ESCLUSIVA - Maffei: "Questa Lazio è straordinaria! Patric un prodigio, Strakosha un grande portiere"

Pubblicato l'08/10 alle ore 19:00
09.10.2017 07:26 di Alessandro Menghi Twitter:    vedi letture
Fonte: Alessandro Menghi - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Maffei: "Questa Lazio è straordinaria! Patric un prodigio, Strakosha un grande portiere"
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© foto di Federico Gaetano

La pausa per tirare il fiato è arrivata e forse nemmeno serviva alla Lazio visto il momento di forma. Sarà comunque utile per riposare e provare a recuperare qualche infortunato, soprattutto in difesa. Fino ad adesso nulla da dire, la squadra è andata oltre ogni immaginazione e sta viaggiando a gonfie vele. Per capire meglio le qualità e i difetti dei biancocelesti espressi in questa prima parte di stagione, la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva il noto giornalista Fabrizio Maffei, che ha disegnato un quadro completo del momento dei capitolini.

La sosta ci permette di tracciare un bilancio di questa prima fase di stagione, considerando la Supercoppa, il campionato e l’Europa League: che Lazio è stata quella vista finora?

“Straordinaria. Una Lazio che è andata oltre le più rosee aspettative, una squadra che ci ha fatto divertire, ci ha riempito gli occhi, ci ha aperto il cuore veramente ad ogni tipo di speranza. Ecco, questo potrebbe essere l’unico rischio, cioè che ci possa far volare troppo in fretta e troppo in alto. Dobbiamo rimanere coi piedi per terra consapevoli del valore della squadra, cercando di starle più vicino possibile perché l’apporto dei tifosi è fondamentale per cementare ancora di più la straordinaria unione che si è venuta a creare all’interno dello spogliatoio. La Lazio sta andando molto bene, anche nella partita che ha perso contro il Napoli si è vista una bella squadra che se l’è giocata ad armi pari nel primo tempo andando in vantaggio. Poi è successo quello che tutti sappiamo, l’imponderabile”.

Forse l’unica gara dove la Lazio poteva fare di più rimane quella contro la SPAL…

“Sì, ma si è trovata di fronte una squadra che non si aspettava, molto organizzata ma che ha giocato per novanta minuti dietro la linea della palla. Forse un minimo difetto che ha ancora la Lazio è che quando incontra delle squadre simili fa più fatica. Nel momento in cui, però, sblocca il risultato è un bel vedere e ne sa qualcosa il Sassuolo. Con le squadre più forti, invece, si trova più a proprio agio perché trova gli spazi giusti, sa come colpire e non è costretta a fare la partita. La Lazio ci ha regalato tante pagine belle di grande spettacolo e con grandi interpreti”.

Della Lazio se ne parla sempre troppo poco, come ammesso anche da Inzaghi. Questa è una squadra che può veramente ambire a un posto Champions o è presto per dirlo?

“Fino a venti giorni fa della Lazio non c’era traccia. Se consideriamo la larga vittoria con il Milan, il meraviglioso primo tempo col Napoli e non dimentichiamo le pesanti assenze, a cui vanno aggiunte anche quelle di Nani e Felipe Anderson, possiamo dire che la Lazio ha fatto dei miracoli. Inizialmente ero preoccupato perché la tradizione ci dice che a un primo anno straordinario ne segue uno fallimentare. Invece sembra che ci sia un’inversione di tendenza e che si possa fare meglio dell’anno scorso arrivando al quarto posto, anche se dopo sole sette giornate pensare a un pronostico su dove possa arrivare la squadra è prematuro. Ci stiamo divertendo, le premesse per un campionato brillante che alla fine possa regalare l’Europa ci sono tutte. L’augurio è che possa essere l’Europa che conta ma, nel caso, bisogna andarci per giocarsi almeno il girone con una squadra attrezzata e non per uscire al primo turno”.

Inzaghi è un anno e mezzo che dà prova delle sue qualità. Possiamo già considerarlo un grande allenatore?

“Per me è un grandissimo allenatore perché gli riconosco mille meriti. Però non bisogna nemmeno trascurare i meriti della società e in particolare di Tare. Giocatori come Milinkovic-Savic e Luis Alberto, che hanno prestato il fianco a qualche perplessità, si sono rivelati dei fenomeni”.

A proposito di Luis Alberto, è lui il giocatore più sorprendente di questo scorcio di stagione?

“Certamente. Era un giocatore finito per sua stessa ammissione, voleva addirittura ritirarsi. Poi invece con l’aiuto del mental coach, il sostegno della società e soprattutto con gli incoraggiamenti di Inzaghi ha acquisito una personalità straordinaria e la prova lampante è stato il calcio di punizione di domenica scorsa: ha avuto la sana pazzia di calciare e mettere il pallone all’incrocio dei pali”. 

Un commento su un calciatore che si è dimostrato un professionista esemplare nel momento in cui è stato chiamato in causa, Patric:

É un altro prodigio. Non ha mai goduto di eccessiva considerazione ed è stato impiegato col contagocce. Immaginarlo come uno dei tre centrali difensivi sarebbe stato difficile, ma la capacità di Inzaghi di trasmettere al giocatore la consapevolezza del suo valore ha fatto la differenza. É stata una grande operazione anche a livello psicologico che ha dato i suoi frutti e adesso Patric sta facendo più di quello che immaginavamo potesse fare. Un altro giocatore che viene sottovalutato è Strakosha: è un portiere vero. É cresciuto grazie a Grigioni e credo anche ai consigli di Peruzzi. Gli vanno riconosciute la capacità di concentrazione, la reattività e l’attenzione, tutte doti del grande portiere”.

Su Leiva invece? 

“É un altro grande giocatore, i complimenti devono andare allo staff di mercato. Non stiamo rimpiangendo per nulla Biglia. Quando Leiva ha il pallone fra i piedi lo vedo più rapido nel cederlo, non usa il passaggio laterale corto come faceva l’argentino e ha grandi capacità di recupero palla. Oggi il brasiliano garantisce una maggiore affidabilità rispetto a quella del centrocampista del Milan”.

Immobile è tra i migliori attaccanti in Europa. Le ricorda un forte centravanti del passato?

“No, nel suo stile è unico. Non mi ricorda certo Giordano o Chinaglia. L’unica cosa che gli manca è la partenza palla al piede nell’uno contro uno insieme al dribbling. É fantastico in velocità quando parte, in area di rigore, in acrobazia e nel colpo di testa: dunque il repertorio è completo”.

Le lascio completare la frase: la Lazio batte la Juventus se…   

“Se dovesse rientrare Wallace facendo coppia con de Vrij, se Lukaku tornasse senza problemi dalla nazionale, se la Lazio ripetesse la saggia partita giocata con il Napoli e approfittasse delle disattenzioni difensive della Juventus. Confido in una bella prestazione, anche perché ai bianconeri mancheranno alcuni giocatori importanti. La Lazio dovrà sfruttare il fatto che la Juve sarà arrabbiata dopo la gara di domenica scorsa e la rabbia spesso porta a sbagliare le partite. Ci sarà da soffrire evidentemente, ma il match va giocato. I biancocelesti hanno ormai la possibilità di fare un gol a chiunque, anche in casa della Juventus, grazie soprattutto ad un attaccante come Immobile”.