IL DUELLO - Djordjevic vs Stendardo: il serbo sfida la legge

13.12.2014 08:40 di Andrea Centogambe Twitter:    vedi letture
Fonte: Andrea Centogambe - Lalaziosiamonoi.it
IL DUELLO - Djordjevic vs Stendardo: il serbo sfida la legge

"Torniamo protagonisti, contano solo i risultati!". L'urlo di Stefano Pioli in conferenza stampa riecheggia ancora. Dopo il ritorno alla vittoria in quel di Parma, il tecnico emiliano pretende dai suoi un'altra prestazione gagliarda contro l'Atalanta, o quantomeno i tre punti. Ma se una settimana fa a tenere occupata la mente del mister biancoceleste ci pensavano le parole di Klose, questa volta sono i dubbi amletici di formazione a tormentare l'allenatore della Lazio. La difesa è decimata e il centrocampo rimarrà al buio senza la luce di Biglia. Solo in attacco arrivano conferme, con Filip Djordjevic che dopo aver indossato i panni dell'assist man vuole tornare a esultare. Proverà a impedirglielo uno dei tanti ex di turno che militano tra le fila dei bergamaschi, quel Guglielmo Stendardo che a Roma ha lasciato dolci ricordi

FILIP DJORDJEVIC - "Con il mio sbarco sui social posso essere più vicino ai tifosi laziali. Seguitemi, ci saranno tante sorprese. Ai tifosi chiedo innanzitutto quale esultanza vorrebbero vedere ai miei gol!". Ai supporters biancocelesti ha lasciato l'incombenza meno impegnativa, lui penserà al resto. Dopo aver messo piede nella Capitale, Filip Djordjevic è sbarcato anche su Twitter. Ma c'è da scommetterci, il serbo non diverrà all'improvviso social dipendente, il gol e la vittoria rimarranno obiettivi intatti nella sua testa. Di reti ne ha già segnate 6, un bottino niente male per uno arrivato con la nomea di bomber da Serie B francese. Ma il campo, l'unico giudice supremo, grida al mondo quanto l'avanti di Belgrado sia stato decisivo con l'aquila sul petto. Detto già delle segnature, una menzione speciale la merita il numero di palloni recuperati, ben 25. Un dato che testimonia la capacità di Djordjevic di soffrire e lottare insieme alla squadra. Con Filip la Lazio ha pescato il jolly dal mazzo, un asso a parametro zero.

GUGLIELMO STENDARDO - “Lazio-Real all’Olimpico, davanti a ottantamila spettatori, è il mio ricordo più bello. Giocavamo contro gente come Casillas, Sergio Ramos, Van Nistelrooy, Raul, Snejider: finì 2-2 e il mio assist a Pandev è un grande motivo d’orgoglio”. Guglielmo Stendardo ricorda ancora con piacere una delle serate più affascinanti della storia laziale, impossibile per lui riporre nel dimenticatoio quella zuccata deliziosa che permise a Pandev di realizzare il momentaneo 1-1. Ma purtroppo la sua storia in biancoceleste si è conclusa come mai avrebbe immaginato, l'addio è stato a dir poco travagliato. “Credo che senza quegli anni ai margini nella Lazio, la carriera di Stendardo avrebbe potuto avere un percorso diverso. Senza nulla togliere all'Atalanta", le parole del suo agente, Pasquale Gallo. Chissà, forse il centrale napoletano avrebbe vestito casacche più prestigiose, ma tant'è: la Dea è il suo presente e vuole viverlo senza rimpianti. Anche in questa stagione l'avvocato Stendardo s'è conquistato i gradi del leader difensivo a suon di intercetti (16) e palloni recuperati (22). Nelle 6 presenze (540' minuti giocati) accumulate, Willy ha anche vinto 36 duelli e segnato un gol.