Lazio, sarà l'ultima battaglia: serve vincerla... si può fare!

30.05.2015 12:40 di  Alessandro Zappulla   vedi letture
Lazio, sarà l'ultima battaglia: serve vincerla... si può fare!
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© foto di Federico Gaetano

Come uno scalatore all’ultima roccia, un maratoneta a pochi istanti dalla meta, un ciclista all’ultimo scatto che non scende mai dalla sella e continua a rullare i pedali. La Lazio deve farcela, la Lazio non deve mollare. Scacciare via i fantasmi della squadra di Reja, dissoltasi ad un’inezia dalla Champions, questo è il nuovo obiettivo. Tutto in 90 minuti, per tagliare il traguardo e premiarsi per la splendida impresa. La squadra di Pioli ce la può fare. È arrivata all’ultima boa fra tempestose acque della rincorsa all’Europa che conta. È terza a tre punti dal Napoli, con il jolly dei due risultati su tre da giocarsi nell’ultima sfida al San Paolo. Il paradiso è alle porte, anche se il derby indigesto le ha mostrato le fiamme dell’inferno. È vero, la qualificazione Uefa era l’obiettivo stagionale, dichiarato a inizio campionato, ma strada facendo era inevitabile alzare l’asticella dei desideri. Oggi accontentarsi senza scendere nell’arena sarebbe un reato. Per una gara, per l’ultima gara, vanno messi via i cattivi pensieri. Non importa se fisicamente la squadra risenta del logorio stagionale. Non è fondamentale se tutti gli effettivi non saranno al 100%. Non occorre fare calcoli: bisogna solo gettare il cuore oltre l’ostacolo, perché dietro c’è il giusto compenso. Il merito di una stagione che corona l’epilogo nella sfida da vincere. Pioli ha lavorato sodo in questi giorni per stemperare delusioni e tensioni, scaldando dal di dentro le turbine che hanno fatto volare la Lazio al terzo posto. Servirà fame, intesa e rabbia. Quelle giuste componenti che rendono una squadra pressoché invincibile. Klose e i suoi restano aggrappati ad un sogno lungo ancora 90 minuti, dopo aver scalato con naturalezza e decisione, la vetta della serie A per un’itera stagione. Tutto attraverso la semplicità di chi sa di esser forte. Cammino cadenzato, nel girone di ritorno. Consapevolezza del gioco e delle idee. Quelle semplici di mister Pioli. Un uomo umile, professionista vero.  Bravo a smorzare le preconcette critiche iniziali, con la sola cultura del lavoro. Stessa cultura, che gli ha permesso di ricevere gli applausi per il calcio sciorinato dalla sua creatura per tutta la stagione. La Lazio è una realtà con cui tutti hanno dovuto fare i conti. Corrono i soldati di Pioli. Lo hanno fatto per un intero campionato, con il sogno di affermarsi bucando lo scetticismo degli addetti ai lavori. Questa squadra oggi è l’intersezione vincente che accomuna una miscela esplosiva di giocatori esperti, abituati a palcoscenici importanti, a giovani vogliosi di successo. Palla a terra, scambi veloci e tanto pressing. Il calcio biancoceleste è stato per lunghi tratti un fresco e spumeggiante richiamo alle filosofie audaci e diverti del gioco a zona, ma con la tassativa ricerca dell’equilibrio. Oggi questo gruppo si deve ritrovare. Oggi la Lazio è pronta a raschiare il barile per coronare un sogno. Vedi Napoli e poi muori recita un antico adagio, ma stavolta la vita deve continuare. Per i biancocelesti non perdere significa preliminare di Champions, ma soprattutto scrivere quel lieto fine che ci si attende in una qualsiasi favola che si rispetti. Che sia la favola di Pioli e della Lazio dunque, quella scritta di domenica in domenica da questa squadra da applausi. Calcio semplice, autoritario. Una filosofia che ha fruttato un bottino di 67 gol fatti e 36 subìti, maturando una differenza reti seconda solo alla Juventus. È stato un anno fantastico, passato attraverso la riconquista della gente laziale, tornata ad affollare gli spalti di amore. Tutto perfetto o quasi.  Il minimo obiettivo è stato centrato. Manca l’ultimo atto da recitare senza indugio per meritarsi la standing ovation, per trasformare quel cammino soddisfacente in una corsa esemplare. Fa sognare la tua gente: Lazio! Facci sognare ancora!

Sarà una battaglia. Sarà l’ultima. Serve vincerla per dare una sterzata alla solita storia.

Si può fare…