ESCLUSIVA - Corradi: "Questa Lazio fa impressione! E ha un grande gruppo come la mia"

17.04.2015 10:30 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Marco Obino - Corso d'Informazione Sportiva de Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Corradi: "Questa Lazio fa impressione! E ha un grande gruppo come la mia"

Due stagioni in biancoceleste, 82 presenze e 22 gol, la conquista dei preliminari di Champions League il primo anno, ma soprattutto la vittoria della Coppa Italia il secondo, con quel goal decisivo in finale proprio contro la Juventus, una sfida che ri ripeterà il prossimo 7 giugno. Bernardo Corradi la Lazio ce l’ha ancora nel cuore e ne parla in esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it, tra passato e presente.

La Lazio sta vivendo un momento straordinario, viene da 8 vittorie consecutive, ha conquistato il secondo posto in classifica e sabato affronterà la Juventus. All’andata gli uomini di Allegri dimostrarono la loro superiorità all’Olimpico con un netto 0-3. Pensa che il gap tra le due squadre si sia ridotto?

"A livello di qualità ed ampiezza della rosa ovviamente il gap è rimasto, ma cambiano gli scenari, visto il percorso che le due squadre hanno fatto durante l’annata. La Juve, al di là del passo falso fatto a Parma, rimane impegnata sui 3 fronti, ha recuperato qualificandosi per la finale di Coppa Italia giocando molto bene a Firenze, si gioca la semifinale di Champions ed ha già lo scudetto in tasca. Cambia il modo di arrivarci della Lazio a questa partita, perché arriva da una striscia di partite vinte che fanno impressione. A volte una vittoria non ti da l’esatto valore di una squadra perché si può anche giocare male e vincere però in questo momento la Lazio sta offrendo risultati e prestazioni, fa tanti goal ed è in grandissima forma".

La Juve sarà avversaria della Lazio anche in finale di Coppa Italia. Lei la vinse nel 2004 proprio contro i bianconeri, ma allora si giocava andata e ritorno. La finale unica a Roma può essere un vantaggio per i ragazzi di Pioli?

"Chiaramente nell’ottica dei 180 minuti vanno valutati diversi aspetti e si ha la possibilità di recuperare a qualche errore fatto, nella partita secca non sempre vince la squadra più forte ma quella più in forma, vedremo come ci arriveranno Juve e Lazio e soprattutto se la Juve dovesse andare avanti in Champions. Molto dipenderà dalle energie che le toglierà la competizione europea".

La prossima stagione sarà quella della svolta?

"Dipende da tante cose, da come andrà il mercato, se si riusciranno a trattenere i giocatori più importanti, se si farà una cessione importante per reinvestire i soldi e apportare miglioramenti alla squadra. Se dovesse arrivare la qualificazione in Champions, essere impegnati su tre fronti comporta avere una rosa ampia e competitiva". 

Da centravanti, chi preferisce per il gioco di Pioli, Klose o Djordjevic?

"Credo che Klose non essendo più un ragazzino abbia sofferto un po’ il fatto di aver giocato un mondiale da protagonista e avesse bisogno di ricaricarsi non tanto mentalmente, ma fisicamente. In questa fase la Lazio ha potuto contare sulla continuità di Djordjevic che ha avuto un impatto molto positivo. Poi casualmente si è fatto male quando Klose stava arrivando a temperatura. Diciamo quindi che il cambio non si è sentito. La differenza fra i due è che forse Klose è molto più preciso sotto porta e nonostante abbia 37 anni offre garanzie nella fase di non possesso perché l’abbiamo visto rientrare a centrocampo e difendere. In questo momento Klose è un giocatore molto più completo. Senza nulla togliere a Djordjevic io credo che debba mirare, come calciatore relativamente giovane, ad arrivare alla maturità alla quale è arrivato Klose".

Lei giocò con un grande difensore come Jaap Stam, c’è qualche somiglianza con De Vrij?

"Stam arrivò alla Lazio che aveva già vinto con il Manchester United ed era quindi un giocatore già affermato, De Vrij è molto giovane ha fatto benissimo al mondiale e, per sua stessa ammissione, sta vivendo questi mesi di calcio in Italia per cercare di crescere ancora di più. De Vrij è dotato di buona tecnica, ma Stam dal punto di vista fisico ha pochi rivali".

Chi tra i suoi ex compagni regalerebbe oggi a Pioli?

"E’ difficile, erano tanti e tutti forti. Se dovessi trovare un'alternativa ad un giocatore che secondo me è molto forte, Stefano Mauri, sceglierei Stefano Fiore che con me giocava da esterno, ma era un giocatore in grado di ricoprire tutti i ruoli del centrocampo. Scegliendone uno per reparto, diciamo come alternative a quelli bravi che già ci sono, regalerei Angelo Peruzzi in porta che, senza nulla togliere a Marchetti, a mio avviso è stato uno dei portieri più forti al mondo, in difesa Sinisa viste le tantissime opportunità che creava in fase di palla inattiva, a centrocampo è una bella lotta ma credo che visti i giocatori attuali manchi un vero e proprio incontrista come era Giannichedda che dava grande equilibrio, Fiore come mezza punta, in attacco li lascio cosi visto che ne hanno da vendere di punte, anzi visto che ho detto Fiore e Giannichedda mi autoregalo (ride,ndr)".

Trova qualche analogia tra la Lazio di Mancini e quella di Pioli?

"Da quello che mi raccontano so che loro sono molto legati anche fuori dal campo, forse è proprio questa l’analogia, che poi se si va a vedere tutte le Lazio vincenti hanno avuto questa caratteristica di avere un gran gruppo, ma non conoscendo la squadra da dentro non posso dire fino a che punto".