RIVIVI IL LIVE - La presentazione dei nuovi acquisti: la diretta scritta su Lalaziosiamonoi.it

03.08.2018 16:15 di Carlo Roscito Twitter:    vedi letture
Fonte: Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it
RIVIVI IL LIVE - La presentazione dei nuovi acquisti: la diretta scritta su Lalaziosiamonoi.it

FORMELLO - Tutti insieme in sala stampa. La Lazio presenta i suoi nuovi acquisti, gli arrivi del calciomercato estivo. Proto, Acerbi, Durmisi, Berisha, Badelj, Sprocati e Correa. Insieme a loro, con ogni probabilità, ci sarà il ds Tare ad aprire la conferenza di presentazione a Formello. L'inizio è previsto per le 16.30: segui la diretta scritta su Lalaziosiamonoi.it. 

Inizia la conferenza stampa di Francesco Acerbi:

Parte il ds Tare:

"Siamo qui per presentare il primo acquisto che è Acerbi, lo conoscete tutti molto bene, non ha bisogno di molte spiegazioni. Posso aggiungere che è stato molto richiesto da parte nostra, anche già l'anno scorso cercavamo di capire la possibilità. Quest'anno dopo l'addio di de Vrij abbiamo deciso di puntare su di lui. Porta esperienza e tantissima qualità alla squadra, sarà un valore aggiunto per i traguardi che abbiamo per la prossima stagione. L'abbiamo voluto fortemente, dal primo all'ultimo giorno che ci siamo sentiti e che abbiamo concluso la trattativa. Gli fa onore, da Auronzo l'ho visto da vicino, mi ha confermato tutto quello che pensavamo. Gli faccio l'in bocca al lupo per la nuova avventura". 

Le domande ad Acerbi:

Quanto è stimolante sostituire de Vrij?

Ringrazio Tare per le parole, sono orgoglioso di essere qui, mi hanno voluto fortemente, così come io la Lazio. La trattativa è stata lunga e complicata, de Vrij ha fatto bene, è un ottimo giocatore, guardo me stesso e la Lazio. Devo fare bene per me e per la Lazio. Devo guardare dentro di me, voglio lottare per me. Ho grandi stimoli, sono in un grande piazza, in una grande squadra che ha fatto un ottimo campionato. Devo dimostrare di essere da Lazio, io sono sicuro, posso fare bene. De Vrij è andato via, ora ci sono io. Devo dimostrare a me stesso quello che sono. I paragoni li fate voi, mi interessa il mio rendimento e che la squadra faccia bene. 

La Lazio il trampolino per il ritorno in Nazionale?

E' un mio obiettivo, non deve essere un punto di arrivo, ma sempre un punto di partenza. Uno deve cercare sempre di migliorare. Non bisogna stabilizzarsi, altrimenti non si riesce a dare ciò che si vuole. Ci vogliono obiettivi grandi per migliorare. Bisogna puntare sempre in alto. 

Cosa rappresenta la Lazio?

Io ho avuto due vite. Prima la malattia ne ho avuto una, poi un'altra. Col senno del poi, al Milan non avevo la testa giusta per affrontare quella squadra lì. Non è una rivincita assolutamente. E' una consapevolezza che mi ha portato alla Lazio per dimostrare a me stesso quanto valgo. Ora c'è la Lazio, è qualcosa di importante.

Cosa ti ha spinto ad aspettare la fumata bianca con la Lazio? Che sensazione hai avuto della fase difensiva?

E' stata una trattativa lunga, ho dato la mia parola, che avrei fatto di tutto - nelle mie competenze - per venire alla Lazio. Il ds Tare anche è stato di parola, Lotito e Inzaghi hanno fatto tanto per far sì che arrivassi qui. Io non ho perso il filo, ho lottato per venire alla Lazio ed eccomi qui. Ci sono tanti giocatori ottimi, anche di prospettiva, negli anni il rendimento è stato in crescendo, c'è entusiasmo e voglia. Facendo molti gol l'anno scorso, poi la difesa ne ha presi un po' di più. Non sono il salvatore della patria. Si cerca insieme di aiutarsi, abbiamo la responsabilità di prenderne meno e fare gli stessi gol dell'anno scorso.

