ESCLUSIVA - Marcozzi, il mito Gialappa's del "Frosinone culone": "Per vincere all'Olimpico gliene servirà tanto. Che bravo Stellone!"

Pubblicato il 02/10 ore 19:45
03.10.2015 07:10 di Davide Capogrossi Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Marcozzi, il mito Gialappa's del "Frosinone culone": "Per vincere all'Olimpico gliene servirà tanto. Che bravo Stellone!"
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© foto di Federico Gaetano

Uno studio recente ha dimostrato che un utente di Twitter su due scrive di calcio. Spingendoci in profondità scopriamo che nella Capitale la squadra più twittata è la Roma, con il 67% dei messaggi, seguita dalla Juventus e dal... Frosinone. Esatto, proprio il club ciociaro, al debutto nella massima serie. Il dato ha segnalato un'impennata con la promozione in A, è inevitabile. C'è anche una curiosità: in un elevato numero di casi, il nome della squadra è accompagnato dall'epiteto 'culone', a completare l'hashtag. Per chi si fosse perso le strepitose carrellate di video di Mai dire gol e della Gialappa's Band, il merito è di Francesco Marcozzi. Un esperto giornalista di Giulianova, ex caposervizio del Messaggero. Nel 1995, in un tesissimo Giulianova-Frosinone della defunta Serie C, Marcozzi si rese protagonista di una telecronaca senza freni inibitori con lamentele verso il direttore di gara e la spassosa sentenza nei confronti di un Frosinone decisamente fortunato in quella sfida. "Diciamo che ho portato fortuna - racconta Marcozzi - ora sono in Serie A". Quel Frosinone culone fu uno dei tormentoni della Gialappa's e la storia di quella telecronaca è stata tramandata negli anni. Di padre in figlio, di tweet in tweet. Oltre 370mila visualizzazioni su Youtube (clicca per vedere il video). Vent'anni dopo il Frosinone è approdato meritatamente nel calcio che conta e il video è tornato prepotentemente alla ribalta. Domenica i ciociari affronteranno la Lazio in campionato e la redazione di Lalaziosiamonoi.it ha intervistato in esclusiva proprio Francesco Marcozzi.

Il Frosinone è la terza squadra più twittata nella Capitale dopo Roma e Juventus ed il merito è anche di quel celebre Frosinone culone... "La Gialappa's mi ha anche invitato ad andare a 'Quelli che il calcio' , sono in lista di attesa, ancora non vado. Quell'episodio è tornato di grande attualità dopo la promozione. Qualcuno ha detto che il Frosinone era noto per quella battuta e adesso è in Serie A. Diciamo che ho portato un po' di fortuna, l'ho chiamato 'culone' in quella partita ma poi le cose sono andate bene ed è stato bravo ad arrivare nella massima serie",

Ripensa mai a quella telecronaca? "In quel periodo sì, ora non più. Quel giorno era stato proclamato uno sciopero di A e B. Giulianova-Frosinone di C1 era diventata una delle partite più importanti, c'erano tutte le emittenti principali Detti il meglio di me, era tutto spontaneo, senza filtri né freni. Ma voglio precisare una cosa: non ci fu la bestemmia finale. Noi siamo abituati a dire 'madòsca'. 'Mai dire gol' mise il bip perché faceva più effetto".

Oggi il Frosinone è in Serie A con merito, cosa pensa di questo percorso intrapreso nel 2009 con Stellone? "Vorrei far notare che quando Stellone giocava nella Lodigiani, era un castigatore del Giulianova. Perdemmo un paio di volte per un suo gol. Lo conosciamo da tempo, è stato un attaccante molto prolifico. È anche un bravo allenatore, tranquillo e preciso. Fa sempre piacere veder salire in Serie A realtà di provincia come Frosinone o Carpi".

Servirà un Frosinone culone per battere la Lazio? "Servirà sicuramente un Frosinone culone. Ho visto la partita della Lazio in coppa, è in forma anche se ha sofferto un po'. È una squadra con dei nomi, il Frosinone la dovrà mettere sull'agonismo, ci deve provare, ci saranno anche tanti tifosi al seguito".

Che partita si aspetta? "Il Frosinone giocherà a viso aperto, cercherà di coprire gli spazi. Dal punto di vista tecnico è inferiore, dovrà mettere in campo  altre qualità. Il sano agonismo, la corsa, l'entusiasmo".

Un suo giudizio sulla squadra di Pioli? "La Lazio ha superato questo momento di crisi a livello di risultati che avevano messo in discussione Pioli, credo che la squadra sia allenata bene. Ho una grande stima di questo allenatore, sin da quando era a Bologna. Ci vuole sempre tanta pazienza in una piazza come Roma...".