Maledetta Juventus: la Lazio si arrende, Coppa Italia bianconera

Dal (doppio) palo di Djordjevic al palo di Keita. Sembra non essere cambiato nulla negli ultimi due anni, la sorte volta le spalle ancora una volta alla Lazio e sorride alla Juventus. Non può essere tutto qui, certo. L’enorme divario tecnico tra le due squadre ha inciso almeno quanto la fortuna. A proposito, l’errore di Wallace spiana la strada ai ragazzi di Allegri, che trovano il vantaggio al primo affondo. E pensare che i biancocelesti erano partiti con la concentrazione giusta, il coraggio di chi sa che può osare anche contro un gigante europeo. Ma poi arriva il secondo buco difensivo: de Vrij si perde Bonucci sulla spizzata di Alex Sandro e la Juventus chiude virtualmente la partita.

IL CORAGGIO NON BASTA - Agli errori della retroguardia si aggiunge la poca lucidità sotto porta. Il colpo di testa di Milinkovic allo scadere del primo tempo, quello di Immobile (con l’aiuto del braccio) a inizio ripresa. E poi le tante occasioni che potevano essere e non sono state. L'unico a fare bella figura è Strakosha. Di spazi la Juve ne ha concessi, e neanche pochi. Soprattutto nell’ultimo quarto d’ora. È mancato il cinismo per riaprire una partita che poteva cambiare al minimo episodio. Inzaghi lo aspetta, ma di Godot neanche l’ombra. E la squadra di Allegri si limita a portare a casa il massimo risultato con il minor sforzo, come troppo spesso succede contro la Lazio. Questa Juventus è maledetta e la Coppa Italia diventa bianconera. Seconda finale persa negli ultimi tre anni, sempre contro lo stesso avversario. Dispiace. Dispiace per i tanti tifosi biancocelesti, difficile ricordare un Olimpico così pieno. Dispiace per la Curva Nord, che non ha mai fatto mancare il suo supporto. Dispiace per quella splendida scenografia. Dispiace per un gruppo di ragazzi che ce l’hanno messa tutta. Dispiace per Simone Inzaghi. Anche se la stagione della Lazio non è minimamente ridimensionata.