ESCLUSIVA - Di Mauro: "Pioli è l'acquisto più importante! Keita e Felipe Anderson? Non sono ancora calciatori"

Pubblicato il 27 ottobre alle ore 21.11
28.10.2014 07:15 di  Davide Capogrossi  Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi- Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Di Mauro: "Pioli è l'acquisto più importante! Keita e Felipe Anderson? Non sono ancora calciatori"

Quattro vittorie consecutive, quarto miglior attacco del campionato e una dimostrazione costante di equilibrio e compattezza. La nuova Lazio di Stefano Pioli è la squadra più in forma del campionato, parlano i numeri, conditi da una capacità di produrre un calcio propositivo e piacevole. La ricetta del successo, anche se la strada da seguire è ancora molto lunga. Il trionfo contro il Torino ha consolidato certezze, ma il torneo è molto equilibrato, non ammette cali di tensione. L'Europa è un obiettivo dichiarato da inizio stagione, i tifosi sognano la Champions League, anche se dalle parti di Formello resta ancora un impronunciabile taboo. La redazione di Lalaziosiamonoi.it ha intervistato in esclusiva Fabrizio Di Mauro, ex centrocampista biancoceleste nella stagione 1993-94, per un commento sul momento di forma della Lazio.

Quarta vittoria consecutiva conquistata contro il Torino, in questa Lazio sorprende la capacità di mantenere la propria identità contro qualunque avversario. "Questo è un campionato veramente livellato, la Lazio avendo dei giocatori di spessore importante ha un qualcosa in più. Poi c'è la sorpresa Djordjevic, merito della dirigenza laziale che ha pescato questo calciatore. Il valore aggiunto però è Pioli, è il miglior tecnico italiano in assoluto. Sa variare molti moduli, è intelligente, è preparato. E' stato l'acquisto più importante".

Lei ha giocato con Pioli a Firenze, se l'aspettava un impatto del genere in una piazza così esigente come quella laziale? "Me l'aspettavo, paradossalmente è più difficile allenare in realtà con giocatori meno importanti. E' stato a Bologna, a Palermo, se ha a disposizione buoni elementi i risultati migliorano".

Viene descritto come un allenatore molto comunicativo, è una caratteristica che lo contraddistingueva anche da giocatore. "Anche in campo era già pronto per fare l'allenatore, sapeva imporre le sue idee senza prevaricare gli altri. E' una dote che si è portato dietro anche nella carriera da allenatore".

Riesce a tenere alta la motivazione di tutto il gruppo. Miroslav Klose è l'esempio lampante. Costretto in panchina dopo l'esplosione di Djordjevic, è entrato contro il Torino ed ha segnato la rete decisiva. "Klose è un giocatore importantissimo, anche se nelle ultime due stagioni si è sempre preso un paio di mesi di vacanze forzate, è andato spesso in Germania a curarsi. Il fatto che la Lazio non pendi più dalle sue labbra è un punto a favore. Prima era il perno fondamentale di questa squadra, adesso resta un giocatore importante".

Keita e Felipe Anderson invece stanno incontrando delle difficoltà. "Vanno gestiti come sta facendo Pioli, devono capire che se vogliono essere calciatori - e per me ancora non lo sono - lo devono dimostrare. Una volta per essere calciatori bisognava disputare un paio di stagioni importanti, i ragazzi di oggi dopo due partite si sentono già fenomeni, Se sono bravi, con Pioli diventeranno calciatori".

Cosa le convince di più di questa squadra e cosa c'è da migliorare? "Questa Lazio esprime grande compattezza, dopo un'annata non facilissima, la vecchia guardia è vogliosa di mostrare qualcosa in più rispetto alle scorse stagioni. Se la Lazio dovesse mantenere questa continuità sino a dicembre, penso che la dirigenza nel mercato invernale possa comprare un paio di pezzi per aumentare il valore tecnico. Un difensore forse è quel che serve di più".

Si parla sempre più di terzo posto, può avere un effetto boomerang? "E' un obiettivo plausibile perchè a parte Roma e Juventus ci sono 4-5 squadre sullo stesso livello. Tra queste c'è anche la Lazio. Dipende dallo stato di forma, dal mercato di gennaio, dagli episodi. Il campionato si decide nel giro di pochi punti ":