ESCLUSIVA - Milani, una seconda possibilità: "Dopo tre anni di sacrifici torno nel professionismo. Lazio come stile di vita"

Pubblicato ieri alle 20
12.08.2018 07:06 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Tommaso Guernacci - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Milani, una seconda possibilità: "Dopo tre anni di sacrifici torno nel professionismo. Lazio come stile di vita"

Basta un niente e la vita ti cambia da un momento all'altro. Magari prima, quella stessa vita, ti mette anche alla prova. Un incidente d'auto può diventare l'ago della bilancia: oscilla e non sai mai quando si fermerà, e se lo farà ne esci diverso, non può essere altrimenti. Questa è la storia di Simone Milani, ex attaccante della Primavera della Lazio, che dopo tanto girovagare tra Serie D e campetti di periferia, ha colto l'opportunità di ripartire dalla Serie C e dal calcio professionistico. Ieri per lui è arrivata la firma con la Pro Piacenza, club acquistato recentemente dal gruppo Seleco. Sulla panchina dei rossoneri siede un altro ex Lazio, Giuliano Giannichedda, che in lui ripone grandi speranze. Intervistato in esclusiva dai microfoni de Lalaziosiamonoi.it, Milani ha ripercorso tutte le varie tappe durante la sua esperienza in biancoceleste, con uno sguardo sempre proiettato nel futuro. È emozionato Simone, quando parla della sua Lazio gli brillano gli occhi. È un ragazzo con la testa sulle spalle e ormai maturo da affrontare qualsiasi sfida, pronto a dare il massimo ogni volta che scende in campo. Consapevole che la vita dà sempre una seconda possibilità, basta saperla cogliere. 

 

Com'è stato il salto dalla Primavera al calcio professionistico?

"È sempre un piacere giocare in Primavera perché ti confronti con altre squadre di Serie A, si gioca su dei bei campi. Però se vuoi crescere devi confrontarti con campionati di Serie B e C. In Primavera trovi gente della tua stessa età. Giocare in Serie D mi è servito tanto, soprattutto dopo l'incidente e dopo che di conseguenza dovevo riprendermi al cento per cento. Quest'anno – finalmente – è ritornato il professionismo dopo tre anni di sacrifici".

Continuiamo proprio da qui: quanto ti ha cambiato l'incidente?

"Mi ha cambiato molto, soprattutto dopo aver visto la paura provata dai miei genitori. Una cosa che non auguro a nessuno. Da lì in avanti sono diventato un'altra persona, ma non da un punto di vista calcistico, bensì è cambiato il mio modo di pensare e di approcciarmi alle cose. Oggi come oggi se devo fare una corsa in più la faccio per i miei genitori, perché voglio ripagarli di tuti i sacrifici che hanno fatto per me. Dopo una disgrazia voglio regalargli qualcosa di bello e piano piano ci sto riuscendo. Non mi voglio fermare qui, cerco di arrivare più in alto possibile".

Rimpianto Lazio?

"Il rimpianto è stato enorme. Per me la Lazio è tutto. L'ultimo anno sono andato via senza potermi esprimere al meglio: sono rientrato che mancavano su per giù 4 mesi alla fine della stagione. Però c'è da dire che proprio nel periodo in cui sono rientrato abbiamo vinto la finale di Coppa Italia Primavera contro la Roma, e quella per me rimane una gioia immensa. Il rammarico di non aver potuto dare il cento per cento c'è e ci sarà sempre. Il mio obiettivo - e questo lo sanno tutti - è quello un giorno di poter tornare ad indossare quella maglia che amo e che ho tatuata sulla pelle. Darò il massimo per riuscirci, e se così non sarà ce l'avrò comunque messa tutta. La Lazio per me rimane uno stile di vita".

Hai già avuto modo di parlare con mr. Giannichedda?

"Con il mister non abbiamo ancora avuto modo di parlare faccia a faccia. Lui all'inizio non mi conosceva, difatti mi voleva valutare. Ieri è arrivata la firma con la Pro Piacenza, avremmo tutto il tempo per confrontarci. Nel frattempo in questi giorni di ritiro mi è piaciuto tanto. Un allenatore che in campo vuole la massima concentrazione, rispecchia molto il mio carattere: vuole fare le cose fatte bene. Lo ringrazio per avermi dato l'opportunità di ritornare nel professionismo. Anche con la squadra mi trovo molto bene, mi sono ambientato sin da subito".

Il tuo rapporto con mr. Simone Inzaghi. Dove può arrivare la Lazio nella prossima stagione?

"A mr. Inzaghi non posso che fare tanti complimenti. Lo conoscevo dai tempi del settore giovanile. Posso dire che siamo cresciuti insieme, abbiamo fatto lo stesso percorso. Ad oggi, nella Lazio ha creato un ambiente che non si vedeva da anni. Per me, nella prossima stagione, la squadra può riconfermarsi e fare quanto di buono fatto lo scorso anno. Con un pizzico di fortuna in più si può arrivare anche in Champions League".

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