ESCLUSIVA - L'ex caposcout Proietti Farinelli: "Milinkovic non vale Stankovic, Cataldi andrà in Nazionale!"

Pubblicato il 7/10 alle ore 18:53
08.10.2015 07:30 di  Davide Capogrossi  Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi-Lalaziosimaonoi.it
ESCLUSIVA - L'ex caposcout Proietti Farinelli: "Milinkovic non vale Stankovic, Cataldi andrà in Nazionale!"
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© foto di Federico Gaetano

La meglio gioventù. Una rosa con un'età media di 26 anni, una quantità di talento smisurata. La nuova Lazio di Stefano Pioli è una miniera di talenti, una squadra potenzialmente devastante. Dalle scorribande di Keita alla classe di Felipe Anderson, dal muro olandese formato da Hoedt e de Vrij alle geometrie di Cataldi. Sino alla fisicità di Milinkovic-Savic, gigante dai piedi gentili per il quale si sono sprecati importanti paragoni, compreso quello con il connazionale ed ex laziale Dejan Stankovic. La redazione di lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva Vincenzo Proietti Farinelli, capo-osservatore della Lazio targata Cragnotti, colui che scoprì proprio il giovane Stankovic nel febbraio 1998, in un acceso derby di Belgrado. Di seguito vi proponiamo l'intervista, con una panoramica sui giovani talenti biancocelesti e uno sguardo sulle prospettive future.

Questa è la Lazio dei giovani. Kishna, Felipe Anderson, Milinkovic-Savic, Keita, Hoedt. Si sta remando verso la giusta direzione? "Sicuramente, per quanto riguarda le scelte sui giovani. È normale che ci siano degli alti e bassi, la Lazio purtroppo perde sempre il treno per il definitivo salto di qualità, per raggiungere il livello delle 'grandi'. Le responsabilità diventano troppe e manca magari una guida in campo. Biglia è un grande giocatore, però il carisma di alcuni elementi non è sufficiente a tappare alcuni buchi della squadra".

Entriamo nel dettaglio... "C'è qualche lacuna nei quattro di difesa. Basta è un grandissimo corridore lungo la fascia. Hoedt è un buon acquisto, ma insieme a Gentiletti e Mauricio può andare in difficoltà. Il brasiliano è molto falloso, l'olandese deve maturare. Nelle partite in cui vengono aggrediti, come contro il Chievo, possono subire la pressione senza riuscire a gestire la partita".

La Lazio non ha una rete di osservatori, ma il ds Tare vanta un ottimo database personale e ha spesso pescato bene in Europa. "Senza dubbio, anche se i giovani talenti europei costano. Ho provato anche a contattarlo perchè avevo due ottimi giocatori da proporre. Un calciatore già importante del '94 a parametro zero, poi due nazionali Sub 20, un '95 e un '97 con il doppio passaporto".

Con Keita e Cataldi la Lazio ha fatto centro. Due ragazzi presi a costo zero, allevati nel settore giovanile, importanti plusvalenze in prospettiva. Estendendo il discorso a carattere nazionale, l'impressione è che non ci sia pazienza nei confronti dei giovani. "In Sudamerica se son bravi giocano, senza troppe discussioni. Soltanto in Italia esiste il discorso della lenta maturazione. Questi ragazzi stanno dimostrando di essere giocatori pronti. Cataldi è un grandissimo centrocampista. Keita ha dei numeri incredibili, è velocissimo".

Anche Milinkovic-Savic ha raccolto pareri positivi in queste prime gare. I paragoni si sprecano, c'è chi lo ha accostato anche al primo Stankovic, un giocatore che portò lei alla Lazio. È d'accordo? "Dejan era un'altra cosa. Ho visto giocare Milinkovic-Savic una sola volta, è un buon giocatore. Stankovic aveva un altro temperamento, un'altra personalità, più cattiveria. Vediamo come si evolverà questo ragazzo. La prima volta che vidi Stankovic, a Belgrado, giocò male ma intuii da subito che era di un altro livello".

Un breve scouting su Felipe Anderson. "Ha dei grandi numeri, accelerazioni notevoli, vede il gioco prima degli altri. Manca un po' di personalità, mi sembra introverso, può soffrire la pressione. Ha dei numeri veramente importanti, in Italia poi i difensori non sono straordinari. Devo notare però che negli anni ho visto tanti giocatori di grande qualità spariti nel nulla, incapaci magari di reggere pressioni e aspettative".

Chi è il giovane più pronto della Lazio? "Dico Cataldi, per me arriverà in Nazionale. È un giocatore equilibrato, con grandi prospettive, deve acquisire esperienza. È il giovane che ha più possibilità di arrivare al top, sia sotto il profilo caratteriale che tecnico-tattico. Vede bene il gioco, non si tira mai indietro, si prende le sue responsabilità anche con conclusioni personali".

Alla luce di alcune carenze evidenziate in questa prima parte di torneo, la Lazio dovrebbe tornare sul mercato a gennaio? "Serve un centrale difensivo ed un esterno sinistro. Elementi esperti, anche 27-28 anni. Insieme a de Vrij potrebbero far bene. Gentiletti ha un bel piede ma è un pochino lento, servirebbe un marcatore rapido. Mi viene in mente Marquinhos, ovviamente nei limiti delle possibilità".