ESCLUSIVA - Giordano al Tatabanya: "Stesso simbolo e colori, un segno del destino! Pioli? Avrebbe dovuto imporsi con la società..."

Pubblicato l'1/09 alle 21:45
02.09.2015 07:20 di  Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Giordano al Tatabanya: "Stesso simbolo e colori, un segno del destino! Pioli? Avrebbe dovuto imporsi con la società..."
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© foto di Luigi Putignano/TuttoLegaPro.com

Da Roma a Tatabanya, Ungheria. Il tragitto non è poi così tanto lungo, soprattutto se ad attenderlo a destinazione c'era un certo Tommaso Rocchi. In sintesi, la vicenda che ha portato Bruno Giordano sulla panchina dell'omonimo club ungherese ha preso più o meno questa piega. I due, entrambi nella top 5 dei migliori attaccanti della storia biancocelesti, saranno i pilastri della nuova sfida che il Football Club Tatabánya ha appena lanciato alla Seconda divisione: tornare il prima possibile nella massima competizione nazionale, grazie anche ad una nuova proprietà anch'essa a tinte tricolori. Per approfondire ancora di più la vicenda, la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato proprio Bruno Giordano che ci ha illustrato più da vicino questa nuova realtà. Immancabile poi anche un riferimento al momento no della sua Lazio:

A sorpresa ti vedremo sulla panchina del Tatabanya. Come è nata la trattativa?

Come succede in tutte le proprietà italiane. Ho incontrato gente seria che ha la stessa determinazione che ho io e che vuole costruire qualcosa di importante. E poi mi fanno fare il calcio e a me questo basta. Vuol dire che sono stimato. Poi la scelta è stata condizionata da Tommaso (Rocchi, ndr) che era già dell’ambiente e mi ha convinto ancora di più. Spero di poter far bene”.

Ironia del destino, simbolo e colori sono simili a quelli della Lazio…

“Sembra un segno del destino infatti. A livello scaramantico mi aiuta. Avrei accettato lo stesso però sono segni che mi piace tenere in considerazione. Oggi abbiamo fatto anche foto sul monte ed è stato bellissimo con quell’aquila dietro di noi. In Italia è sempre più difficile allenare e per me farlo nel mio paese, in Africa o qui non cambia nulla. L’importante è avere un campo dove poter allenare i ragazzi e migliorare insieme”.

La dirigenza del Tatabanya peraltro è italiana…

Sì, c’è Massimo Caroletti che fa il Direttore Generale e rappresenta un po’ anche la società. È un gruppo di italiani che vuole fare calcio all’estero. Non è di certo un declassamento. In Italia spesso pensiamo di essere i più bravi ma qui loro non hanno nulla da invidiare anche in termini di strutture. Noi ci siamo fermati, gli altri con la serietà e il lavoro ci stanno raggiungendo”.

Allenerai tra gli altri anche Tommaso Rocchi. E pensare che fino a qualche anno fa ti ha ‘inseguito’ nella classifica cannonieri della Lazio…

“Nel calcio ci si ritrova. Tommy l’ho sempre stimato ha fatto grandi cose alla Lazio senza mai fare polemiche. È uscito in punta di piedi, un po’ come a Ledesma, e gli è stato riconosciuto poco rispetto a quello che ha dato. È un grande professionista oltre che un grande giocatore. Mi gratifica allenare un campione come lui e sarà sicuramente un esempio per gli altri”.

Qual è l’obiettivo stagionale?

“Il campionato è già partito da 5 domeniche, mentre questa gestione è qui solo da domenica. La squadra ha ora un solo punto per cui per puntare alla promozione dovremo sbagliare poco o niente. In questi 20 giorni è stata allestita una squadra più che valida. Non sarà semplice recuperare così tanti punti, ma confidiamo di farcela”.

Dall’Ungheria all’Italia, cosa sta succedendo a questa Lazio?

“Sta succedendo che a volta una rondine non fa primavera. Può andar bene una stagione ma confermarsi non è così semplice. Questo vale anche per i singoli giocatori che devono ripetersi anno dopo anno e settimana dopo settimana. Forse si è sopravvalutato il gruppo ma mi auguro di no, o forse si è persa un po’ di motivazione. Anche sotto l’aspetto fisico la Lazio non è la stessa dello scorso anno. C’è tempo per recuperare ma ci aspettavamo già molto di più, vista la sconfitta in Supercoppa e in Champions, più i 4 gol dal Chievo. Se la società saprà proteggere squadra e allenatore allora potrà riprendersi. Ma gli altri hanno fatto grandi cose in campagna acquisti, vedi su tutti l’Inter. Noi siamo rimasti più al palo, prendendo solo giovani che possono esplodere ma anche no. Non siamo andati sulle certezze e la squadra ora ne risente”.

Capitolo Pioli, sembra che un allenatore a Roma faccia sempre fatica il secondo anno…

“Fa fatica ad imporsi sulle scelte tecniche è questo il fatto. Capisco che nella vita a volte qualche compromesso si deve accettare, ma Pioli ha fatto qualcosa di straordinario lo scorso anno e forse quest’estate  avrebbe dovuto battere un po’ più i pugni e opporsi. Ora i risultati non arrivano e la piazza è normale che vada in agitazione. È strano e non so perché ci sia questa difficoltà a Roma nel confermarsi l’anno dopo. I tifosi aspettano risposte, risposte che la società non ha saputo dare. Non capisco perché Matri ora e non prima quando poteva essere molto più di aiuto”.

A proposito di Matri…meglio tardi che mai, è arrivato alla Lazio. È lui l’uomo in più?

“Matri per caratteristiche è l’attaccante giusto. Di quelli che erano rimasti sicuramente è il migliore. È un buon giocatore, a me è sempre piaciuto. Ama lanciarsi negli spazi e sa manovrare l’azione. Se motivato e nelle condizione adeguata può fare una buona stagione. Almeno me lo auguro”.

A questa Lazio manca forse un po’ di personalità. Il ritorno di un giocatore carismatico come Mauri può fare la differenza in questo senso?

“Vedendo la partita di domenica tutti potevano far comodo a risollevare la situazione. Certo è che uno solo non può cambiare il volto di una squadra che non sta sulle gambe. Stefano è un giocatore di esperienza e nei momenti di difficoltà può reagire sicuramente meglio. Anche con Mauri però siamo andati incontro a sconfitte anche pesanti. Del resto se fai squadra solo di giovani paghi dazio e quei giocatori di esperienza possono essere quell’arma in più a cui i più giovani si possono aggrappare”.