Cosa ti ha colpito di Inzaghi?

Ha passione, è una persona molto alla mano. Mi ha impressionato il lavoro, come riesce ad approcciarsi con noi giocatori, è un ambiente tranquillo in cui si lavora bene. Si cerca sempre di migliorare. La maggior parte sono con il mister da tempo, è un ottimo allenatore e un'ottima persona. E' anche grazie a lui che sono qua. 

Cosa è cambiato in te negli anni?

"Prima non capivo cosa mi stavo perdendo. Mi stavo perdendo in un bicchier d'acqua. Poi per fortuna dalla malattia si capisce l'importanza della vita, le persone a cui bisogna stare accanto. Per ora ci sto riuscendo, devo prendere il massimo di ciò che posso ottenere giocando a pallone".

Cosa pensi dell'ambiente Lazio?

"Mi sono integrato subito e bene coi compagni, è normale che in ritiro si vada per lavorare. Si è sereni tutti insieme, c'è un clima sereno. L'anno scorso si è fatto bene, sono cambiati pochi giocatori. C'è tranquillità. Più si è sereni, meglio è. Ho visto un ottimo gruppo, con tanta voglia di dimostrare. Si può fare veramente bene, il clima è ottimo". 

Acerbi chiude la conferenza: "Volevo aggiungere, ringrazio Tare, Inzaghi e Lotito come ho fatto prima, così come la mia famiglia, è stata sempre accanto a me. E poi tutte le persone che mi hanno permesso di essere qui".

 

Tare introduce Durmisi:

"Per me è un piacere, ha origini dalle mie parti. E' un grande onore presentarlo. L'anno scorso, vedendo i tanti infortuni che abbiamo avuto, ho seguito quest'opportunità dopo un inseguimento di 4 anni, dai tempi del Brondby. Non ho esitato quando c'è stata la possibilità, va benissimo per il nostro modulo. Ha bisogno nella prima fase di entrare nei meccanismi della squadra, e anche imparare la lingua. Sarà molto utile, farà molto bene alla Lazio". 

Le domande a Durmisi: 

Ti descrivi? Cosa ti ha chiesto Inzaghi? Dove puoi dare il meglio?

"Ringrazio il direttore sportivo per le belle parole. Sono contentissimo di far parte della famiglia della Lazio, è una grandissima squadra. Se sono qui è grazie soprattutto a Tare. Sono un terzino offensivo, spero di aiutare la squadra con assist e gol. Sto conoscendo i miei nuovi compagni". 

Il tuo obiettivo personale?

"Spero di diventare titolare, voglio farlo. E' una grande squadra, con grandi ambizioni. Vogliamo vincere, anche se non è facile". 

Dove pensi di poter dare del tuo meglio: terzino o esterno?

"Sono abituato a giocare in questo modulo, l'ho fatto in Nazionale. Darò tutto. Non posso promettere gol e assist, ma farò di tutto per riuscirci".

Che campionato ti aspetti?

"Tatticamente la Serie A è molto diversa, è più difensiva, è più difficile creare occasioni. Non vedo l'ora di iniziare". 

La Lazio può aiutarti a riconquistare la Nazionale? Negli ultimi mesi al Betis hai giocato un po' meno...

"Questo è il calcio, a volte bisogna aspettare il momento giusto. Ho giocato più di 25 partite nell'ultima stagione, non sono poche. La squadra è la cosa più importante, se si vince allora va tutto bene. Però spero di diventare presto un titolare".

 

Tocca a Berisha. Tare lo presenta:

"Per me è un grande piacere presentarlo, come avete visto nella scorsa stagione contro il Salisburgo, non ho mai nascosto l'ammirazione per lui. Penso che abbia qualcosa che rappresenti lo spirito di questa società. E' un guerriero, non molla mai, è una persona dentro e fuori lo spogliatoio. E' stato un mio obiettivo dal primo giorno, sono molto felice che alla fine sia arrivato qui. Penso e spero che sarà un giocatore che onorerà questa maglia". 

Le domande a Berisha:

La Lazio può ambire ad arrivare in fondo in Europa League?

