ESCLUSIVA - Il doppio ex De Paola: "Lazio favorita, ma la polemica con Lotito può motivare il Frosinone"

Pubblicato il 3/10 ore 16
04.10.2015 07:17 di Davide Capogrossi Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Il doppio ex De Paola: "Lazio favorita, ma la polemica con Lotito può motivare il Frosinone"

Dai campi polverosi di provincia allo Stadio Olimpico. La lunga odissea di una delle favole più belle di questo campionato. Roberto Stellone, ex bomber di professione, ha condotto il suo Frosinone dalla Lega Pro al gran galà della Serie A, senza passare dal via. Domenica sarà a Roma, la sua città. Un'emozione particolare, per un ragazzo cresciuto nelle giovanili della Lodigiani e che nella capitale è di casa. Il suo Frosinone è brillante e tenace, ha messo in difficoltà la Roma, ha agguantato uno storico pareggio sul campo della Juventus. Un epilogo che poteva sembrare utopistico per chi ha vissuto questa realtà negli anni difficili del calcio di provincia. Luciano De Paola, allenatore crotonese, mosse i primi passi da calciatore proprio in Ciociaria. Correva l'anno 1983, era un calcio differente, un Frosinone differente. De Paola successivamente ha girato l'Italia in lungo e in largo, da Cagliari a Brescia, da Bergamo a Cosenza. Nel 1993 passò anche per la capitale, sponda biancoceleste, acquistato per quasi 3 miliardi di vecchie lire. Lazio-Frosinone, in programma domenica allo Stadio Olimpico, rappresenta dunque una sorta di partita del cuore per l'ex mediano, che è intervenuto in esclusiva ai microfoni di lalaziosiamonoi.it per comunicare le sue sensazioni sulla sfida.

Sei stato al Frosinone tra il 1983 il 1985. Era una realtà provinciale, oggi calca i campi di Serie A. Che effetto ti fa? "Mi fa un grande effetto,  il mio Frosinone non aveva le possibilità economiche di oggi. Stirpe è un presidente importante, che ha investito tanto in questi 3-4 anni. Con un allenatore valido e un gruppo di giocatori di qualità è riuscito a raggiungere la categoria. Non avrei mai pensato che una realtà come quella di Frosinone riuscisse ad arrivare così in alto. L'effetto è assolutamente positivo, chi lavora bene viene sempre premiato".

Eppure il presidente della Lazio Claudio Lotito non sembrava di questo parere quando scoppiò la celebre polemica riferita a neopromosse e bacini di utenza. Cosa pensi del calcio provinciale che avanza? "Lotito è un personaggio un po' particolare in certe sue dichiarazioni. Dal punto di vista del bacino di utenza ha un po' di ragione, le grandi piazze possono ambire a tantissimi spettatori. Il calcio è bello proprio per questo, è giusto che anche le cosiddette piccole debbano avere la possibilità di giocare e anche vincere".

Questa polemica può influire sulla gara di domenica? "Può essere una spinta in più. Il calcio è fatto anche di motivazioni. La qualità della Lazio è innegabile con giocatori come Biglia, Anderson, Marchetti, Candreva. Questo Frosinone però gioca insieme da tre anni con lo stesso allenatore. Sono partite che sulla carta sembrano una passeggiata, sul campo le situazioni possono cambiare...".

Il Frosinone non a caso ha già impensierito Roma e Juventus. Come può giocarsela all'Olimpico? "La Lazio in casa si esprime sempre molto bene. Ha giocatori di buona qualità, come Felipe Anderson, che possono sempre inventare la giocata e far gol in qualsiasi momento della partita. Il Frosinone può attuare la strategia usata contro la Juventus, squadra rintanata e pronta a sfruttare ogni occasione in contropiede".

Chi è la favorita? "Sulla carta il pronostico sembra scontato. Io ho giocato da una parte e dall'altra, potrebbe uscire l'X. Nel calcio la qualità è importante, la Lazio ha 6-7 calciatori che possono inventarsi la giocata, ma il Frosinone è organizzato e aggressivo, magari può colpire su palla inattiva".

La Lazio è reduce da tre vittorie consecutive, sta tornando la squadra affascinante ed efficace della scorsa stagione? "Davanti ci sono squadre come Sassuolo e Chievo Verona contro ogni attesa, però sono squadre che giocano insieme da parecchio, è un aspetto che premia. La Lazio è tornata a vincere quando ha schierato Felipe Anderson, è un giocatore di primissima fascia".

Hai allenato a lungo la Primavera del Brescia. In prima squadra in quel periodo si affacciava un giovane Stefano Mauri... "Il Mauri di Brescia era abbastanza giovane, non era il Mauri esperto che ti inventa qualsiasi tipo di giocata. È un calciatore di grande qualità, a Brescia fece bene. Lo prese De Biasi, all'inizio qualcuno aveva storto il muso, ma penso che alla fine abbia dimostrato di essere un giocatore importante. Oggi è uno dei simboli della Lazio".

Da ex mediano, un giudizio sul valore di Lucas Biglia. "Le sconfitte della Lazio sono dipese anche dall'assenza di un giocatore con le sue caratteristiche. È un metronomo che detta i tempi, ha qualità e saggezza tattica, mi piace molto".

Da tecnico invece quale giudizio riservi all'allenatore biancoceleste? "Pioli è un allenatore importante, di grande qualità. Abbiamo fatto il corso insieme, c'erano anche Maran e Donadoni. Lo stimo, è molto puntiglioso ed è attento a tutte le situazioni. Quello che sta creando la Lazio è merito dei giocatori ma soprattutto suo, è molto bravo a gestire il gruppo".