ESCLUSIVA - Condò: "L'Italia deve affidarsi alla Lazio in Europa. Inzaghi? È sulle orme di Guardiola"

Poche ore e la Lazio riprenderà il suo cammino in Europa League, un quarto di finale d'andata che promette di essere avvincente e combattuto contro un avversario da non sottovalutare come il Salisburgo. Per parlare del match di questa sera, la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva il giornalista e opinionista di Sky Sport Paolo Condò.

Questa sera all'Olimpico arriva il Salisburgo. Un avversario abbordabile o insidioso?

"Insidioso, ai quarti di finale non si possono pretendere avversari abbordabili. Il Salisburgo non perde da una vita, nell'urna però c'erano avversari che facevano più paura. Da questo punto di vista il sorteggio è stato giudicato positivamente, quando c'è il rischio di prendere squadre come Atletico Madrid, Arsenal, Marsiglia, Lipsia magari si festeggia. Quando si dicono queste cose però sembra sempre che si stia definendo facile l'impegno, ma non è così: siamo ai quarti di finale, impossibile trovare avversari facili".

Una vittoria questa sera sarebbe forse ancora più importante per il calcio italiano, visti e considerati i risultati in Champions League di Juventus e Roma.

"Credo che le due italiane in Champions siano al 95% fuori. E lo dico solo perché è giusto mantenere un'alea finché il risultato non è definitivo, altrimenti direi 100%. Però è chiaro che in questo momento ci affidiamo molto alla Lazio per non chiudere ad inizio aprile la nostra storia europea. Già adesso le ambizioni dei biancocelesti devono essere massime, ma passare questo ostacolo ed arrivare alla semifinale sarebbe già un grande risultato".

Inzaghi ci ha abituati a due soluzioni nello schieramento: Milinkovic-Savic mezzala e Luis Alberto sulla trequarti o lo spagnolo spostato a centrocampo e Felipe Anderson a supporto di Immobile. Lei quale predilige?

"Non ne ho una prediletta perché mi piacciono entrambe. Le ho trovate tutte e due convincenti e divertenti, soprattutto nei periodi in cui la squadra stava molto bene. Direi che in questa situazione, dato che le due soluzioni sono abbastanza equivalenti, la scelta vada fatta su chi è più in forma. E quindi nessuno meglio di Inzaghi può dire quale sia meglio adottare in questo momento".

Lucas Leiva sta mostrando una continuità di rendimento impressionante. È il migliore acquisto estivo della Lazio?

"Sicuramente il miglior acquisto di questa estate. Lucas Leiva era un giocatore che già da diversi anni veniva accostato alle squadre italiane, siccome al Liverpool giocava e non giocava ma se ne conoscevano le doti. Quando c'è un giocatore che viene proposto per tre/quattro anni e non arriva io sento sempre puzza di bruciato, vuol dire che c'è qualcosa che non va. E invece non c'era niente che non andasse: Leiva ha sostituito alla perfezione numericamente Biglia ma è un giocatore molto diverso dall'argentino. Calcolando poi la crescita nel ruolo di regista di Luis Alberto penso che la Lazio abbia guadagnato nel cambio".

Lei ha avuto il piacere di intervistare mister Inzaghi per Sky Sport. Quali sono le caratteristiche che l’hanno colpita di più del tecnico biancoceleste?

"Mi sembra che Simone sia sulla strada degli allenatori più moderni. Una volta un tecnico non si sobbarcava la quantità di ore di lavoro che si sobbarca oggi. Da Guardiola in poi molti degli allenatori moderni destinano una gran quantità di ore al proprio lavoro per studiare la propria squadra e gli avversari in modo quasi maniacale. Ho l'impressione che Simone sia in questa direzione, nella direzione di quelli che capiscono che il talento di allenare è soltanto una base di partenza, non è un punto di arrivo. Simone dà la sensazione di essere uno che partendo dal talento che ha, passando per il grandissimo lavoro che svolge, costruisce poi le mosse e contromosse. Mi sembra che sia questa la sua principale caratteristica, l'applicazione".

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