Grazie al ds per le belle parole. Sono contentissimo di essere qui, giocare per la Lazio è qualcosa in più dopo il Salisburgo. L'anno scorso abbiamo fatto una stagione buonissima, abbiamo giocato bene in campionato e in Europa League, nessuno se lo sarebbe aspettato. Non vedo l'ora di iniziare.

Come stai fisicamente? Che clima hai trovato?

"E' stato un piccolo infortunio, ci vogliono ancora 7-10 giorni ma mi sto allenando. Per me è un sogno essere alla Lazio e in Serie A. Ho parlato con il ds, mi ha spiegato le ambizioni, è stata una decisione facile per me venire qui. Abbiamo tanti giocatori di personalità, io sono giovane ma ho tanta esperienza internazionale. Voglio ancora imparare tanto, ma anche far vedere quello che è il mio talento. Ho grinta, voglio sempre vincere, non mi importa come, ma voglio vincere. Speriamo di arrivare almeno tra le prime 5. La Serie A ha tanti giocatori fortissimi nuovi. Voglio ringraziare i tifosi, mi hanno dato un benvenuto caloroso, nonostante il risultato dell'anno scorso in Europa League".

L'obiettivo personale? Ci sono tanti centrocampisti in rosa...

"Ci sono tanti giocatori a centrocampo, l'anno scorso hanno fatto benissimo. La situazione è questa, mi devo mettere in mostra, spero di diventare titolare e aiutare la squadra a vincere. Il mister sceglierà gli 11 titolari, se non giocherò dall'inizio darò tutto per diventarlo".

Quando ha segnato Immobile a Salisburgo ti immaginavi un ribaltone del genere?

"Sono un guerriero, per me è normalissimo, è dentro il mio cuore avere queste prerogative. Quando Ciro ha segnato un bellissimo gol contro di noi l'anno scorso, ancora credevamo nella rimonta. Sono cose che succedono una-due volte l'anno, è stata una notte magica. Spero di viverne altre del genere ora con la Lazio". 

Il tuo ruolo ideale?

"Per me la posizione ideale è quella del numero 8, sono uno dei tre e ho caratteristiche offensive. Però aiuto in entrambe le fasi, sono un giocatore box to box, uno che corre da un'area all'altra".

 

Ora è il turno di Sprocati. Anche in questo caso parte il ds Tare:

"Come sapete, la Lazio ha la possibilità di creare progetti per il futuro. Per l'acquisto di Sprocati vale questo discorso. Dopo una stagione positiva con la Salernitana abbiamo fatto questa scelta, di conoscerlo da vicino, di dargli la possibiltà di mettersi alla pari con il resto della squadra, con giocatori di un altro livello. Spero sarà una nostra scelta anche per il futuro, dopo il ritiro in Germania verranno prese le decisioni finali".

Le domande:

Cosa si aspetta Inzaghi da te?

"Intanto è qui per valutarmi e per conoscermi, non so cosa si aspetta".

Ci spieghi meglio il tuo modo di giocare? Il modulo della Lazio ti può aiutare o no?

"L'anno scorso ho sempre giocato come esterno del 4-3-3, poi ho fatto anche il trequartista o la seconda punta. Qui sarei utilizzabile in quel ruolo. Ma sono un esterno alto, quella è la mia posizione ideale".

La tua speranza?

"Il mio sogno è rimanere qua, farò il possibile per convincere il tecnico e il ds a restare nella Lazio". 

Hai parlato con Strakosha o con i compagni che hanno giocato in passato alla Salernitana?

"Non ho avuto molto tempo per parlare con loro di queste cose. Essere qui è un privilegio e un sogno che cerco di coltivare ogni giorno. Voglio rimanere qui".

Per te è stata una sorpresa arrivare qui?

"Devo conquistarmi il sogno, facendo bene. Essendoci Lotito alla Salernitana, ho pensato potesse essere possibile arrivare qui. Ma tra pensarci e riuscirci ce ne passa".  

