ESCLUSIVA - Berrettoni: "Alla Lazio manca un attaccante da 15-20 gol"

È tempi di cambiamenti, è tempo di traslochi. Emanuele Berrettoni si concede ai nostri microfoni nel trambusto dell'ennesimo spostamento della sua carriera. Ha lasciato l'Ascoli per firmare con il Pordenone, una squadra ambiziosa che sta sorprendendo tutti ai piani alti del girone A di Lega Pro. Anche la Lazio dovrebbe cambiare qualcosa, sia a livello tattico che mentale. La sconfitta contro il Napoli ha evidenziato limiti a livello di organizzazione oltre che di autostima. I problemi strutturali sono evidenti e i tanti infortuni non hanno aiutato. Per la Lazio è scaduto il tempo dei traslochi, il mercato riaprirà a luglio. Ora spetta a Stefano Pioli trovare una soluzione, è il gioco delle parti che (un po' crudelmente) lo impone. La redazione di lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva Emanuele Berrettoni per analizzare problemi e possibili soluzioni, al fine di risollevare un gruppo che rischia di perdere la bussola.

Ritorno a Nord-Est: sei arrivato a Pordenone, in una società in ascesa e con obiettivi importanti. "È una società nuova nel professionismo, al secondo anno in Lega Pro. Ha grandi ambizioni, la classifica è buona. Io sono appena arrivato, stanno facendo un gran campionato oltre le aspettative. Speriamo di continuare così e raggiungere i playoff".

Anche la Lazio aveva obiettivi importanti dopo la grande cavalcata dello scorso anno. Oggi Pioli assicura che non ha senso neanche parlare di quinto posto, si naviga a vista? "È una squadra che sta facendo fatica a riconfermare quello che di straordinario ha fatto lo scorso anno. È una rosa di qualità, ma ha perso dei giocatori fondamentali per infortunio. Penso a de Vrij, che è molto difficile da sostituire. C'è stata anche la botta tremenda del preliminare di Champions che lascia strascichi importanti".

La Lazio aveva estromesso il Napoli dal preliminare di Champions, quest'anno invece ha ricevuto due sonore batoste. "Napoli e Juventus non hanno rivali. Ho visto giocare il Napoli diverse volte, è la squadra che esprime il miglior calcio in Italia e tra i migliori in Europa. L'unica squadra che può fermarlo è la Juventus, vince da anni ed è consapevole della propria forza".

Tornando alla partita di ieri, condividi la scelta di giocare con una linea così alta contro attaccanti rapidi e bravi a sfruttare la profondità? "A posteriori è facile, Pioli ha a disposizione la squadra in settimana per valutare. Era una partita crocevia, se la Lazio avesse vinto si sarebbe rilanciata. Il mister ha voluto rischiare un po' di più, il Napoli quest'anno è una macchina da guerra con tanto talento e un allenatore che ha dato un'impostazione tattica ben precisa".

Pioli ha sottolineato come questa squadra fatichi a finalizzare: colpa del gioco o degli attaccanti? "La colpa è un po' di tutto, della testa, del gioco. Quando si prende gol la colpa è di tutti, quando si fatica a segnare è lo stesso. Magari gli attaccanti non vengono serviti a dovere, anche se è evidente che stanno facendo un po' meno bene rispetto allo scorso anno".

A giugno l'attacco sarà rivoluzionato, qual è il profilo giusto? "Il profilo giusto è quello che fa gol. In Europa gli attaccanti che segnano costano tanto. La Lazio sicuramente si muoverà in quel reparto visto che Klose andrà via, da troppi anni manca un attaccante da 15-20 gol a stagione".

Sabato la Lazio fa visita al Genoa, una squadra che ha cambiato tanto e che sta faticando. Che Lazio ti aspetti? "Sarà una Lazio con voglia di rivincita per tirarsi fuori da un momento difficile. È in difficoltà anche il Genoa, visto che è a cinque punti dalla terz'ultima. Sarà una partita difficile, ma a portata della Lazio. Ha giocatori di qualità, non sono diventati scarsi all'improvviso, ha tutte le carte in regola per vincere su qualsiasi campo".

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