ESCLUSIVA - Cohar, dg Rijeka: "Lazio, fidati di Vargic! Ci metto la mano sul fuoco..."

Pubblicato il 07/02 alle 14.30
08.02.2016 07:15 di Carlo Roscito Twitter:    vedi letture
Fonte: Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Cohar, dg Rijeka: "Lazio, fidati di Vargic! Ci metto la mano sul fuoco..."

Un club che cerca il primo scudetto a 70 anni esatti dalla propria fondazione. Un portiere che realizza il suo sogno. Una piazza che non contesta una cessione illustre. Anzi, che è soddisfatta di regalare un piccolo pezzo della sua storia a un campionato importante come la Serie A. La città di Fiume è distante 748 km da Roma, ma concettualmente è molto più lontana. L’ultima trattativa di mercato della Lazio è arrivata fin lì. Ha raggiunto il Rijeka, ha ingaggiato uno dei suoi migliori calciatori: Ivan Vargic. Accordo trovato in un giorno. Sì, ma per giugno. “Prima magari cerchiamo di vincere il nostro primo campionato. Sa, dal 1946 non è mai successo…”, ammette Vlado Cohar, direttore generale del club croato. La redazione de Lalaziosiamonoi.it l’ha contattato in esclusiva per un’intervista fiume. Che poi, visto il nome della città, non poteva essere altrimenti.

Direttore, buonasera. Partiamo dal Rijeka, secondo in classifica a -2 dalla Dinamo Zagabria. Ormai immaginiamo che l’obiettivo sia quello di vincere… 

“Oh sì, sarebbe una cosa storica perché il Rijeka non ha mai vinto un campionato. Se qualcuno mi avesse detto una cosa del genere tre anni fa, gli avrei dato sicuramente del matto. E invece la nuova organizzazione societaria ci ha portato a questi risultati. Pensi che prima faticavamo ad arrivare tra le prime cinque in classifica…”.

E ora?

“E ora veniamo da due secondi posti consecutivi e partecipiamo regolarmente all’Europa League, anche se in questa stagione siamo stati eliminati durante le qualificazioni. Ma la serietà della società ci permette comunque di sognare”.

Complimenti alla società, abbiamo capito. Sarà merito anche del portiere?

“Beh certo, avere un portiere nel giro della Nazionale è uno dei fattori più importanti. Dico la verità: non ho mai giocato a calcio, ma la certezza è che in questo sport tutto parte sempre dalla difesa. Vargic, se non ricordo male, è rimasto imbattuto addirittura per 11 o 12 gare di fila. Ma sa una cosa? Per noi è un piacere concludere un trasferimento del genere…”.

Come scusi? 

“Naturalmente per il nostro club è una perdita, Ivan è un portiere difficile da sostituire. Ma siamo contenti perché è veramente un ragazzo stupendo. Per chiarire: io sono il dg, nella nostra struttura non mi occupo molto del settore sportivo, a quello ci pensano il presidente, il diesse e l’allenatore. Ma vivendo ogni giorno questa realtà mi rendo conto che parliamo di un calciatore al di sopra della media. E poi merita un club importante anche per quello che ha vissuto in passato…”. 

A cosa si riferisce?

“È nato a Djakovo, una cittadina della Slavonia. È una regione problematica della Croazia che negli anni 90 ha subito tantissimo le ripercussioni della guerra. Ivan è una persona eccezionale, merita un grande futuro. Così come la sua compagna che lavora nello studio architettonico dell’Avv. Zavanella, il papà dello Juventus Stadium. Insieme hanno realizzato i piani del nostro centro sportivo. E ora stiamo pianificando il nuovo stadio, siamo in fase di progetto, ma tra poco saremo pronti per iniziare i lavori”. 

Ma i tifosi come hanno preso la notizia della cessione?

“I tifosi sono molto legati a lui, la loro reazione mi lascia fiducioso per il suo futuro. Sono tutti orgogliosi di un trasferimento del genere. Qui non parliamo di un giocatore insoddisfatto o che ha problemi con la propria tifoseria. Per questo i nostri supporters sono consapevoli che il ragazzo sta facendo un passo in avanti nella propria carriera e per la propria famiglia. E non può nemmeno capire quanto le tv abbiano parlato della cessione in questi giorni…”.

