasi sono stati Lucas Leiva come vertice basso e il duo di trequartisti Milinkovic e Luis Alberto. Come riporta anche il sito ufficiale biancoceleste, il 51% delle azioni della Lazio si sono sviluppate lungo l’asse dei centrocampisti centrali: il brasiliano una diga davanti alla difesa, Parolo stakanovista a tutto campo e decisivo nell’assist per il raddoppio di Immobile. Luis Alberto e Milinkovic poi si sono rivelati la vera spina nel fianco della difesa bianconera, ideali nel premiare le scorribande di Immobile tra le linee. La palma di miglior recupera palloni va invece a Dusan Basta, che nell’arco dei 90 minuti, si è reso protagonista di ben 7 intercetti.

I RECORD DI INZAGHI - Primo trofeo in carriera da allenatore della prima squadra per Simone Inzaghi che con il trionfo di ieri si aggiudica la Supercoppa Italiana anche da allenatore, dopo averla vinta da giocatore nell’estate del 2000. Un record già eguagliato da Vincenzo Montella lo scorso dicembre a Doha, sempre contro la Juventus. Il tecnico piacentino, inoltre, è ad oggi il secondo allenatore più giovane della storia della Lazio ad aver vinto un trofeo: solo Roberto Mancini riuscì a vincere la Coppa Italia del 2004 in età più giovane. Il Mancio infatti aveva all’epoca soltanto 39 anni (40 li avrebbe compiuti a novembre, quando già sedeva sulla panchina dell’Inter), mentre Inzaghi a 41.