 

Tare presente Proto:

"Proto è una scelta tra virgolette nata per caso. Ma anche cercata dopo le problematiche riscontrate l'anno scorso in questo ruolo. Volevamo un secondo, quando ho saputo della possibilità all'inizio non ci credevo. Veniva da un campionato molto importante all'Olympiakos. Ci siamo incontrati e conosciuti, abbiamo valutato la possibilità di venire alla Lazio, lui ha avuto entusiasmo, mi ha fatto piacere, sarà importante e ci darà una grossa mano. Anche per la crescita di Strakosha, Guerrieri e Adamonis. Proto sa bene come si vince, ha fatto tanto in carriera, spero che sia un punto di riferimento per i nostri giovani portieri".

Le domande a Proto:

Cosa ti aspetti dalla prossima stagione?

"Grazie al ds per le parole sul mio conto. L'importante è vincere, non conta se gioco io o gli altri portieri. Si vince insieme, la vittoria resta sul palmares. Se arrivi secondo, terzo o quarto non conta. Dobbiamo vincere insieme ai nostri tifosi, lavorare bene, la cosa importante è il gruppo".

In Italia i portieri si allenano in modo diverso...

"Per me è importante, sto facendo a 35 anni cose che non ho mai fatto nella mia vita da calciatore. Penso di poter crescere, io tutti i giorni penso a migliorare e a dare il massimo".

Cosa puoi portare alla Lazio?

"Il mio ruolo è quello di aiutare i giovani portieri, hanno qualità, sono bravi ragazzi. Per me è un piacere lavorare con loro. La mia carriera è stata piena di cose belle e brutte, tutti i giorni devo dare il massimo. Oggi sono qui, domani non si sa". 

Hai origini italiane, come è maturata la scelta di arrivare qui?

"L'anno scorso quando sono arrivati in Grecia sono arrivato con lo stesso progetto, aiutare i giovani portieri. Poi ci sono stati gli infortuni degli altri, ho giocato 5 partite in Champions, da settembre fino a fine stagione ho giocato in campionato. Quando ho avuto la possibilità di arrivare in italia non ci ho pensato due volte. Il sogno di mio padre è che io giocassi a calcio, quello di mio nonno che giocassi in Serie A. Ho fatto una buona carriera, ho avuto in passato la possibilità di giocare all'estero, ha fatto bene a me e alla mia famiglia. Meglio così che giocare sempre in Belgio. Non ci ho pensato due volte, sono venuto subito qui". 

I portieri italiani che più hai apprezzato?

"La prima maglietta che ho ricevuto da mio papà è stata quella di Zenga. Poi anche quella di Peruzzi, con le stelle della Juventus. Ma sono un grande fan di Buffon, ho giocato contro di lui in Champions l'anno scorso. E' una grande persona, non lo conoscevo, ci ho parlato due minuti prima della partita, ha vinto tutto tranne la Champions, si vede che è una grande persona".

 

Arriva il momento di Badelj, prende parola Tare: 

"Un onore presentarlo qui alla Lazio come nuovo acquisto, soprattutto per me che negli ultimi due anni ho parlato tantissimo col suo agente per convincerlo a venire qui. La cosa che mi ha fatto più piacere è stato che quando ho parlato con lui al telefono, ci siamo detti le verità in faccia al telefono. Gli ho detto di accettare questa sfida perché la concorrenza sarà alta, lui è un grande campione, potrebbe giocare titolare ovunque. Mi ha risposto che per creare una grande squadra c'è bisogno di grandi campioni umili come lui". 

Le domande a Badelj:

Eri corteggiato da altre squadre. Perché hai scelto la Lazio?

"Ringrazio il ds. Mi ha convinto il progetto, ho sentito una società seria, che ha una grande volontà e possibilità di raggiungere obiettivi importanti in Italia e in Europa. La squadra è matura per tutto questo, non ho avuto molti dubbi".

C'è Leiva davanti alla difesa. Ti piacerebbe giocarci in coppia?

"Non entro nelle scelte tecniche, decide il mister e facciamo quello che ci dice. Posso giocare ovunque, davanti alla difesa da solo o con un altro compagno, oppure anche più avanti. Sono scelte tattiche, posso giocare in ogni ruolo a centrocampo".

Qual è stata la tua risposta a Tare al telefono? Cosa ci dici del Mondiale, cosa ti ha lasciato?