Cioè, c’è stato clamore?

“Vargic è uno dei portieri della Nazionale, qui tutte le emittenti principali hanno dato grande risalto alla cosa. La Lazio è un grande club, quello che ha fatto Boksic in biancoceleste non si dimentica…”.

La trattativa come si è sviluppata?

“Si è parlato poco, è stato fatto tutto in 24 ore. Il nostro direttore sportivo (Juricic, ndr) era a Milano, poi è andato a Roma. Nemmeno il ragazzo sapeva niente fino al giorno prima. La squadra era a Dubai nella fase di preparazione (il campionato è fermo dal 18 dicembre e ripartirà il 12 febbraio, ndr) e a dire la verità pensavano tutti più agli acquisti che alle cessioni vista la posizione in classifica”. 

Comunque Vargic resterà fino a giugno al Rijeka…

“Eh sì, sarà il nostro titolare fino a fine stagione. Questa è la notizia più bella del trasferimento, perdere uno così in un giorno sarebbe stata veramente dura. E forse, con questo accordo raggiunto con la Lazio, sarà maggiormente motivato e darà qualcosa in più per la squadra”. 

Ce lo descrive un po’? Quali sono i suoi pregi e in cosa invece può migliorare?

“Credo che sia inopportuno parlare di queste cose. Dico soltanto che la Lazio può dirsi fortunata di aver acquistato un portiere e un ragazzo del genere. Tutte le squadre vorrebbero avere in rosa uno con la sua mentalità e il suo carattere”. 

Vargic ha 28 anni. Come mai gioca ancora in Croazia?

“È difficile rispondere, a volte succede che un calciatore lasci il proprio Paese troppo giovane e poi trovi difficoltà nell’ambientamento. Vargic è maturo, ha l’età giusta per tentare una nuova esperienza. In Croazia ha giocato almeno 50 partite di altissimo livello, per lui è un vantaggio avere 28 anni. La cosa non deve essere vista in modo negativo”. 

Ma è più forte Vargic o Kalinic dell’Hajduk Spalato?

“Sono entrambi nel giro della Nazionale e negli anni migliori della loro carriera. Non è un paragone semplice, le qualità più o meno sono le stesse. Però posso dire che nessuna squadra può essere preoccupata se ha Vargic tra i pali”.

E con Marchetti come la mettiamo? Vargic competerà con un portiere di livello…

“Non voglio entrare nella discussione, la Lazio ha un portiere bravissimo. Comunque sono ottimista, Vargic in Italia può crescere ancora, secondo me sarà un bel duello tra i due…”. 

Una curiosità extra-Vargic: la Lazio vi ha mai contattato per Mocinic?

“Non sarebbe serio commentare questo. Non so se c’è stato qualche contatto con il presidente o con il diesse, ma comunque in ogni caso non sarebbe nulla di ufficiale. Mocinic è a cuore di tutti noi, è cresciuto nel nostro vivaio, vorremmo tenerlo con noi a lungo. Ma conosciamo le regole del mercato, prima o poi anche lui andrà via. Se qualche club lo volesse, ha avuto modo di capire che tipo di società siamo”.

Certo che il calcio croato è pieno zeppo di talenti…

“Oggi non comandano più tre nazioni. Ci sono tanti campionati di livello, il nostro non sarà come quello italiano ma è abbastanza buono. Il problema vero sono le strutture e i campi che spesso non sono adeguati. Ma ci sono tanti calciatori croati all’estero, i più bravi giocano in squadre importanti come Real Madrid, Juventus, Udinese, Fiorentina, Inter e via dicendo”.

E nella Lazio no?

“Sì, ora anche nella Lazio. Mi sento tranquillo ad affermare questa cosa. Posso mettere la mano sul fuoco, Vargic non deluderà. Poi il prossimo anno vedremo se avrò avuto ragione o meno”.

Guardi che la richiamiamo eh…

“Ok, allora aspetto. Tanto sono sicuro di non sbagliare…”. 

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