ESCLUSIVA - Perinetti: "Vi svelo i segreti del Palermo"

Pubblicato ieri alle 20:14
21.02.2015 07:14 di Davide Capogrossi Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi / Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Perinetti: "Vi svelo i segreti del Palermo"
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© foto di Federico De Luca

"Speravo di non essere solo spettatore a Lazio-Palermo, mi accontento, dal tifo non si viene esonerati". Questa la chiosa di Giorgio Perinetti, uno dei direttori sportivi più longevi del nostro campionato, intervenuto ai nostri microfoni. Il Palermo di Iachini è una delle squadre più celebrate, l'ultima vittoria ai danni del Napoli ha certificato il valore di questo gruppo, macedonia di quantità e qualità. E' inevitabile non menzionare proprio Giorgio Perinetti nell'analisi dell'evoluzione di una squadra che ha stradominato il campionato cadetto lo scorso anno. Ha guidato il passaggio traumatico dal dopo Lo Monaco al ritorno in A, la categoria che più compete a questa realtà e non a caso è stato eletto miglior direttore sportivo la scorsa estate, senza ottenere la conferma da parte di Zamparini. Domenica il Palermo farà visita alla Lazio in una sfida che vale l'Europa, inutile nascondersi. La redazione di Lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva proprio Giorgio Perinetti, per un viaggio all'interno della favola Palermo.

Questo Palermo non è più una sorpresa ma una piacevole conferma, qual è il segreto della squadra di Iachini? "E' una sorpresa nell'altissimo rendimento di tutto il gruppo, una conferma delle qualità morali e sostanziali dopo un anno in serie B. Hanno dato fiducia alla maggior parte di quei giocatori, è stato questo il segreto, oltre al gran lavoro di Iachini che è sempre molto attento a preparare le gare".

Palermo, Sassuolo, Empoli. Sono outsider che giocano un calcio piacevole e che spesso mettono in difficoltà le grandi. Allora nel calcio non contano solo i soldi... "Le frasi di Lotito sono state molto strumentalizzate, credo sia ipocrita non ritenere che il sistema calcio si appoggi alle città con più tifoseria. Ha espresso un concetto in maniera molto diretta, che altri magari pensano ma non confermano. La provincia ha sempre fatto bene, io ho vinto un campionato di B con il Siena al primo colpo mentre il Torino ha impiegato tre tentativi. La meritocrazia vince ed è giusto che vinca. Il Palermo, il Sassuolo e l'Empoli sono le squadre che stanno mostrando il miglior calcio, ci sono molti italiani e questo non è male. Sono squadre organizzate, società che dietro hanno lavoro, organizzazione ed investimenti mirati e fanno molto meglio di squadre in condizioni differenti. Oggi i nomi non bastano, bisogna lavorare e sacrificarsi".

Domenica i siciliani faranno visita alla Lazio. Possiamo parlare di sfida per l'Europa? "E' nella realtà dei fatti, il Palermo ha lottato per questa posizione. Non deve metterselo come obiettivo, ma si è conquistata questa possibilità ed è giusto che se la giochi al meglio. Sarà una grande partita, Pioli alla Lazio sta facendo un buon lavoro. Sarà una gara interessante, bella, molto aperta e incerta".

Per il discorso Champions il Napoli invece sembra avere qualcosa in più rispetto alla Lazio. "Il Napoli è in ripresa ma a Palermo ad esempio ha fatto un passo falso. Il discorso del terzo posto vale quanto detto per l'Europa per il Palermo. Non è l'obiettivo dichiarato, ma c'è una lotta in corsa ed è giusto che la Lazio ci provi. La perdita di Djordjevic e quella di Anderson sono assenze gravi, però sicuramente la Lazio ha un buon impianto di gioco e sta facendo bene. Sognare non è reato".

La squalifica di Felipe Anderson ci priverà della sfida tra il brasiliano ex Santos e il funambolico Dybala, forse il meglio del meglio che la Serie A possa offrire in quella porzione di campo. "Dybala è un giocatore più completo, può fare la prima punta, ha l'intelligenza di arretrare per lanciare i compagni, è altruista. Anderson ha dimostrato di essere il giocatore più forte del campionato nell'uno contro uno".

Il presidente Zamparini nei giorni scorsi ha dichiarato ai nostri microfoni che 'la chiave per risolvere le partite è sempre la solita, Dybala e Vazquez'. Quindi la forza del Palermo si esaurisce qui? "Può essere la chiave per sbloccare le partite, poi però vanno anche chiuse, il merito è di tutta la squadra, difesa e centrocampo fanno il loro dovere".

Vazquez invece era un oggetto misterioso sino alla scorsa stagione, ha vissuto sei mesi alla stregua di un fuori rosa in B, quando lei era diesse in Sicilia. Poi cos'è successo? "Io a Zamparini ho detto sempre una cosa, il giocatore con più talento è Vazquez, ma è anche quello più indolente. Lui stesso in un'intervista di qualche giorno fa ha detto che quel periodo gli ha fatto bene. Ora è un Vazquez completamente diverso, è maturato, più completo. Le difficoltà che ha trovato l'hanno stimolato a reagire e a diventare il giocatore che oggi è".