"La risposta è che sono un giocatore a cui piace la concorrenza. In tutti gli sport, anche nel calcio, spinge a fare sempre meglio. La concorrenza è una necessità. Il Mondiale è stato bellissimo per il nostro Paese, contiamo 4 milioni di abitanti, è stato incredibile, siamo tutti molto orgogliosi".

Cosa ti piaceva l'anno scorso della Lazio di Inzaghi?

"E' stato uno dei motivi per cui ho scelto la Lazio. Giocava un calcio offensivo, faceva possesso palla ma durante la partita e ti metteva in grande difficoltà".

 

Tocca all'ultimo neoacquisto, El Tucu Correa. Parola sempre al ds Tare

"Tutti ricordate il Tucu Correa della Samp, io penso che quello che arriva alla Lazio sia un altro giocatore. I due anni vissuti in Spagna l'hanno maturato, anche come uomo. Sono convinto che con le sue caratteristiche sarà un giocatore importnate. Sono simili a quelle di Felipe Anderson, ha strappi importanti, può giocare in diversi ruoli davanti, non dà punti di riferimento. Con il lavoro di Inzaghi potrà ottenere anche la Nazionale argentina in futuro. Gli auguro il massimo della fortuna con la nostra maglia".

Le domande:

La Lazio può entrare in Champions?

 

"Grazie al ds per le parole e la fiducia. La Lazio da anni sta facendo veramente bene, sono qui per continuare su questa strada, per far sì che la Lazio si ripeta e faccia ancora tanto bene". 

Quando è nata la trattativa? Ci racconti la tua ultima stagione e il rapporto con Montella?

"Quando c'è stata la possibilità di arrivare qui e unirmi al progetto, ho detto al mio agente di non pensarci troppo. E' un calcio che mi piace tanto, l'anno scorso col Siviglia abbiamo fatto i quarti di Champions e abbiamo perso la finale di Coppa spagnola. Abbiamo cambiato allenatore, Montella mi conosceva dalla Samp, abbiamo avuto qualche problema, ma è stata una stagione difficile".

In cosa sei migliorato rispetto alla prima esperienza in Italia alla Sampdoria?

"In due anni ho avuto la fortuna di giocare la Champions con le squadre forti, ho imparato altre cose e altre posizioni in Liga. Sono cresciuto come uomo, ho avuto la fortuna di andare in Nazionale, purtroppo non sono andato al Mondiale. E' una grande esperienza che voglio continuare a vivere".

In cosa puoi migliorare?

"Si può farlo in tutto, sono il primo a volerlo. Dico in concretezza, nel fare più assist e gol, essere più determinante nelle partite. Quello che voglio fare alla Lazio? La differenza".

Cosa prometti ai tifosi? Che obiettivi hai personali e di squadra?

"L'impegno è la prima cosa, dopo devo sfruttare tutto quello che ho e metterlo subito in campo per aiutare i compagni che sono veramente forti. L'ho visto in allenamento. Darò il massimo per me e per tutti".

 

Ora le domande al ds Tare

Si è arrivati a 15mila abbonamenti. Si aspettava una risposta maggiore da parte della piazza? Da qui al 17 agosto succederà qualcos altro? Il destino di Milinkovic?

