ESCLUSIVA - Panico: "Rompiamo i tabù, le donne possono allenare. Studierò come lavora Inzaghi!"

09.09.2017 17:00 di  Laura Castellani   vedi letture
Fonte: Laura Castellani - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Panico: "Rompiamo i tabù, le donne possono allenare. Studierò come lavora Inzaghi!"

Quattordici volte capocannoniere, dieci scudetti, cinque coppe Italia e otto Supercoppe. Dalla scorsa settimana, anche allenatrice professionista di seconda categoria Uefa A. Solo l'ultimo degli obiettivi raggiunti da una come Patrizia Panico, che mai ha permesso di mettere freni alla propria ambizione e al proprio talento. Tra le tante medaglie di una carriera stellare, l'ex attaccante della Lazio può vantare anche un record storico: quello di essere stata la prima allenatrice a guidare una Nazionale maschile. Un traguardo dal valore non solamente sportivo. Attualmente impegnata come vice di Zoratto sulla panchina dell'Under 16, Patrizia si è concessa una lunga chiacchierata in esclusiva ai nostri microfoni, partendo proprio dal patentino di abilitazione: "Prendere lo Uefa A era anche un po' un obbligo. Ricoprendo un ruolo federale era necessario. Quello che succederà in futuro non lo so". 

ABBATTERE I MURI DEL CALCIO - Prima allenatrice a guidare una Nazionale maschile. Lo scorso marzo, infatti, l'ex attaccante ha preso le redini dell'Under 16 sostituendo Zoratto: "Quell'esperienza è stata ovviamente molto bella, ma soprattutto ha dato un segnale importante. Da quel segnale però si deve partire. C'era bisogno di un evento che potesse aprire questo mestiere alle donne. L'evento c'è stato, speriamo che adesso le donne vengano prese sempre più in considerazione. Ho fatto il corso con altre 4 ragazze, tutte molto brave, molto professionali. Addirittura una ragazza ha preso 110. Ti fa capire che le donne non hanno nulla in meno rispetto agli uomini, nemmeno in questo sport". Sull'impegno della Federazione per la promozione del calcio femminile: "Ho visto tanti vertici federali, credo che nell'era Tavecchio qualcosa si sia mosso anche per il calcio femminile. Non credo che il problema sia esclusivamente della federazione. Penso che in Italia sia un problema culturale. Di conseguenza, il calcio femminile prenderà piede ed entrerà nelle case degli italiani quando verranno abbattuti certi stereotipi".

EVOLUZIONE A PICCOLI PASSI - Sulla crescita del calcio femminile: "In Italia c'è stata una crescita dal punto di vista fisico. Prima soffriva molto della prestanza fisica e strutturale. Sullo strutturale siamo ancora un po' indietro, non dipende solo dal lavoro ma anche dal dna. Siamo cresciute dal punto di vista tecnico-tattico: si stanno avvicinando allenatori competenti anche nel calcio femminile, cosa che non accadeva prima. Poteva capitare si arruolassero tecnici che nella vita facevano altro di mestiere. Da questo punto di vista quindi si migliora inevitabilmente. Come cresciamo noi a piccoli passi, però, il resto del mondo cresce a passi da gigante. In Germania il calcio femminile è cresciuto in maniera spaventosa negli ultimi 10 anni. Così come la Francia".

INZAGHI E LA LAZIO - Infine, un parere sulla squadra di Inzaghi: "Per il campionato credo sia difficile fare pronostici. Quello che ha fatto lo scorso anno il mister è stato un mezzo miracolo. Ecco, se si potesse replicare quanto fatto durante il campionato passato, sarei più che soddisfatta. In Europa League, credo che potremo toglierci grandi soddisfazioni. Ci sono due, tre squadre che potrebbero darci molto più fastidio, ma noi siamo tra quelle che potrebbero arrivare in fondo. Certo, quando escono le squadre dalla Champions inizierà a essere difficile. Ma io credo proprio che ci leveremo grandi soddisfazioni. Inzaghi? Credo che abbia credibilità all'interno dello spogliatoio. Dovrò andare a Formello a studiare come lavora il mister. Dall'esterno però la mia impressione è che abbia credibilità nello spogliatoio e soprattutto che trasmetta senso di appartenenza ai colori laziali"