ESCLUSIVA - Alla scoperta dell'Anzio, la colonia degli ex Primavera in D: "Qui si respira aria di Lazio"

Pubblicato il 15/10 alle ore 17:00
16.10.2017 07:26 di  Gabriele Candelori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Gabriele Candelori - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Alla scoperta dell'Anzio, la colonia degli ex Primavera in D: "Qui si respira aria di Lazio"

Tanti giovani sono passati negli anni per la Primavera. Con più o meno fortuna. Alcuni sono riusciti a prendere l’occasione al volo, altri nonostante le qualità hanno visto il loro percorso rallentarsi (d’altronde il talento da solo a volte non basta). Può capitare però anche che le loro strade possano rincrociarsi. Come ad Anzio, antica città sul litorale romano e frequentata località balneare. Siamo in Serie D, quarto livello nella piramide del calcio italiano. Qui si è formata una piccola colonia di ex Lazio. La redazione de Lalaziosiamonoi.it, anche attraverso le loro parole, vi ha portato alla loro scoperta.

UN LAZIALE ALLA GUIDA - Il primo ex lo troviamo già in panchina. Ad allenare l’Anzio è Simone Rughetti, uno dei più giovani di tutta la categoria con i suoi 32 anni. Cresciuto come calciatore nel settore giovanile della Lazio, arrivò a far parte della Primavera di Mimmo Caso nel 2003. Dribbling, grande tecnica e un’investitura importante. “Abbiamo fatto un’amichevole contro gli Allievi, c’è un ragazzo molto bravo, Simone... il cognome non lo ricordo, ma ha estro, tecnica”, disse di lui il Cholo Simeone. Non proprio uno qualunque. “Sono stato a Formello dai 10 ai 20 anni. La Lazio è una parte importante della mia vita e resterà sempre casa mia. Ero a stretto contatto con una squadra fortissima con gente come Simeone, Lopez e Crespo”. Poi i tanti infortuni e una carriera interrotta prematuramente: “Sicuramente c’è rammarico, ma ora vivo il calcio in un altro ruolo e il sogno più bello sarebbe tornare dove sono cresciuto. L’Anzio ha una proprietà importante e il presidente è una persona speciale. Siamo riusciti a portare qui ragazzi validi che hanno ancora molto da dare. Questo ci fa davvero piacere”.

COPPIA RICOMPOSTA - L’ultimo arrivo si chiama Francesco Mancini. A inizio anno lo eravamo andato a cercare a Genzano, la sua vecchia squadra. Oggi lo ritroviamo ad Anzio. E non è da solo: con lui c’è anche Manuel Ricci. Attaccante esterno e talento cristallino della Primavera dell'allora tecnico Roberto Sesena, dopo diverse esperienze in Serie C, ha fatto ritorno nella sua prima squadra. Qui ha ritrovato l’ex compagno di reparto ai tempi della Lazio, quello con cui trascinò la Lazio alle Final Eight: Fa un bell’effetto. Siamo cresciuti insieme e dopo esserci persi per qualche anno, ritrovarsi è sempre bello. Mi auguro possa portare i frutti sperati. Mi stuzzica parecchio quest’idea e non vedo l’ora di vincere insieme, possiamo far bene. La nostra era una squadra fortissima, anche migliore di quella che poi ha vinto negli anni successivi. Purtroppo siamo stati gestiti male: non c’è stata la giusta attenzione nei nostri confronti e abbiamo sbagliato forse le partite più importanti. È un grande rammarico”. Delio Rossi lo voleva sempre con sé in allenamento: I ricordi più belli sono proprio gli allenamenti con la prima squadra. Per un ragazzo giovane vivere l’ambiente di Serie A è il massimo. Negli anni cruciali, quando tutto andava benissimo, ho fatto però delle scelte sbagliate. Ad Avellino poi ho avuto un brutto infortunio e sono stato un po’ rallentato. Ma non mollo, ancora ci credo. Vorrei cercare di riprendermi il più possibile”.

LA NUOVA GENERAZIONE - Ad Anzio però c’è anche la Primavera più recente. Il primo ex è Edoardo Collarino, ala del ’97 fortemente limitata dagli infortuni negli ultimi anni. Una frattura al quinto metatarso e una ricaduta a dicembre 2015 non gli hanno permesso di esprimere le sue potenzialità in biancoceleste: “Mi sono sempre sentito a casa, ma mi aspettavo di rimanere un anno in più per dimostrare quello che l’infortunio mi aveva tolto. Ci ho messo un po’ di più per ricominciare a giocare, ero quasi tentato di smettere. Poi ho scelto l’Anzio e la D sapendo che sarebbe stata dura dopo esser stato fermo due anni. Sto lavorando tanto per ritrovare la condizione e per poter essere a disposizione del mister”. I compagni possono aiutarlo: “Qui si respira aria di Lazio. A parte Lorenzo (Silvagni, ndr) con cui ho giocato insieme, Ricci e Mancini hanno un passato importante vissuto tra Serie B e Lega Pro. Sono ottimi giocatori da cui si può apprendere e rubare consigli vista la maggiore esperienza. Spero tornino presto in categorie più blasonate, se lo meritano". L’ultimo è appunto Lorenzo Silvagni, protagonista con la Lazio di Inzaghi e pronto a firmare con il club romano: “Di ricordi ne ho tanti bellissimi. Con Inzaghi abbiamo vinto quasi tutto. Non mi sorprende vederlo trionfare in Serie A: è un allenatore carismatico e la sua voglia riesce a trasmetterla a tutti i suoi ragazzi in modo naturale. Riesce a far sentire tutti utili e nessuno indispensabile, proprio come diceva a noi. Il bello è che vi riesce a stupire, ma non a me. So che tipo è e il bello deve ancora venire”. Le motivazioni sono tante: “Sto per tornare ad Anzio con la stessa voglia dell’anno scorso, anzi di più. Ho bisogno di mettermi in gioco e grazie anche alla fiducia, allo spirito del mister non ci ho pensato tanto. Ritrovo amici e ottimi compagni, una società che mi fa sentire a casa e una grande famiglia. Giocherò con molti ex Lazio e spero di crescere ancora grazie a loro che hanno un pizzico di esperienza e consigli in più da darmi. Non vedo l’ora di ricominciare!”.