"Sono 8 gli acquisti, oggi manca Djavan Anderson, in questo momento non era possibile portarlo in conferenza. Comunque partiamo dalla partita con l'Inter, si è visto il vero potenziale del tifoso laziale, quello che è in grado di fare la tifoseria. La società è cresciuta tantissimo negli ultimi anni, ci sono state delle situazioni che fanno parte del passato, bisogna guardare il presente e il futuro, mi aspettavo una risposta di abbonamenti più importante. Vedendo anche le ambizioni che ha la gente nei confronti della società, mi aspettavo di più. Ringrazio invece chi ha già dato fiducia alla squadra, l'ha meritato sul campo. Mi auguro da qui alla fine della campagna abbonamenti che ci siano altri tifosi che ci stiano vicino per raggiungere la Champions League. E' un traguardo che non nascondo, deve essere il primo obiettivo, c'è la potenzialità, manca il supporto, per me dovrebbero essere minimo 25mila gli abbonati, quella sarebbe una base importante all'Olimpico. E' una squadra che lo merita. Non è una critica ma un pensiero che voglio condividere con tutti, sono un po' deluso per quello che ho visto fino ad adesso. Mi dicono sempre che il tifoso laziale sia questo, che venga fuori solo nei momenti di gioia. Le cose possono cambiare, l'appartenenza è fondamentale, la gente lo deve capire e lo deve dimostrare con l'abbonamento e il supporto. Sul mercato cosa può succedere non sono in grado di dirlo, non sono ancora un mago. Non escludiamo niente, perché penso che la squadra così sia pronta. Milinkovic è un tema durato tutta l'estate, finora non è successo niente. Come ha detto il presidente non è mai stato messo in vendita. Ma le regole le fa il mercato. Se ci sarà un'offerta che accontenterà la società e il giocatore la terremo in considerazione, altrimenti lui è felice di rimanere qui così come noi siamo contenti di averlo qui, è uno dei giocatori più forti a livello mondiale". 

Ha acquistato giocatori di temperamento quest'estate, ha voluto rafforzare il carattere della squadra? Cosa è successo con Wesley?

"Io cerco giocatori che abbiano caratteristiche giuste per giocare alla Lazio. Una componente importante è lo spirito da guerriero, ciò che serve al calcio di altissimo livello. Tutti i nuovi arrivati possono aiutare questa squadra per fare un altro passo in avanti. Wesley? Non ho nulla da aggiungere, fa parte del mercato avere diverse strategie. Alcune vanno a buon fine, altre no. Lui è del Bruges, non fa parte di questa squadra".

Un'idea sul mercato di A? Dove parte la Lazio?

"L'arrivo di Ronaldo ha alzato tantissimo la visibilità del campionato italiano. Un grande colpo della Juve, ma anche l'Inter e il Milan hanno fatto un gran mercato. Il Napoli parte da una base solida, con Ancelotti aggiunge un tassello importante. La Roma ha cambiato tanto, farà un buon campionato. In mezzo ci siamo noi, non ci nascondiamo, abbiamo meritato di essere consapevoli delle nostre qualità, sarà un bellissimo campionato, già eccitante in partenza con le due partite molto facili per noi (ride, ndr). Spero alla fine di gioire con la nostra gente un traguardo che aspettiamo da tempo".

Cosa serve alla Lazio?

"La determinazione, è ciò che cio è mancata l'anno scorso in alcuni momenti o partite. Come con il Napoli due volte, con il Salisburgo o con l'Inter. La squadra deve cercare fino all'ultimo momento di stare sul pezzo, ci sono stati blackout di pochi minuti che hanno compromesso una stagione intera. E' stata una grande esperienza, va vista come qualcosa di positiva. Si vede da quello che sta succedendo a Formello che ci servirà. Stiamo cercando di alzare la qualità a livello organizzativo e della squadra".

Una risposta da tifoso della Lazio e non da ds: questi sono il mercato e il momento migliore da quando è a Roma?

"Per avere certezze ci vogliono tante componenti che vadano nella stessa direzione. Per questo ho parlato del rapporto della tifoseria con la squadra. E' fondamentale da parte loro far sentire tutti noi orgogliosi di giocare alla Lazio, che deve diventare un punto di arrivo e non di partenza. Siamo sulla buona strada, è sotto gli occhi di tutti. Il tempo ci darà le risposte, penso che rispetto all'anno scorso il livello si sia alzato ancora di più. Ora spetta a tutti noi di cercare di portare lo stesso entusiasmo in campo".

Djavan Anderson può rimanere o andrà in prestito? Quanto è difficile sostituire Milinkovic in pochi giorni in caso di partenza?

"Dobbiamo valutare bene quale sia la cosa migliore, penso che partirà in prestito per una stagione per poi tornare alla Lazio. Ma credo anche che partirà con noi per la Germania, per conoscerlo una settimana da vicino e per prendere una decisione. Per il resto non so cosa rispondere, non so se sarà facile, l'unica che so è che difficile rimpiazzare uno così, di Milinkovic ce n'è uno, decideremo al momento opportuno. Non mi rompo la testa con questa domanda ora".