Naufragio VAR, questo non è calcio. Ora salviamo la Lazio...

Pubblicato il 12/12
12.12.2017 07:30 di  Alessandro Zappulla   vedi letture
Fonte: Alessandro Zappulla - Lalaziosiamonoi.it
Naufragio VAR, questo non è calcio. Ora salviamo la Lazio...

"Salviamo la Lazio". Dobbiamo farlo, non ci sono più parole. Non é sindrome di accerchiamento, sia ben chiaro, ma dato di fatto. Un rigore negato, che si trasforma nelle più beffarda delle espulsioni. Neanche il tempo di smorzare i veleni per uno scandaloso fallo, non fallo, fischiato ai danni dei biancocelesti contro la Fiorentina, che ci risiamo di nuovo. Lazio-Torino è la partita della vergogna. La tecnologia Var naufragata nel ridicolo, sotto gli occhi di un Olimpico indiavolato. La miopia dell'uomo che offusca anche l'occhio della macchina. Un rigore solare cancellato da un arbitro che a due passi ha deciso di giudicare un colpo di mano di Falque come involontario. Assurdo, ma c'è di più. La mano santa della macchina che si trasforma nella mano armata degli arbitri. La rabbia di Immobile, che in campo ha vissuto concentrate al massimo le ire della gente sugli spalti, per un torto ingiustamente subíto. Un a tu per tu con Burdisso che simula una testata. E poi ? E poi il misfatto. L'arbitro Giacomelli, che sino ad allora aveva rifiutato la Var per un penalty sacrosanto, impugna la stessa tecnologia per freddare la Lazio. Espulsione di Immobile: Lazio in 10 uomini e assassinio perfetto sotto gli occhi sgomenti di 30.000 testimoni. "Un’ingiustizia fatta all’individuo è una minaccia fatta a tutta la società", diceva Montesquieu, oggi con un'ingiustizia come questa si è tradito il calcio è chi lo ama. La Lazio è finita in ginocchio e con lei un intero popolo. Il calcio è passione. Il calcio è sport, ma allo stesso tempo è onestà, è giustizia. Tutti principi a cui da sempre hanno tenuto fede gli uomini di Inzaghi in campo e la gente Laziale fuori. Il calcio sono regole, che attraverso i propri strumenti devono essere applicate. Oggi chi ama il calcio esce sconfitto, perché nulla di tutto ciò c'è stato. L'ingiustizia pesa ancor più della gara persa. Oggi la rabbia esplode dal di dentro, perché la convinzione dell'errore ha lasciato campo al senso del dolo. Questo non è calcio. Questo è uno sport prestato alle macchine, giudicato dagli uomini, gestito dai bottoni. Bisogna salvare la Lazio e bisogna farlo presto. E questo spetta alla società, ai tifosi, alla stampa libera, al popolo della sfera a scacchi. Bisogna salvare la Lazio, oppure sarà inutile continuare a tifare...